Non ho conosciuto Samoa Joe in Ring Of Honor, oppure in TNA; avevo visto qualcosa, i grandi classici, ma non posso dire di essere stata una fan della prima ora. Samoa Joe l’ho conosciuto bene quando è arrivato ad NXT e quel che ho visto, tra la metà del 2015 e l’inizio del 2017, è stato bellissimo. I ricordi che Joe ha lasciato ad NXT sono tanti ed importanti: il debutto in aiuto di Sami Zayn, un grande beniamino del pubblico, la faida con Kevin Owens; c’è stato il primo Dusty Rhodes Tag Team Classic, vinto da Joe e Finn Bàlor, con Joe che all’improvviso turna su quest’ultimo e da vita ad un lungo feud per il titolo NXT che lo porterà a vincere poi la cintura in un live event, fatto sicuramente insolito. Speciale è stata la faida con Shinsuke Nakamura, che ha portato Joe ad essere il primo wrestler a vincere più di una volta il titolo di NXT, anche se solo per due settimane, per poi restituire la cintura a Nakamura.
Per me Joe è stato questo: emozioni, grandi match, interpretazione, carisma, presenza scenica. Soprattutto è stato bei ricordi, che mi hanno fatto appassionare, seppur in ritardo, e fatto diventare una fan di questo wrestler.
Il periodo nel main roster non ha mai decollato, almeno per me. Eppure momenti da ricordare ce ne sono stati, ad esempio il Fatal 4 way di SummerSlam per l’Universal Championship. Un grande rimpianto è stata la faida con AJ Styles, che avrebbe potuto essere tutto e che quel che è stato mi ha lasciato l’amaro in bocca (la faccia di Joe che esclama “Oh Wendy”, con sguardo dritto in macchina, rivolto alla moglie di Styles, mi perseguita ancora oggi). Altro grande rimpianto è la faida con Rey Mysterio, che ha avuto pure un match a WrestleMania, della durata di ben un minuto. Perché già, in mezzo ad una gestione non convincente, ci sono stati anche gli infortuni, troppi, che non hanno perseguitato solo Joe, ma in certi casi anche i suoi avversari.
Dopo il primo licenziamento, ad aprile 2021, Joe è stato riassunto e mandato nuovamente ad NXT. E lì sono tornate le emozioni, i grandi promo, la presenza scenica di Joe, che ad NXT aveva pochi eguali. Si può stare a sindacare sul match con il quale Joe è tornato campione NXT, ma l’emozione è stata comunque forte, è stato anche un avvenimento storico da un certo punto di vista, in quanto Joe è diventato l’unico atleta ad aver detenuto l’NXT Championship per tre volte.
Ma a quanto pare la sfortuna che aveva attaccato Joe nel main roster è tornata a perseguitarlo anche a NXT, dato che ha subito un altro infortunio, il quinto nella sua carriera in WWE, l’ultimo, il definitivo, dato che Joe è stato licenziato nuovamente e questa volta sembra che la decisione sia definitiva.
Io mi sono immaginata cosa sarebbe potuto accadere se Joe fosse rimasto ad NXT, se avesse ricoperto i ruoli che sono stati di Ciampa, Gargano, Cole, gente che ha passato quattro, cinque anni, fissa ad NXT.
Ricordo bene cosa si diceva di Joe quando è arrivato ad NXT, ossia che era troppo vecchio per il main roster e che il suo sarebbe stato un perenne ruolo di “chioccia” per i nuovi talenti dello show giallo, di quello che era ai tempi lo show giallo.
Alla luce del percorso di Joe nel main roster, mi metto a fantasticare se davvero fosse andata così, se la magia che Joe mi ha regalato nel suo anno e mezzo a NXT fosse proseguita un po’ di più. So che probabilmente non mi sarebbe andata bene comunque, che lo avrei ritenuto uno spreco, o comunque mi sarebbe dispiaciuto non vederlo interagire con i vari Rollins, Reigns, Mysterio, Styles. Sarebbe stato un rimpianto in ogni caso, probabilmente sì.
E allora mi tengo stretti i bei ricordi, il 2015, il 2016, quella breve parentesi nel 2021, e lo ringrazio per ciò che mi ha dato, nel bene e nel male.
Thank you Joe.
PS: Scegliendo l’immagine di copertina, mi rendo conto di quanto mi mancherà anche William Regal, ma un editoriale in cui tesso le lodi di quest’uomo per righe e righe sarebbe stato ridondante.