Un anno fa l’abbraccio di Will Ospreay a Zack Sabre Jr sancì il definitivo passaggio di testimone. Fu la finale del Super Strong Style 2015 infatti a lanciare definitivamente l’Aerial Assassin nell’olimpo del wrestling mondiale: seguiranno un buon regno da campione e la chiamata di alcune delle maggiori promotion mondiali (PWG, TNA, NJPW).
Torna dunque il torneo Super Strong Style della Progress Wrestling andato presto sold out e che di strong Style quest’anno pare avere poco. La vittoria di Ospreay dello scorso anno ha rimescolato le carte dato che Will era l’unico wrestler senza attitudine strong style. C’erano partecipanti niente male: lo stesso Sabre, ma anche Roderick Strong, Tommy End, Tommaso Ciampa, Marty Scurll, Damo O’Connor, Mark Haskins e altri. Un torneo dove Strong si attirò tutto l’heat possibile, avendo difficoltà a rimanere heel solo sul ring visti gli insulti e le ironie ricevute in tutti gli scontri. Questo fatto, invece di infastidirlo, lo ha maledettamente sorpreso tanto da chiedere ai proprietari della promotion di essere richiamato appena possibile. Pochi mesi dopo non solo tornerà ma si porterà dietro Adam Cole per tentare di strappare i Progress Tag Team Titles dalla vita della Sumerian Death Squad.
Sarà l’edizione dei fari sui giovani: Damon Moser è il pupillo del Projo diretto da Jimmy Havoc e Paul Robinson, lo stanno facendo crescere pian piano ed ha ben impressionato nella Natural Progression, dove ha perso contro William Eaver; Kenny Williams è un autentico debuttante nonostante sia ben conosciuto nell’ambiente per esser stato ed essere uno dei nomi di spicco della Insane Championship Wrestling, ed è una mosca bianca come lo era Ospreay un anno fa; Tk Cooper è un’altra scommessa del Projo, ma sa tanto di sparring partner per qualche mid-uppercarder. Senza dimenticare la presenza di Zack Gibson che ormai è una realtà ma è ancora uno dei prospetti in rampa di lancio, dopo aver combattuto diversi incontri di ottimo livello. Saranno loro l’esperimento del torneo assieme alle presenze di Mikey Whiplash, tornato a sorpresa durante il precedente evento; e Big Daddy Walter che risulta anche impegnato nel torneo per l’Atlas Title (ha perso il primo scontro con T-Bone).
E se di esperimento vogliamo parlare, ecco tre ospiti internazionali diversi l’uno dall’altro: penso che Chris Hero, Sami Callihan e Matt Cross siano chiaramente conosciuti dal pubblico indy mondiale. Tutti adatti al torneo ma anche tutti atleti dalle svariate sfaccettature che possono ben collegarsi con gli altri partecipanti. Di questi solo Sami Callihan sembra esser propenso ad arrivare in finale e lanciare il britannico (o europeo) deciso per la vittoria finale. Perché se nessuno si gioca due cent su Rampage Brown (che potrebbe vedersela con Hero) e Dave Mastiff (forse avrà a che fare con Daddy Walter), i riflettori vengono puntati su Tommy End e Mark Haskins, con Mark Andrews più distanziato.
Ma la possibile vittoria di un altro flyer verrebbe presa con malumore sebbene Andrews vs Scurll sarebbe un main event degnissimo; e allora ecco che la lotta è tra Haskins e End: il primo è arrivato più volte ad un passo dal titolo ma mai è riuscito a fregiarsene. Potrebbe essere lui il traghettatore futuro della promotion, eppure la sensazione è che Scurll sia per lui ad un livello troppo alto. End ha il profilo giusto, potrebbe essere più plausibile come campione, e nell’ultimo show ha perso la sua possibilità solo per una interferenza. E quella interferenza arrivava dall’ex compare Whiplash presente nel torneo e che potrebbe costargli quella che appare una vittoria scontata.
Quindi chi vincerà? Non si sa. Se lo scorso anno sembrava così scontato il risultato finale, quest’anno non lo è così tanto. Ed allora io la butto lì: attenzione a Zack Gibson, potrebbe essere la giusta occasione per lanciarlo con annessa fuoriuscita dagli Origin e nuovo regno in Progress.