Il nuovo anno è arrivato e si prospetta un 2019 a dir poco frizzante per ciò che concerne il mondo del wrestling al di fuori della WWE. La All Elite Wrestling è stata lanciata e si è portata con sè molti pilastri che per anni hanno avuto modo di tenere sulle proprie spalle la Ring Of Honor. Ora tocca alla promotion di Philadelphia cercare di colmare quelle voragini lasciate dagli organizzatori di All In. Un compito sicuramente arduo tenendo conto che Cody, gli SCU, Hangman Page e i Bucks erano tra i nomi più utilizzati dalla ROH al pari del campione Jay Lethal e dei campioni di coppia dei Briscoes.
Nei primi mesi di questo nuovo anno ci sarà una fase di inserimento per i nuovi arrivati e potremo ancora assistere, seppur solo per qualche mese, alle prestazioni di Christopher Daniels e Marty Scurll. Entrambi diretti in AEW ma che devono ancora ‘chiudere’ la loro storia in ROH. I nuovi acquisti sono stati mirati e non posso dirmi deluso anche se a livello di starpower ovviamente non possono competere con i nomi in partenza. I principali acquisti sono:
Bandido: Classe ’95, luchador messicano, figlio e nipote d’arte. Il 2018 gli ha dato modo di mostrare il suo talento fuori dalla sua terra natia finendo per partecipare ad uno storico main event in quel di All In. Pare abbia rifiutato le avances dei McMahon preferendo la maggiore libertà offerta dalla Sinclair. La ROH sembra abbia anche puntato il compagno di coppia di Bandido, ossia Flamita. Insieme come Mexa Blood i due hanno lottato ovunque: nella Dragon Gate in Giappone, in Messico nella CRASH e negli Uk con la PROGRESS. Sempre ottenendo un certo successo.
PCO: L’ex WWF sta rivivendo una seconda giovinezza grazie al suo programma di allenamento e ad una gimmick che ricorda un pò Frankenstein. La sua carriera era partita abbastanza bene nei primi anni ’90 dove lottò molto in Europa per poi girare tra WWF e WCW. Verso la fine di quel decennio fece anche qualche apparizione in Giappone (AJPW) e nella ECW di Paul Heyman. Negli anni 2000 invece ebbe molto meno successo, tanto che nel 2010 decise di appendere gli stivaletti al chiodo. Rientra nel mondo del wrestling nel 2016 e nel 2018 ha fatto parlare molto di sè per un match contro WALTER in GCW e per la sua incredibile soglia del dolore. Chiaramente non si può pensare al futuro con un 51enne, ma possiamo goderci il momento e suoi folli bump finchè durerà. Per iniziare verrà inserito nella nuova stable di Marty Scurll, la Villain Enterprises.
Brody King: 196cm X 126kg. Debutta nel 2015 a 27 anni. Pur cominciando ‘tardi’, la sua ascesa è stata abbastanza rapida. Diventa subito conosciuto nelle indy della costa ovest spiccando poi letteralmente il volo macinando match in diverse compagnie come la MLW, PWG o la AAW di cui è attualmente campione Heavyweight. King è di fatto un Brawler, come il suo fisico potrebbe far intuire, ma non solo. Ha una buonissima agilità per il suo peso e tecnicamente non fa schifo. Al ring alterna il palco, infatti è il cantante dei God’s Hate, una band metal californiana. Anche lui farà parte della Villain Enterprises.
Mark Haskins: Classe 1988. Londinese, 12 anni da professionista. Il suo non sarà proprio un debutto, visto che è stato presente già in due tour inglesi della ROH. Nella scorsa estate, durante Honor Re-United ha sconfitto Jonathan Gresham, Flip Gordon e in finale Hangman Page nella prima edizione della ROH International Cup vincendo quindi una title shot contro Jay Lethal. Il match fu più che buono e deve aver impressionato i dirigenti della compagnia. Una firma pensata a lungo, a parer mio, visto le vittorie date a questo ragazzo senza che fosse sotto contratto.
Inoltre ci saranno gli inserimenti, non si sa quanto sporadici o meno, di Zack Sabre Jr., David Finlay e Juice Robinson dalla NJPW. Il britannico sarà presente nel prossimo episodio di ROH Tv e vedremo cosa avranno in serbo per lui dopo aver vinto il match di Final Battle contro Gresham. Previste anche le apparizioni degli ex Lucha Underground PJ Black e Luchasaurus, dell’ex EVOLVE Tracy Williams e del campione NWA Nick Aldis. Bisognerà vedere che tipo di accordi hanno firmato e quanto verranno utilizzati dalla ROH.
Non tutto il male viene per nuocere. La ROH può approfittare di queste perdite per poter sfruttare meglio i nomi a disposizione. Ora c’è lo spazio(e la necessità) per poter pushare gente come Marty Scurll, Chris Sabin o Flip Gordon verso l’alto della card. Una benedizione per gli atleti singoli, un pò meno per la divisione tag team che perdendo i Bucks e gli SCU fa rimanere i Briscoes come dei pescecani in uno stagno. Chuck Taylor e Beretta possono essere dei buoni sfidanti al titolo, ma due team di livello non bastano di certo. A rotazione verranno probabilmente date delle possibilità al Kingdom con TKO e Marseglia e ai Bouncers formati da BCB e Milonas. Certo, non un granchè, ma le altre alternative sono i Boys di Castle e i dimenticatissimi Dawgs di Ferrara e Titus. Potrebbero rientrare i talentuosi (ma sfortunati) Coast2Coast di Ali e LSG. Ci sono comunque possibilità non ancora esplorate, come per esempio l’utilizzo di PCO e Brody King come tag team oppure l’affiancamento di Jay Lethal a Jonathan Gresham che già si era sperimentato lo scorso anno.
Riuscirà quindi la ROH a risollevarsi dalle ceneri o sarà pesantemente indebolita dalle partenze dell’Elite?