La “rivalità” tra la AEW e la WWE attuale ricorda, per certi aspetti, la lunga guerra tra la WCW e la WWF degli anni ’90. E, se la All Elite è in una posizione simile a quella della federazione di Ted Turner nell’ultima decade del ‘900, anche i loro rispettivi presidenti, Tony Khan ed Eric Bischoff, sono stati più volte “accostati” per scelte fatte, e soprattutto per errori commessi, posto che ve ne siano stati alcuni. E i diretti interessati si sono cimentati in un botta e risposta sin da subito, rivelando un astio malcelato, spesso “ammorbidito” da un finto rispetto reciproco. Nell’ultima puntata del suo podcast, Bischoff ha perseverato nelle critiche rivolte alla AEW e alla sua gestione da parte del miliardario di origini pakistane.
“Sembra che i detenuti gestiscano il carcere lì”
Il pretesto per queste ultime pesanti critiche di Bischoff sono state alcune indiscrezioni, secondo le quali CM Punk avrebbe preteso l’allontanamento di determinati wrestler, a lui probabilmente antipatici, dallo spogliatoio di Collision (show dove lo Straight Edge si esibisce settimanalmente). “Sembra che i detenuti siano arrivati a gestire il manicomio lì, e l’intera compagnia (la AEW nds) sembra una fabbrica di pagliacci, piena di bambini egocentrico e per nulla professionali” ha dichiarato Eric, che poi ha precisato “Non sono tutti così ovviamente, non voglio essere generico. Ma non ho mai visto nulla di simile. Immagina se Tony Khan fosse riuscito ad acquistare la WWE”