Eric Bischoff ha criticato la AEW fin dall’inizio della sua giovane storia, senza troppi giri di parole. L’ex WCW, nonostante qualche comparsata a Dynamite, non si è mai risparmiato nel trovare appunti in quella che sembrerebbe essere l’isola felice del wrestling. Questa volta, Easy E ha individuato un punto che, a suo avviso, rende la WWE ancora superiore alla All Elite.
Prodotto piatto
Durante l’ultimo podcast 83 Weeks, Eric Bischoff ha espresso il suo pensiero sullo storytelling nella AEW, definendolo piatto, contrariamente a quanto accade in WWE:
“L’ho detto da subito, che si trattasse di WWE o AEW, serve dedicarsi alle storie, e la AEW, essendosi appiattita, sta dimostrando il mio pensiero. Puoi aggiungere chiunque tu voglia al tuo roster e non avrà importanza se non per una settimana o due, a meno che il pubblico non sia coinvolto in una storia avvincente che lo faccia attendere con ansia la prossima settimana. Non puoi pensare solo ai fan di wrestling che vogliono vedere un match a quattro stelle al Tokyo Dome, no, questo non farà crescere il pubblico, soddisferà i fan che già avete. Se puoi proporre un match fenomenale, fantastico, ed è il coronamento della storyline, è eccellente, è perfetto. Ma se non stai costruendo storie su cui la gente si concentra, di cui parla, e che fanno sì che i fan vogliano tornare a guardarti ogni settimana per vedere dove andrà a finire, se non lo stai facendo, non me ne frega niente. Potresti prendere tutto il roster della WWE e portarlo in AEW, ma non succederà nulla. Devi avere una comprensione di base di come raccontare una storia, e io non la vedo. Lo vedo nella WWE e non lo vedo nella AEW”.
I fan della AEW la vedono in modo completamente diverso. A loro supporto, si possono citare alcune storyline di primo piano come la cavalcata verso il titolo mondiale di Hangman Adam Page, o il recente feud di MJF con CM Punk, ma a quanto pare, Eric Bischoff non la vede così.