A distanza di cinque mesi dal loro debutto nel main roster, credo sia possibile trarre le nostre prime conclusioni circa la gestione di Aleister Black e Ricochet, due dei call up di maggior rilievo della storia recente di RAW e Smackdown. Prima peró, facciamo una brevissima panoramica sui due show di punta.

RAW ci ha parzialmente illuso due settimane fa, a seguito della notizia verificata che vuole Heyman come capo creativo (sempre subordinato a Vince, vale la pena sottolinearlo) e ad uno show assolutamente di primissimo ordine, con alcuni elementi piuttosto sorprendenti ed un taglio almeno all’apparenza piu´coerente e maturo. Ció è stato sconfessato in modo piuttosto brutale nel corso dell’ultima puntata. Smackdown invece sembra aver trovato in Owens-Punk-Austin babyface il perno attorno a cui far ruotare l’intero show, dunque aspettiamoci una sovraesposizione in tempi brevissimi sia di KO che (ancor piu´) di Shane McMahon.

Ora, nel momento in cui vi sto scrivendo non ho contezza di cosa sia avvenuto ad Extreme Rules: forse è stata riscritta l’intera struttura genetica del wrestling, forse abbiamo assistito allo show piu´sorprendente dell’anno, forse la scorsa puntata di RAW è stato un incidente di percorso anche piuttosto comprensibile…non saprei. Ció che so è che l’ultima puntata dello show rosso è stata incoerente, confusionaria, con numerosi passi indietro effettuati rispetto alla settimana precedente ed un’involuzione narrativa anche piuttosto percepibile, con multi-tag match senza senso ed un finale di show tra i piu´strambi a cui io abbia mai avuto il dispiacere di assistere. In questo contesto, la storyline che coinvolge Styles e Ricochet è davvero l’unica cosa che ho salvato dello show.

Da fan sfegatato di Ricochet, non posso che constatare oggettivamente e con un certo disappunto la sua inadeguatezza microfonica, soprattutto in relazione alla sua straordinaria abilitá sul quadrato. Le sue espressioni facciali stridono con i contenuti dei suoi promo come l’origano su una pizza margherita, la sua delivery è artificiale come le protesi mammarie in voga nel 1999…materia che mi pregio di conoscere a menadito, consentitemi di aggiungere.

Lucha Underground aveva dunque capito come rendere Ricochet una star, annullando di fatto le sue uniche debolezze: maschera, Konnan e tutto è stato sistemato come meglio non si poteva creando il prototipo dell’eroe perfetto per quel contesto. Certo, un manager per un highflyer babyface è pur sempre un azzardo, ma se qualcuno ne ha mai avuto una necessitá primaria, quello è proprio l’attuale Campione degli Stati Uniti. Ma come è stata la sua gestione sino a questo momento?

Perfettibile, senza dubbio, ma non drammatica. Dopo un esordio in coppia con Black, di cui scriveró a breve, ed un assalto fallito ai prestigiosi titoli di coppia di RAW a Wrestlemania, Ricochet ha avuto un booking abbastanza diviso tra vittorie e sconfitte (Roode, Cesaro, Corbin e recentemente Styles) per poi approdare alla conquista di uno dei Titoli minori di RAW, quello US. Siamo ancora agli inizi di questa faida, ma tutto sembra andare per il verso giusto: da una parte un veterano neo heel affiancato dai suoi amici di lunga data, dall’altro un babyface in rampa di lancio; almanacco del wrestling, pagina 3, paragrafo 5. Veniamo alle dolenti note.

Mentre la gestione di Ricochet, altalenante tra sconfitte evitabili e vittorie sofferte, sembra comunque procedere verso una direzione tutto sommato positiva (quando Titolo e Campione si alimentano a vicenda è sempre positivo), quella di Black è stata…no, scusate, non cé stata affatto.

In un mondo in cui chiunque, soprattutto se sconosciuto ai piu´, deve ritagliarsi il proprio spazio “making a statement” come amano dire al tavolo di commento, Aleister ha deciso di attendere in una stanza chiusa che qualcuno, per motivi vari, decidesse di bussare, aprire la suddetta porta e generare un alterco con lo stesso Black, per puro spirito di competizione/violenza gratuita e parzialmente richiesta. Una delle cose piu´stupide, insensate, illogiche ed astruse che io abbia mai visto da almeno 5 anni (escludo la TNA, che sfornava piu´cagate di un cavallo della polizia in centro storico) soprattutto se pensiamo che questo è stato, di fatto, il biglietto da visita per questo fantastico performer. Almeno l’epilogo, tuttavia, merita maggior considerazione e positivitá.

Cesaro Vs Black, pur non avendo visto Extreme Rules al momento della scrittura di questo editoriale, so giá che sará un 12/15 minuti di grande wrestling, labbra sanguinanti, colpi stiff: un combattimento vero e proprio che fará sicuramente del bene a Black, anche perché tutti sappiamo che sará lui ad andare over. Il punto che mi preoccupa tuttavia è un altro.

In 5 mesi di main roster la WWE ha dimostrato in modo chiaro e preciso di non avere piani creativi per Black, uno dei talenti maggiormente cristallini della scena nordamericana attuale, uno a cui non manca assolutamente niente. Character development, carisma, capacitá sul quadrato, mic skill discrete: possibile che in un contesto ripetitivo in cui vi sono sempre e comunque gli stessi personaggi, non vi sia stato il minimo spazio per uno come Black in quel di Smackdown? Non ci credo e, detto francamente, non ci voglio nemmeno credere.

Ci riaggiorneremo in seguito, per ora concedo il beneficio del dubbio ma cum grano salis, in quanto è pur vero che per Black qualcosa si sta muovendo e Ricochet è inserito in una delle faide maggiormente interessanti della federazione, ma è anche vero che il primo ha avuto mesi di oblio puro ed il secondo è collocato in una storyline piu´strumentale per il turn heel di Styles e la riformazione del Club che altro.

Lascio la parola a voi: siete pieni di odio e rancore per la gestione di questi due talenti o siete ricolmi di un folle ed ingenuo ottimismo?