La scorsa notte a Dynamite ha fatto il suo debutto Ric Flair, in un segmento con l’arcirivale di una vita Sting. Il Nature Boy è solo l’ultimo di una lunga schiera di veterani di una certa età di cui si sta avvalendo spesso la compagnia di Tony Khan negli ultimi tempi. Un altro esempio è Rob Van Dam, che ha debuttato ad agosto e anche lui apparso la scorsa notte; per non parlare dell’altro grande debutto di quest’anno, ovvero Adam Copeland – l’Edge della WWE, che si aggiunge ai vari Christian Cage, Chris Jericho e lo stesso Sting. Mentre la maggior parte del pubblico AEW è contenta di vedere ancora dei mostri sacri su un ring, l’esperto giornalista Dave Meltzer va controcorrente e dice che, così facendo, si rischia solo di danneggiare il valore della promotion. Ecco cosa ha detto al riguardo durante l’ultimo Wrestling Observer Radio.

Il troppo stona

“Beh, Philadelphia era la città giusta per farli apparire, un ottimo posto per far venire fuori RVD. Nello show aveva senso. Certo però che così è troppo. Voglio dire, c’è così tanta gente ultracinquantenne in questo show che non penso sia così che debba essere l’immagine della compagnia. Presi singolarmente, potrei giustificare la presenza di ciascuno di loro in TV. Ma ce ne sono troppi, se capisci che intendo.”