Negli ultimi tre mesi sono passate sotto traccia diverse cose. In particolare la sfida verbale a distanza tenuta da Tony Khan e Eric Bischoff in varie interviste. I due, a ben vedere, probabilmente non si stimano. Eppure ci sono dei punti di contatto, dei pianeti che prima o poi si allineeranno, perché il wrestling è fatto di corsi e ricorsi storici. Prima o poi vedremo Easy E a Dynamite, magari tra sei mesi o tra due anni, ma capiterà. Anche solo per un cameo, ma tutto ha un prezzo.

Tony Khan ha più volte detto di voler far crescere la AEW come una novella WCW ma facendo tesoro dei suoi errori per non ripeterli. In tutti i discorsi viene tenuto da parte Vince Russo e non a caso: l’ex scrittore di Raw e Nitro ha dato spunti interessanti e condotto una barca tra le onde, con tutte le difficoltà del caso. Per riuscire a portarla in salvo, ha dovuto fare tantissime stupidaggini. E in tutto questo tempo era assistito da un personaggio che di stupidaggini era il numero 1: Eric Bischoff. Che nelle ultime settimane ha criticato criticando il presidente della AEW e il suo prodotto. Dave Meltzer ha detto bene: “Eric è un fallito. Con la WCW ha fallito. Quando la la AEW fallirà, allora potrà parlare”.

A Bischoff si devono tre intuizioni: il passaggio di Nitro al lunedì sera, la presenza di un general manager heel e il push di Bill Goldberg. E la nWo? La storia ufficiale parla di semplice fortuna: il primo leader sarebbe dovuto essere Sting, che rifiutò. Poi Randy Savage, stesso discorso. Bischoff non sapeva a chi chiederlo, Hogan si propose e si accollò l’intera idea. Eric non era molto convinto, pensava che Hulk avrebbe perso completamente il suo appeal ottenuto in quindici anni di successi e affossato la WCW. Invece l’Immortale ebbe ragione e sfruttò nel migliore dei modi la clausola di libertà creativa del suo contratto. Fine della storia.

Per il resto, non lo dico io ma la maggior parte dei media americani, Bischoff viene visto come un mezzo idiota. Ma un idiota con talento on screen: è un uomo che sa come si recita davanti ad una telecamera, ha tempo, modo, registro, ritmo per tenere incollati gli spettatori alla tv. E prima o poi Tony dovrà ingaggiare uno dei personaggi che meglio hanno funzionato nel periodo d’oro della monday night war.

Soprattutto se, come dice Bischoff, continuerà ad utilizzare le formule di Nitro per Dynamite. Avrebbe modo di riportare una sensazione di deja vu dolce, e dare un nuovo interesse al pubblico. Soprattutto se fosse un personaggio preminente intento a conquistare il potere della federazione. Si direbbe “a new hostile takeover”. E a seconda di chi vi parteciperebbe, darebbe modo di portare on screen l’ostilità che Khan e lo stesso Bischoff si stanno lanciando nelle interviste, su cosa sia bene o non bene fare nel gestire una federazione, degli show e la libertà degli atleti. Sarebbero due mondi opposti di vedere il wrestling che si unirebbero in uno unico ed esplosivo.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.