Una delle sconfitte più cocenti avvenute a Summerslam è sicuramente quella di Bianca Belair, avvenuta per mano di Becky LYnch, rappresentando sia per la stessa atleta che per noi fan una sconfitta dura da digerire, in quanto ha del tutto eliminato non solo i progressi fatti dall’atleta americana ma anche il percorso pre e post Wrestlemania, scenario nel quale Bianca ha sconfitto Sasha Banks per qualificarsi campionessa.

Adesso passa in secondo piano il fatto che abbia perso il titolo, sarebbe capitato prima o poi, ma era veramente necessario farglielo perdere così? In 20 secondi netti, in uno squash match che più squash di quello non si può? Davvero era questa la “fine” che si meritava? Aldilà del tifo personale la risposta è solo una: no.

Non si meritava assolutamente un trattamento del genere e adesso ci vorrà tempo prima di riacquisire quella credibilità che tanto aveva faticato ad acquisire, ci vorrà tempo prima che possa essere considerata non solo per quella che “è stata sconfitta da The Man in 20 secondi” che nemmeno la rivincita titolata con l’irlandese le potrà dare subito.

E cosa dire di Becky? Le voci sul suo ritorno circolavano da un po’ e il sospetto che tornasse nello show blu e non nello show rosso era molto presente e anche scontato, direi e fino a qua ci siamo. Ma non credete anche voi che The Man sarebbe rimasta The Man anche con un match decisamente più lungo e combattuto di quello di sabato? Saremmo stati tutti più contenti, e ne avremmo goduto anche in termini di qualità dell’incontro, dato le potenzialità e capacità di entrambe le atlete coinvolte.

Nonostante la premessa iniziale, mi aspetto comunque un ottimo regno da parte della rossa compagna di Rollins, a patto che non dica che è tornata per riconquistare il titolo che non ha mai perso, affermazione vera in parte: perchè lei si riconsegnò il titolo perchè incinta, con l’unica differenza che la cintura era del brand rosso. E la WWE come si comporterà al riguardo? Cancellerà del tutto questo spettro o lo continuerà? Una risposta non ce l’ho, ma so che lo scopriremo presto.

Desil