La parola d’ordine ad Impact in questo momento è Emergence. Emergence perché è stato l’ultimo PPV svolto in quest’estate, e da qui comincerà la lunga traversata per Bound For Glory, che si svolgerà in autunno. Ma la grande emergenza è che sono ufficialmente finite le vacanze del sottoscritto. Scherzi a parte, il lato positivo è che da questo momento in poi torneranno regolari nelle loro tempistiche i soliti appuntamenti di ZonaWrestling targati Impact. Ma cosa è successo quindi nel weekend ad Emergence? Ci sono state grandi sorprese? Beh in realtà no. Ormai ogni PPV di Impact, che non fa parte dei Big 4, risulta ben fatto, con buoni match, ma senza grandi sorprese. Infatti le due cinture principali non sono cambiate. Stessa cosa anche per l’X-Division Championship, e stavolta anche per il modesto Impact Digital Media Championship, relegato come sempre nel kick-off.
Brian Myers ha quindi mantenuto la sua cintura contro Bhupinder Gujar, ma più interessante è stata la vittoria di Deonna Purrazzo e Chelsea Green, che ha portato all’unico cambio di titolo dell’evento. Era nell’aria da parecchie settimane e così finalmente è successo. Sono nomi importanti e spero diano una lustro ben maggiore a queste cinture un po’ bistrattate. Mi incuriosisce vedere però chi affronteranno prossimamente. Per Bound For Glory mi aspetto un gran confronto tra ottime coppie. Il sogno impossibile è il ritorno delle Iiconics/Iinspiration.
Poi l’evento si è aperto ufficialmente con il solito incontro spettacolare dell’X-Division, in cui Mike Bailey ha chiaramente vinto contro Jack Evans. Per carità gran lottatore, conosciuto in altre compagnie, ma appunto questa storyline non è stata sviluppata affatto ad Impact quindi sicuramente ha mancato un po’ di pathos. Però l’incontro in sé è stato davvero godibile. Dopo Sami Callihan e Steve Maclin hanno cominciato a menarsi prima del loro match, e allora ci sono stati degli altri incontri mentre loro se le sono date di santa ragione nel backstage. Quando è arrivato anche Moose, Scott D’Amore l’ha rimandato negli spogliatoi e ha deciso che il match tra Sami Callihan e Steve Maclin sarebbe stato senza regole. E chiaramente con questa stipulazione ha vinto Sami Callihan.
I due match che ci sono stati durante il rissone Callihan-Maclin sono stati Violent By Design contro Kushida e Chris Sabin e Bandido contro Rey Horus. Il primo di questi ha visto vittoriosi Eric Young e i suoi compari. Evidentemente il periodo difficile che ha vissuto il VBD è stata solo una cosa passeggera e da lì ne stanno acquisendo nuova linfa. Spiace un po’ per Kushida che perde al suo primo PPV targato Impact, però effettivamente ci sta, alla fine i Motor City Machine Gun sono altri, e Alex Shelley non è Kushida. O meglio la chimica con Chris Sabin è tutt’altra. L’altro incontro poi è stato un assaggio di AAA. Qualcosa che con Impact non centra nulla, però è stato un bel match spettacolare tra funamboli.
Successivamente gli Honor No More hanno vinto contro il Bullet Club, in un altro match prevedibile. Non è stato male però alcune cose non mi sono piaciute. La prima è la stipulazione: ovvero che in caso di sconfitta, gli HNM si sarebbero sciolti. Chiaramente la loro dissoluzione non sarebbe mai arrivata così presto, per questo la loro vittoria era facilmente prevedibile. La seconda cosa che mi ha fatto storcere il naso è stata la mossa finale che ha compiuto Matt Taven su Doc Gallows, che non mi è sembrata proprio una manovra impeccabile per chiudere un incontro così estremo.
Per quanto riguarda invece i due titoli principali, Jordynne Grace ha mantenuto la sua cintura contro Mia Yim. Anche qui bel match, divertente, ma la vincitrice era abbastanza chiamata. Una sorpresa però nel finale c’è stata. Quando le due stavano per stringersi la mano (che alla fine non si sono strette) è arrivata Masha Slamovich a interromperle. La russa ha consegnato la sua solita busta alla campionessa e si candida come sfidante per Bound For Glory. Nel main event poi Josh Alexander ha battuto Alex Shelley, che si ritrovava a 39 anni alla sua prima opportunità per un titolo mondiale. Che dire, match stupendo da 4 stelle e qualcosa in più, però sfida a trovare qualcuno che avrebbe creduto all’impresa. Comincio un po’ a stufarmi a vedere i PPV Impact finire tutti alla stessa maniera, con Josh Alexander che esulta dopo il suol match estenuante e favoloso, e lo dico nonostante il canadese mi piaccia molto, ma serve diversificare un po’ le cose.