Nelle ultime settimane, NXT è stato travolto dall’arrivo di una nuova stable, ossia i Diamond’s Mine.
Dietro a questo nome, non felicissimo, si celano i volti di Tyler Rust, Hideki Suzuki, Roderick Strong e, ultimo ma non ultimo, Malcom Bivens, nel ruolo di manager.
E’ risultato da subito evidente a tutti che il ruolo di leader della stable è ricaduto sulle solide spalle del veterano Strong, desideroso, dopo lo scioglimento della Undisputed Era, di ripartire e di ritagliarsi il suo piccolo angolo di paradiso in quel di Orlando.
Affianco al veterano Roderick, la WWE ha piazzato due lottatori di esperienza, come Rust e Suzuki, formatisi nella scena indie americana e estera, ma poco noti al pubblico main stream.
A chiudere il cerchio ci pensa Malcom Bivens, anche lui forgiato nel sacro fuoco dell’Evolve e, in precedenza (sempre in WWE), manager dello sfortunato duo indiano composto da Rinku Singh e Saurav Gurjar.
Se il ruolo di Roderick come leader e quello di Bivens come portavoce del gruppo appaiono chiari, quello di Suzuki e di Rust pare ancora poco definito, risultando essere, quantomeno stando a quanto visto finora, dei meri valletti del più blasonato Strong.
Inizialmente, stando alle voci di corridoio, la miniera di diamanti doveva fregiarsi di una componente femminile, ossia Marina Shafir, compagna di Strong e ex lottatrice di MMA, ma i licenziamenti e i tagli di personale che hanno colpito NXT hanno reso impraticabile detta evenienza.
Ora, presentati gli attori in scena, occorre comprendere la reale dimensione che può avere la Diamond’s Mine nell’attuale struttura dello show giallo-nero, cercando di capire se possano o meno ritagliarsi un ruolo di rilievo all’interno di NXT.
In merito, risulta (quasi) scontata evidenziare come, se esiste uno show dove i DM possono funzionare, quello è NXT.
In particolare, quel mix tra stile Old School e indie che contraddistingue la stable risulta incastrarsi perfettamente nel nuovo corso che ha preso lo show del martedì sera, da qualche settimana a questa parte.
Paradossalmente, l’unico ostacolo al successo di questa unione si potrebbe, in ipotesi, ritrovare proprio nel leader scelto per guidarla.
Difatti, Strong, per quanto immensamente talentuoso in ring, ha sempre mostrato il fianco sul piano dei promo e del carisma, non essendo, personalmente, pienamente convinto che la presenza di Bivens possa sopperire a queste sue mancanze.
Sicuramente, anche al fine di consolidare la posizione della stable, serve una vittoria di prestigio nell’immediato, magari strappando a Kushida, che finora tanto bene ha fatto, il titolo dei pesi leggeri.
Insomma, i presupposti per far bene ci sono, ancor di più in una NXT nella quale si stanno liberando molti spazi nelle posizioni di rilievo e che, tra qualche settimana, potrebbe subire delle concrete rivoluzioni.
Claudio