Recentemente intervistato da SportingNews.com per promuovere la sua nuova autobiografia “YES! My Improbable Journey to the Main Event of WrestleMania”, Daniel Bryan, alla domanda se egli la sera di WM 30 abbia cambiato la WWE, ha così risposto: 


«Onestamente non lo so, non vedo questo grande cambiamento. Ma non so cosa le persone si aspettassero. Inoltre tale cambiamento è stato condizionato dal fatto che poco dopo mi infortunai e mi dovetti operare al collo. Penso che ciò che ho fatto è stato, più che altro, dare una speranza: anche se non sei la classica persona che la WWE vuole portare sulla luna (“push to the moon”, ndt) e a cui dare un sacco di opportunità, se le persone sono dalla tua parte, puoi comunque arrivare al top. E penso che molti ragazzi abbiano ancora tale speranza, perché se sei abbastanza bravo e le persone ti sostengono, allora puoi farti strada ben più di quanto la WWE inizialmente non avesse in mente per te». 

A questo punto gli è stato chiesto se Vince McMahon si fosse alla fine ricreduto su di lui, Daniel ha così replicato: «Sai, credo di sì, ma non saprei quanto. Voglio dire, Vince pensa che dovrei tornare nel main event di WrestleMania? Probabilmente no. (ride) È interessante: penso di piacergli, credo mi veda come un performer prezioso, come qualcuno che porta soldi alla compagnia. Ma, comunque, non credo che mi vedrà mai come “the guy”, allo stesso modo in cui vede John Cena come “the guy”, allo stesso modo in cui potenzialmente vede Roman Reigns come “the guy”. Sarebbe stato interessante vedere cosa sarebbe successo se non avessi dovuto affrontare un’operazione al collo appena dopo WrestleMania 30. Ma quando dico che non mi vede come “the guy”, io non lo sto incolpando. Vince ha delle buone ragioni, giusto? (ride) Ci sono un sacco di ragioni per cui io non dovrei esserlo, ma ciò non significa che lui non mi veda come un prezioso performer».

 

Fonte: sportingnews.com, zonawrestling.net