Difficile. Davvero difficile. Ho una lista di argomenti di cui parlare nei miei sabato mattina, una bella lista. Ma non mi esce nulla di buono. Sono profondamente amareggiato e disturbato da tutto ciò che sta succedendo. Per questo ho deciso di scrivere la verità, e la verità primaria del mio stato d’animo è espressa benissimo con la prima parola che costruisce quest’articolo: difficile.
E’ uno di quei casi strani, nei quali non sei sicuro se dover continuare a fare ciò che fai di solito, oppure fermarti e fare un’eccezione, affrontando l’argomento. Ti chiedi per ore se sia giusto parlare, e la risposta è sempre no. E’ no perché non si sa esattamente, ad oggi, ad ora, che cosa sia successo. Quali ragazze siano davvero vittime. Quali accusati siano davvero carnefici. Insomma qualunque cosa si dica si rischia di sbagliare e se si rimane nel mezzo, cosa giusta per come la vedo io, non si fa che dire banalità.
Un’altra cosa però mi ha sconvolto: le parole delle persone. Internet è cosi, si sa. Ci sono lati positivi e lati negativi. Quello che io ho visto in questi due giorni, però, sono soltanto negativi. Il positivo dell’utenza ha avuto il buonsenso di stare zitto, semplicemente. Perché difendere chi accusa e sostenerlo oltre ogni limite, può arrivare, ad un certo punto, ad essere tanto grave come dare per scontato che certi Wrestler, o certi allenatori, siano innocenti. Ripeto, e lo ripeterò ancora, per essere persone con la testa sulle spalle, bisognava non dire niente, o, al limite, se proprio prudono le dita e c’è bisogno di grattarle sulla tastiera, evitare di prendere le parti di qualcuno.
E non fraintendetemi o accusatemi di menefreghismo, condanno ogni singola forma di sopraffazione del prossimo, in qualunque modo questa avvenga, sostengo che ci sia bisogno di gridare il sostegno a ogni vittima, ma le persone cattive ci sono in entrambi i lati della barricata, quindi parlate di cosa è giusto, non di cosa è giusto in singoli casi dei quali, obbiettivamente, si sa davvero poco.
Ora qua sotto molti scriveranno che ho ragione, e sono già sicuro che molti di loro, fra ieri e oggi, si sono barcamenati fra discussioni infinite con altri utenti che la pensano diversamente, probabilmente sbagliando nella stessa misura, seppur con un polo opposto. Lo so che succederà, ma non dovrebbe. Sarebbe bello per me vedere qua sotto una sfilza di commenti nei quali ognuno dice semplicemente…niente. Non chiedo di ammettere di aver parlato e magari sbagliato, perché davvero in tanti, troppi l’hanno fatto, e alla fine rientra nella normalità che non dovrebbe essere normalità, ma per lo meno vi chiedo di non commentare quest’articolo. Semplicemente prendete il tempo che sfruttereste per scrivere qualcosa, anche se sono solo pochi secondi, per mettere la testa fra le mani e pensare che non sappiamo niente e probabilmente ci vorrà un sacco di tempo per capire chi, come, quando e perché. Per capire chi ha sbagliato e chi deve pagare.
E con questo chiudo. Avrei potuto fare riferimenti, affidarmi a corsi e ricorsi storici, a Princess Victoria, della quale da poco ho parlato, alle sue compagne, a Faboluos Moolah, a Jimmy Garvin e Pat Patterson. Ma perché? Solo per ribadire che queste cose sono nella natura infestata e spaventosa dell’essere umano? Meglio stare zitti. Meglio che stia zitto anche io, perché ho già detto troppo. Buon weekend.