Settimana scorsa la Bloodline ha iniziato la puntata di Smackdown nel suo stile, cioè saltando sui tavoli di commento e lanciando sedie per aria non appena le telecamere si sono accese, prendendo in “ostaggio” lo show. Stavolta però questo atteggiamento è servito loro come apripista per l’arrivo sul ring del Tribal Chief, nonché campione universale da quasi 3 anni oramai, Roman Reigns. Il capo della Bloodline veniva da una sonora sconfitta per mano di John Cena e Kevin Owens, quindi era facilmente pronosticabile fosse abbastanza irritato. E difatti così è stato.

Una volta guadagnato il quadrato, Roman se l’è presa con Sami Zayn perché reo, secondo lui, di voler prendere il posto del capo tribù. L’aggressione verbale ai danni del povero Sami è stata interrotta da Owens che, raggiungendo la rampa d’ingresso, ha sfidato il campione per un match alla Royal Rumble, e quest’ultimo ha accettato. Ma, tralasciando la sfida che risulta un tantino ridondante perché i due si sono già affrontati (e questo è il rischio che si corre quando si ha un campione per così tanto tempo al top, e cioè che finisce per “doppiare” le rivalità), concentriamoci un attimo sul diverbio tra Zayn e Roman, che a quanto pare sembra quello decisivo.

La frattura che ha mostrato il suo inizio sembra quella definitiva che porterà probabilmente il capotavola e il lottatore canadese a trovarsi l’uno contro l’altro presto o tardi. Ovviamente il loro contrasto ha bisogno di ulteriore tempo per divenire insanabile, ma credo che questa è la strada giusta e non si rivelerà l’ennesima “querelle” interna alla stable che poi verrà riassorbita col tempo. No, questa è LA rottura. Forse questo contrasto porterà i due ad affrontarsi a questa Wrestlemania

, oppure ha bisogno di un po’ più di tempo, e la resa dei conti potremo vederla quest’estate. Resta però un dubbio indelebile nella mia mente: sarà la volta buona per Sami?

Intendo dire che il lottatore canadese, nonostante ora abbia il favore del pubblico ed è osannato come pochi attualmente, non mi convince. Non so se è una sensazione comune questa, ma io Zayn lo vedo un mid-carder, destinato al mid-carding, e non ce lo vedo proprio col titolo mondiale sulle spalle. Non considero neppure l’eventualità che in un match con Roman possa perdere, perché probabilmente questo metterebbe una pietra tombale sulla sua carriera, quindi lo considero vincitore “aprioristicamente” in questo feud. Però mi riesce difficile vederlo campione indiscusso; sarà per il suo look trasandato, per un fisico che non buca lo schermo, o perché non ha semplicemente “l’aura” da campione mondiale. È vero che tanti lottatori, un momento prima di vincere il titolo massimo, non sembravano adatti, ma che poi, divenuti campioni, si sono mostrati davvero egregi. Ma Zayn mi sembra così lontano da quel posto in cima al monte più alto che proprio non riesco a vederlo campione indiscusso. E sia chiaro non è una questione di bravura. Spero di dovermi ricredere e, spero, di essere l’unico a doverlo fare.

Poi c’è da considerare che chiunque tiri giù il capotribù dal quel trono al quale sembra abbarbicato, sarà sicuramente un lottatore destinato a ritagliarsi un posto nell’olimpo del Wrestling. Non può un signor nessuno, o un signor “qualunque”, porre fine al regno di Roman. Come direbbero gli Spartani (fossero sopravvissuti a più di 2000 anni di storia), ciò che rende la vita (o l’esistenza in generale) di un uomo una vita grandiosa è la sua fine, e mettere fine a questo regno dei record in maniera non “all’altezza”, svilisce il regno stesso. Ora, Sami Zayn è quel signor “qualunque” che non può detronizzare Reigns. Perlomeno secondo le mie sensazioni. Ciò rivela (sempre a mio avviso) il cul de sac in cui la WWE sembra essere giunta: Far vincere Zayn rischiando di “bruciarlo” anzitempo? Far vincere Roman rischiando di affossare Zayn? Oppure, eventualità ancor più funesta, non dare mai il via alla rivalità in singolo tra Roman e Sami, magari consci di quanto sopra descritto, “confondendola” con l’introduzione di Kevin Owens e gli Usos nel mezzo? Insomma, dalle prime due il povero Sami ne esce malconcio. Dalla terza eventualità forse si salvano capra e cavoli.