Matt Riddle é senza dubbio uno dei prospetti in rampa di lancio di questa generazione di NXT: messo sotto contratto meno di un anno fa ed avendo debuttato verso fine ottobre, possiamo dire senza dubbio alcuno che si, è solo l’inizio della sua carriera nella WWE ma possiamo giá trarre qualche somma di complesso circa il suo posizionamento nel totem della Full Sail.

Riddle è un wrestler ibrido, atipico, e per meglio comprendere il suo stile faremo un rapido, anzi rapidissimo excursus della sua carriera nelle MMA. Specializzato prevalentemente ma non esclusivamente in wrestling (vanta di aver pinnato un certo Jon Jones, il lottatore di arti marziali miste piu´forte della storia) e Brazilian Jiu Jitsu (ha solo una vittoria per sottomissione, seppur di elevatissimo pregio) fa il suo esordio durante la 7 stagione di “The Ultimate Fighter”, un reality show con in palio un ricco contratto con la UFC al termine di un torneo. Pur perdendo al secondo incontro, Riddle approda ugualmente nella federazione piú importante del mondo all’interno della quale totalizzerá, nel corso di 5 anni, 10 vittorie (due tramutate in no-contest per uso di cannabis) e 3 sconfitte, oltre a qualche infortunio di troppo. Una volta beccato per la seconda volta nell’arco di un anno, Riddle termina la sua avventura in UFC e, dopo solo un incontro fuori dalla federazione stessa (vari incontri schedulati furono cancellati per infortuni o scarso tempismo) decide di cambiare sport, convertendosi al pro wrestling verso la fine del 2014. Di qui, un’escalation rapidissima verso il successo.

A distanza di poco piu´di tre anni dal suo debutto, Riddle viene messo sotto contratto dalla WWE dopo aver dimostrato nel territorio indipendente di essere un talento di primissimo taglio. Passati dieci mesi, Riddle ricopre un ruolo importante ma non centrale all’interno di uno show stracolmo di talenti di spessore, al punto da poter creare un altro show gemello con una talent pool seconda a pochissime federazioni al mondo: un patrimonio ricchissimo a cui attingere, che ha nel contempo generato una flessione nel tempo televisivo dedicato o da dedicare a quelli che sono i personaggi da mandare in rampa di lancio. Personaggi come Riddle, ad esempio.

Nato nell’annata migliore della storia dell’umanità, il 1986 per esser precisi, Riddle a 33 anni é un assett su cui poter ed anzi dover puntare. Il suo carisma è innato ed è ben antecedente al suo debutto nel pro wrestling (https://www.youtube.com/watch?v=3MC0lMWnXIY), appare svogliato ma la sua forma fisica suggerisce un regime alimentare e di allenamento piuttosto rigido, cosí come il wellness program (con tutti i suoi limiti) potrebbe fornire una ragionevole certezza circa la riduzione nell’uso di sostanze non riconosciute come lecite all’interno della Federazione. Insomma, Riddle è uno pronto su cui poter puntare sin da subito.

A questo aggiungiamo che pian piano le sue interviste, i suoi promo, il suo manierismo sono gradualmente affinati o “sgrezzati” dal lavoro di spatola del PC, ed in meno di un anno il miglioramento pare essere netto ed evidente, nonostante il fatto che si partisse da una base giá piuttosto elevata. Per quanto riguarda l’evoluzione del suo stile di lotta, sinceramente credo sia un vero e proprio spettacolo per gli occhi.

Il suo incontro con Strong (https://www.dailymotion.com/video/x7a687r) in quel di Takeover XXV, evento dell’anno sinora, è stato per certi versi un vero e proprio esame di maturitá; in questo incontro Riddle, guidato in molti momenti da un veterano come Strong, ha saputo raccontare una storia violenta, rumorosa, estenuante, intensa: se lo spettatore guardando questo match emotivamente non risulta provato e nel contempo sollevato dopo la conclusione, probabilmente non ha ben chiara la magistrale raffinatezza della storia raccontata.

Riddle è stato sin da subito capace di utilizzare il suo background da lottatore di MMA per creare uno stile credibile, complesso, per certi versi raffinato: ció che gli mancava era la capacitá di incastrare i suoi spot in una storia perfettamente logica ed implementare il suo giá ricco arsenale con mosse di wrestling maggiormente “classiche” ma eseguite con un’intensitá comparabile a quelle di arti marziali miste. Pensiamoci bene: un lottatore abituato a colpire, stringere, soffocare per vincere e ferire il so avversario deve non solo “abbassare il volume” della sua offensiva ad un livello accettabile ma credibile, ma anche inserire mosse piuttosto inverosimili come un release suplex o una senton rendendole organiche e logicamente collegate al suo principale plateau. Un’impresa non da poco oserei dire, tuttavia ora, almeno in apparenza, sembra esserci un passo indietro per il buon Matt.

Strana la scelta di contrapporlo per la faida di rientro della Beast of Belfast, Killian Dane: questo heel mostruoso ha ovviamente bisogno di una vittoria per riproporsi come minaccia credibile, dunque a farne le spese sará proprio il King of Bros. Il match sará di una viulenza inaudita, ne sono certo…ma non capisco come mai sia stato inserito proprio Riddle come potenziale vittima sacrificale, pur avendo a propria disposizione numerose opzioni forse maggiormente consone allo scopo.

E voi che ne pensare di Riddle? Secondo voi la faida con Dain sará una win-win situation per entrambi?