Tra le tante opinioni che contornano il mondo del wrestling, quella di Eric Bischoff è sicuramente una delle più autorevoli. Nell’ultimo episodio di 83 Weeks, l’ex GM di Raw ha parlato del successo che la WWE ha riscontrato nell’ultimo anno, della fiducia che la compagnia ha nei confronti di CM Punk e di altro ancora.
I motivi del successo
“Disciplina, storie strutturate e sviluppo dei personaggi […]. Sì, credo che le cose siano migliorate da quando Vince se n’è andato. Solo perché penso che il processo creativo sia ora molto più efficiente. Penso che il team di scrittura adesso possa iniziare a scrivere storie senza sapere che c’è il 75% di possibilità che, anche se Vince dirà ‘Sì, sembra buono’ il venerdì sull’aereo, il lunedì mattina a Raw potrebbe stracciare tutto e ricominciare da capo. È una sensazione molto, molto spiacevole se sei un creativo. Poi arrivi nell’edificio e sai che hai due ore per scrivere uno show nuovo di zecca da cima a fondo che deve essere approvato, e non solo, devi stare attento se c’è un errore di ortografia nella prima bozza di ciò che pensate di fare e che volete presentare a Vince a sole due ore dall’inizio dello show, perché se vede un errore di battitura o di grammatica, c’è la possibilità che stracci l’intera bozza senza il resto e ti chieda di rifarla. E vi farà sapere cosa pensa della vostra grammatica e della vostra ortografia mentre uscite dalla porta. Non è una creatività efficiente. E porta una persona creativa così fuori dal suo gioco e dal suo schema di pensiero, dal suo stato d’animo, dall’atmosfera in cui deve trovarsi, è un mondo diverso quello dei creativi. E avere questo tipo di instabilità durante l’intero processo non ti porta alla migliore creatività, per nessun motivo al mondo”.
L’ex WCW ha però dato credito a Vince di essere parte del successo della storyline della Bloodline, che ha monopolizzato a lungo l’attenzione sulla compagnia di Stamford, ritagliandosi un importante pezzo nella storia della disciplina.