Daniel Bryan o Bryan Danielson. Gli ultimi giorni di agosto sono il tempo limite per chiarire e dipanare la questione. Il lottatore di Aberdeen ha due possibilità: rinnovare con la WWE e restare a galleggiare in un Uppercarding che non necessariamente potrebbe mai spingerlo di nuovo nel Main Event, oppure tornare ai vecchi fasti, quelli delle piccole Arene, del Wrestling al limite, quello”fatto in casa”.

 

La prima questione, quella del rinnovo con la WWE, non sembra affatto facile. La voce infatti, parla di un Daniel Bryan che pretende, o almeno vorrebbe, un calendario più leggero, con un numero di Match che andrebbe dai 50 ai 100. Se consideriamo che in un anno ci sono 52 settimane più 12 PPV e magari qualche evento speciale, siamo già a 64, forse di più. Significherebbe insomma evitare tutti gli eventi Live, o a limite partecipare a quelli più importanti e basta.

Se devo essere sincero questa a mio avviso è la chiave di lettura della questione. Il problema contrattuale nasce proprio qua: per tutto ciò che ho sentito, immagazzinato, studiato e saputo nel corso degli anni, mi sembra chiaro che con tutta probabilità Bryan nonostante il limite ai Live Event, non voglia vedere ritoccato il suo stipendio, o magari chissà, vorrebbe pure un aumento. Richiesta legittima, per carità, ma legittimo anche, sarebbe il rifiuto della World Wrestling Entertainment, dato che come spesso ribadiamo, i Live Event portano un sacco di soldi nelle tasche della famiglia McMahon e Daniel Bryan, senza ombra di dubbio, è un nome che riempie le Arene.

E’ vero anche però, che dopo la stipulazione degli ultimi contratti televisivi, la compagnia vede abbassata di molto la quantità di denaro procurata con i Live Event, chiaramente parlando per percentuali, e dal 2019 potrebbe anche trovare il modo di ammortizzare i costi del contratto di un Wrestler che, se non ti riempie più i Live Event, può sempre portarti a casa ascolti per Smackdown e abbonamenti al WWE Network.

La seconda questione, invece, vedrebbe Bryan Danielson tornare a calcare i Ring del passato, significherebbe quindi, il ritorno al Wrestling indipendente dell’American Dragon. Premesso che i guadagni potrebbero addirittura essere superiori, considerando la quantità di compagnie che lo metterebbero sotto contratto e le concessioni che queste gli accorderebbero, non credo che alla fine si concretizzi. Certo, questo ultimo fattore servirà tantissimo al lottatore, che presentatosi davanti a Vince McMahon non avrà nessuna remora, giustamente, e presentare offerte, programmi, fare nomi, acronimi e minacciare, seppur velatamente e parlando di affari, il suo addio.

L’accordo alla fine si troverà e se devo dirla tutta, la soluzione non sarebbe nemmeno tanto complicata.

Rimettiamo sul piatto tutte le richieste di una e dell’altra parte: la WWE ha concesso a Daniel Bryan di tornare a lottare, cosa che, visti guadagni e spese, li spinge a pretendere dal lottatore una Schedule quantomeno ampia, con tanto di Live Event ogni Weekend, Show TV e PPV; la WWE vuole inoltre, che al limite se questo non fosse possibile, tagliare lo stipendio di Bryan. Bryan vuole esattamente il contrario, almeno per come la vedo io, stessa moneta e meno date. Inoltre è risaputo che Bryan, nonostante voglia lottare meno, ha sempre il desiderio di tornare a fare quel Wrestling che da tanto tempo non ha più la possibilità di mettere in scena, senza limiti (anche se ora dovrà tenere conto della sua salute) e con avversari che probabilmente la WWE non metterebbe sotto contratto per una sacco di motivi.

Vince, amico mio, metti Bryan sotto contratto per altri due anni. Il primo anno, nel quale gli introiti dei contratti televisivi non permetteranno ancora di ammortizzare il denaro speso per Bryan, abbassi lo stipendio e lo lasci libero di non prendere parte ai Live Event. Il secondo, quando gli introiti dei contratti televisivi saranno reali, allora gli aumenti lo stipendio e gli paghi ciò che non gli hai dato l’anno prima. Ci guadagnereste entrambi.

Inoltre, lascia sfogare il Bryan Danielson che ancora è dentro Daniel Bryan, di quelle 100 date, fai che… che so?, 20, possa combatterle nella EVOLVE, magari nella Pro Wrestling NOAH, con i talenti britannici. Vai incontro a un ragazzo che ha rischiato tutto il suo cervello per il mondo del Wrestling, pensa quante volte lo hai fatto per un sacco di altre persone che poi sono andate via sbattendo la porta, Goldberg, Brock Lesnar, CM Punk, ecc. Bryan lo merita.

Credo che alla fine l’accordo si troverà, ma se cosi non dovesse essere allora la WWE perderà un grande pezzo, mentre il mondo indipendente tornerà a sorridere. Ring of Honor, New Japan Pro Wrestling e Consejo Mundial de la Lucha LIbre su tutte. Dietro di loro le compagnie britanniche, All In e tutti coloro che non violerebbero un contratto di esclusiva non andando in TV, perché Danielson, ne sono sicuro, non accetterebbe solo a seconda del palazzetto. Poi c’è Impact che cerca di riprendersi, c’è la rinascente Major League Wrestling, c’è, per un’eventuale quinta stagione, Lucha Underground. C’è il mondo fuori dalla WWE e c’è il mondo dentro la WWE. Daniel Bryan deve decidere per se e per la sua famiglia, e non possiamo che lasciare a loro il verdetto finale.

Direttore di Zona Wrestling. Appassionato di vecchia data, una vita a rincorrere il Pro Wrestling, dal lontano 1990. Studioso della disciplina e della sua storia. Scrive su Zona Wrestling dal 2009, con articoli di ogni genere, storia, Preview, Review, Radio Show, attualità e all'occasione Report e News, dei quali ha fatto incetta nei primi anni su queste pagine. Segue da molti anni Major ed Indy americane e non.