Darby Allin, perlomeno in TV, non è uno di molte parole. Tuttavia, nella intervista rilasciata a Renee Paquette per il podcast “The Session”, l’uomo dal volto dipinto non si è posto alcun freno, e ha parlato a lungo della sua carriera, della sua salute e dei suoi genitori. Alla domanda su come fosse la sua salute, dopo il considerevole numero di cadute che lo ha visto protagonista negli ultimi anni, Darby ha risposto: “Mi sento alla grande in realtà, salto giù da lavatrici e asciugatrici da quando avevo quattro anni…sono così attento alla terapia fisica. Voglio essere ‘pazzo’ per tutto il tempo che posso. Per cui, se mi vedete mai durante gli eventi, sono sempre nella stanza dei dottori, ma non perché sto male. Mi piace fare mantenimento come agugliatura a secco ed agopuntura, e tanto yoga”.
Un uomo che vive sugli alberi
Che Darby fosse una persona “diversa” dagli altri, era cosa ben nota. Tuttavia, pochi sapevano che lui vivesse nei boschi, privandosi di tutti i lussi di cui il genere umano abbisogna quotidianamente. Tra tutti, lui vive senza televisioni e senza Wi Fi. A proposito di ciò, Allin ha voluto precisare: “Voglio andare a casa e non essere infastidito. Ci sono tante cose, come la libertà, ma non ci sono né tv né WiFi. Sento che posso davvero spegnere la mente perché riesco a meditare molto così… Sento che quando sono davanti alla tv, o vicino ad un WiFi, mi vedo in trappola e mi sento come se fossi in una corsa per topi, quando posso mandare tutto a quel paese e vivere nel mio mondo, che è cosa che faccio sempre. Poche persone vengono da me, e quando vedono il posto dicono ‘Non ci sorprende che non senti il bisogno di andare su Twitter. Fai tutte queste cose strane tutto il giorno!’.”
“Loro sono sempre stati lì”
Allin si è fatto conoscere al grande pubblico per essere un atleta che non ha paura di niente, soprattutto delle altezze. Renee ha chiesto al wrestler cosa ne pensassero i genitori di questa sua “attitudine”, ed Allin ha risposto: “Sono sempre stati lì. Mia mamma e mio padre erano lì quando sono saltato giù dalla mia casa. È stato così divertente perché io sono saltato giù dalla mia casa per il mio reality ‘Darby’s day off’. Così avevamo questo reality che raccontava cosa Darby facesse nel suo giorno libero, e facevo queste cose strane…è stato così divertente. Loro erano lì. Mio padre e mia madre erano lì sin da quando ho iniziato a fare cose strane nelle scuole superiori e quando saltavo, come con lo skateboard e cose così, per cui loro erano abituati”
“Se mi spezzavo una caviglia, bene, fa niente…”
Lo skateboard, quindi, per Samuel Ratsch (vero nome del wrestler) è una parte importante della sua vita. In realtà, a sua detta, è la cosa più importante che ha: “È così strano, perché tempo fa ero capace di diventare pazzo, e se mi spezzavo una caviglia, bene, fa niente, potevo tranquillizzarmi. Ma adesso sono in AEW e la gente non sa quanto sia arduo bilanciare lo skateboarding e il wrestling. Ho una così grande passione per lo skateboarding che non mi puoi pagare per smettere. Non c’è modo di farmi smettere. Non ci sono abbastanza soldi nel mondo per farmelo fare, e voglio dire questo perché nel mio primo anno di wrestling ho smesso di fare skateboarding perché ho pensato di dover dedicare il 100% del mio tempo al Wrestling. Così ho smesso di fare tante cose e ho fatto solo wrestling. Poi, per qualche ragione, ho finito per deprimermi. Avevo dimenticato chi fossi come persona. Pensavo che qualcosa la stavo dimenticando, così ho ripreso lo skateboard. E ho capito che era quello. Non lo lascerò più. Il wrestling, lo amo. Ma è strano da dirsi, non è la cosa più importante della mia vita. Lo skateboard lo è”
L’amicizia con Sting
Il sodalizio con Sting è parso beneficiare sia a Darby, che alla leggenda della WCW. Proprio su questo rapporto, Allin ha voluto chiarire: “La gente dice ‘oh, voi ragazzi siete insieme perché entrambi vi dipingere il volto’. Ma è assurdo cosa le gente non vede perché accade dietro le quinte, come quanto noi due andiamo d’accordo. Durante la pandemia, io mi cambiavo nel locale caldaia. Quello era il mio posto. Chiudevo la porta e restavo nel locale caldaia. Poi un giorno, Sting venne e chiese ‘perché sei nel locale caldaia?’, ed io ‘Mi piace stare nel mio posto. Non saprei, come fosse il mio mondo, è come rifuggire da tutto’. Così lui mi disse ‘Ok, bene, il mio spogliatoio è il tuo da ora in poi’. Da allora, perfino quando eravamo su strada insieme, lui continuava a dire ‘Il mio spogliatoio è anche il tuo’. Noi abbiamo fatto tante cose insieme fuori dal ring. È bello però nessuno può vederle. Ora che siamo accoppiati sembra giusto così, ma all’inizio non lo immaginavo…poi un giorno dissero ‘Sting debutterà’. Oh figo. Non lo avevo mai conosciuto prima. Poi ho iniziato a parlarci e lui guardava ogni mio promo. E mi disse ‘Ragazzo, non cambiare nulla. Stai facendo bene’. Poi mi chiesero se volessi fare coppia con lui ed è stato straordinario far parte dell’ultimo capitolo della sua carriera”.