Nelle settimane passate, il Collega e amico Simone Spada ha aperto una suggestiva finestra verso una ipotetica divisione dei pesi leggeri, con annesso titolo, made in AEW.
Tuttavia, contrariamente a Simone che si è mostrato positivo e possibilista riguardo a detta new entry, personalmente la ritengo una scelta errata e, certamente, non in grado di sanare i mali che attualmente affliggono la federazione di Cody e soci.

Difatti, la divisione in categorie di peso tra i lottatori risulta essere, oramai, un retaggio del passato che, peraltro, mal si concilia con l’attuale tipologia di prodotto e con il roster della All Elite Wrestling, in cui non vi è e non vi vuole essere una netta separazione tra atleti più o meno pesanti.

In AEW, insomma, tutti-fanno-tutto, con le mosse di potenza non riservate unicamente ad atleti mastodontici e con i salti oltre la terza corda ad appannaggio non unicamente degli smilzi, con uno stile di lotta che, quando non cede nell’hardcore (spesso fine a sé stesso), risulta essere sempre frenetico.
Detta circostanza risulta evidente se si prendono come riferimento i titoli attualmente all’attivo in federazione, i quali, ad esclusione di Miro (ma il campione precedente era Darby Allin), sono detenuti da attuali e/o ex cruiserweight.
Anche le nuove leve più in vista della federazione possono essere annoverate all’interno della divisione pesi leggeri, il già citato Allin, Jungle Boy e Guevara tra tutti.

In altri termini, ritengo che una divisione tra categorie di peso sia giustificata e giustificabile laddove serva, in qualche misura, a proteggere e tutelare i più esili, dinnanzi al predominio e l’occupazione delle parti più alte della card, come succedeva in WCW, da parte dei più corpulenti.

Inoltre, l’introduzione di un nuovo titolo, ancor di più di uno singolo e di categoria, non risulta essere in grado di risolvere il problema di sovraffollamento che attualmente vive la AEW, la quale, bulimicamente, ha iniziato ad inglobare sempre più lottatori.
Se proprio si dovesse sentire la necessità di introdurre una nuova cintura, allo scopo di occupare più lottatori, si potrebbe pensare ad un titolo Trios, null’altro.

Beninteso, il problema di una divisione pesi leggeri non riguarda solo e unicamente la AEW, ma, altresì, qualsiasi altra federazione, al di fuori della NJPW, che decida di introdurre un titolo dei cruiserweight, WWE e NXT compresi.
Qualsiasi federazione, infatti, nell’introdurre detta divisione, si scontrerebbe con i medesimi problemi e lo stesso anacronismo storico di cui sopra.
La New Japan, in questo, fa un po’ scuola a sé, considerando la netta distinzione fisica che intercorre tra pesi leggeri e pesi massimi, considerando, inoltre, come il passaggio tra l’una e l’altra categoria avvenga unicamente a seguito di un cambio fisico evidente ad un primo sguardo sguardo (chiedere ad Ospreay).

In conclusione, meglio che la AEW si concentri su altri e nuovi obiettivi, cercando, in particolare, di asciugare il propri roster e concentrare gli sforzi su le faide e i lottatori più rilevanti o di prospettiva.

Claudio

Nel sito dal 2014, editorialista occasionale, blogger di 205 Live, nonché una delle voci del ZWRadio Show. Orgogliosamente sardo, venne folgorato da un Velocity su Italia 1 in giovane età; da allora non ha più smesso di seguire il Wrestling.