Quando dall’entourage di Bryan Danielson uscì fuori il nome di Daniel Garcia, questo ragazzo ottenne la mia attenzione. Ha solo 22 anni, lotta su un ring da 4 e il suo primo allenatore è stato Pepper Parks, ovvero l’attuale Blade. Poi ha deciso lo scorso anno di contattare Danielson, affidarsi ad alcuni allenatori vicini a lui, e fare il salto definitivo. Questa è la storia di un ragazzo che nel giro di pochi mesi è passato dall’essere un anonimo wrestler tecnico all’essere un talento di altissimo profilo che tante federazioni e tante promotion vogliono.
Ha grandi potenzialità. Uno stile tecnico ma molto intenso, a tratti brutale, che ricorda per certi versi lo Zack Sabre Jr dei tempi britannici. “Red Death”, come ama farsi chiamare, ha qualità anche al microfono e per un ragazzo di quella età non è una cosa scontata. Ci sono atleti che ancora oggi, magari a 40 anni, faticano a fare un promo decente. Ha carisma, buona capacità di interazione col pubblico, e un moveset più ampio di quel che normalmente un atleta di quello stile dovrebbe avere.
Si era già fatto notare in Evolve nel 2019. Ma lo switch vero e proprio è arrivato con la Beyond e i match contro Tony Deppen e John Silver. Da quel momento ha iniziato a correre: match in AEW, match a NXT, match in GCW, ICW, AAW, Limitless. Un pareggio con Wheeler Yuta in un match di 60 minuti, la chiamata della NJPW, i confronti con Josh Alexander, Jay White, Jon Moxley, Darby Allin, Alex Shelley, Minoru Suzuki (che lo ha lodato a fine match). Infine CM Punk, che nei giorni successivi alla sua firma con la All Elite lo aveva indicato come il “total package, tutto quello che si può volere da un wrestler in questo momento storico”. Mica male, a 22 anni.
Il futuro sembra segnato. Tutti lo vogliono, e lui si tiene libero per essere a disposizione di tutti. Ma se la AEW non vuole perdere il suo talento, deve metterlo definitivamente sotto contratto e renderlo il quinto pilastro della sua storia. Un atleta così non arriva molto spesso nel panorama del wrestling mondiale. Meglio non farselo scappare.