LIBERTA’ CREATIVA
Vuoi o non vuoi l’emergenza Covid19 la si deve affrontare, e dal punto di vista professionale della WWE c’era la necessità di trasformare la negatività in positività. Cercare di trarre il meglio dalla situazione attuale andando oltre quei paletti restrittivi. Un escamotage per creare qualcosa di innovativo e allo stesso tempo ingegnoso. La realizzazione dei match Cena vs Wyatt e Taker vs AJ, è stata una risposta perentoria. Con uno stadio gremito di gente, le battaglie avrebbero certamente preso vita all’interno del ring. Ma data la possibilità di optare per delle location speciali… la lampadina si è accesa… et voilà! E’ stato come guardare dei film, delle scene curate al dettaglio, immaginando il lavoro del regista e gli sceneggiatori dietro le telecamere. Il wrestling moderno si allaccia al mondo del cinema in maniera sempre più frequente, spingendo molto sugli effetti speciali. La Lucha Underground insegna, e successivamente la strada è stata giustamente perseguita anche dalle altre federazioni. Una maggiore attenzione sulla storyline, sui dialoghi, una sfida fisica ma per lo più mentale, fatta di mind games, che alla fine ha prevalso su tutto. Il cimitero, la fossa, le lapidi e la terra che copre lo sconfitto. Momenti che abbiamo più volte vissuto ma il sapore non era quello di sempre. La differenza l’ha fatta Taker, la sua storia, come se fosse giunta al capolinea, rivivendo gli aspetti principali della sua carriera. Il tutto all’interno del match. L’arrivo da biker, la battaglia con AJ, la mano di quest’ultimo che fuoriesce dalla fossa e Taker che abbandona il campo. Immagini, richiami a qualcosa di particolare con dei precisi significati.
La faccenda tra Bray e John ha invece totalmente abbracciato la libertà creativa. Il character di The Fiend vive e si nutre della psicologia altrui, e quanto vissuto a Wrestlemania è una dimostrazione. Un viaggio all’interno della testa di Cena, dei suoi pensieri, in cui la voce di Bray entra per sconvolgere le certezze della stella pluricampione della WWE. Un piano diabolico per destabilizzare le sue sicurezze, che vengono rimpiazzate dalle paure e dalla totale perdita del controllo. Una sceneggiatura impeccabile, dove nulla è avvenuto per caso.
Il wrestling è anche “questo”.
Le vostre opinioni a caldo dopo essere stati travolti da quanto appena raccontato? Pensate che le carriere di Taker e Cena siano giunte al termine dopo gli epiloghi di WM?

LA FINE DI UN’ERA?
Abbiamo più volte discusso della utilità o meno dei part-timer di lusso, come Brock Lesnar e Bill Goldberg. Dei campioni per eccellenza che tornano in WWE come e quando vogliono impadronendosi dei titoli di spicco. Ma WM potrebbe aver segnato un definitivo cambio di tendenza, ad un parziale inizio di una nuova veduta. Le sconfitte di Lesnar e Goldberg sono arrivate in maniera indiscutibile, in maniera pesante. La faccia di Paul Heyman vale più di mille parole. E il modo in cui Strowman ha abbattuto Goldberg, ha messo fine alla potenza distruttiva della Spear. Due nuovi campioni, due wrestler full time, due superstar che sono e saranno sempre presenti, così come un campione dev’essere. Che la somma del minutaggio dei due match titolati sia stata inferiore ai 7 minuti, può dire tanto e può non dire nulla, ma gli esiti possono senz’altro segnare la fine di un’era. Un passaggio di consegne per qualcosa di concreto, il presente e il futuro che spazzano via il passato. I campioni di oggi e del domani che scaraventano giù dalla torre i vecchi re.
E voi cosa ne pensate? Qual è il vostro pensiero sulla fine dei regni titolati di Lesnar e Goldberg a favore di Strowman e McIntyre?

L’AMORE TRIONFA
Gli affari amorosi sono da sempre una prerogativa della WWE, specialmente quando si parla di Wrestlemania. La storia a quattro tra Otis, Dolph, Mandy e Sonya ha delle radici ben solide essendo partita messi addietro, con ulteriori sviluppi che pian piano aggiungevano nuovi elementi, come accade nelle migliori soap opera. L’entrata trionfante di Mandy che colpisce la sua amica di sempre, innesta il low blow a Ziggler e regala un bacio a Otis mentre è tra le sue braccia….è quel WM-Moment che tanto attendavamo, il segmento della storyline che volevamo che accadesse, e che purtroppo non ha avuto l’esaltazione che avrebbe meritato a causa del virus. A parte ciò, il lieto fine della love story tra Otis e Mandy può dare anche un significato ben preciso, può far passare il messaggio che la bellezza non è tutto, che il fisico non è l’aspetto che maggiormente conta. Il messaggio che anche un ragazzone come Otis può fare breccia nel cuore di una ragazza splendida e tutta curve come Mandy. A parte questo, la nascita di queste due nuove coppie, ha del materiale per approfondire la faida con successivi match e chissà che il tutto non possa sfociare in una ipotetica finale in una ipotetica nuova edizione del MMC.
Qual è la vostra sentenza su quando accaduto a WM? Pensate che sia stato giusto separare il duo Mandy e Sonya dato che non riuscivano a sbocciare come tag team? E come vedere questi due nuovi schieramenti?

SENZA PIETA’
Anche in questo caso un paragrafo per due. Così come due erano le faide con un passato più intenso e cruento, fatto da attacchi vili e senza alcuna pietà. Solo infierire dolore su dolore, azioni da mettere fuori gioco l’avversario. Le azioni non si dimenticano e la resa dei conti è stata inevitabile, così come è andata a verificarsi. Il legame che unisce Edge e Randy Orton, un sentimento profondo che è sfociato in una sfida senza esclusione di colpi. L’arena vuota ha dato spazio al suono delle sofferenze dei wrestler, ad una maggiore attenzione dei dettagli, delle loro espressioni. Il finale con Edge quasi in lacrime per quello che doveva essere fatto, nonostante non avrebbe mai voluto arrivare ad una conclusione del genere. Un con-chair-to che chiude quel cerchio iniziato proprio dalla stessa manovra.
Caratteristiche molto simili per il match tra Kevin Owens e Seth Rollins. Nessun alleato pronto a venire in tuo soccorso. Il classico 1vs1 che sfocia in un qualcosa di più grande. Anche qui si è percepito quel senso di violenza nei colpi inferti, di un desiderio di vendetta per quanto subito nelle settimane precedenti all’evento. Un finale quasi teatrale che suggella il feud tra le due superstar. Due match dallo stampo da rissa da strada, hardcore, extreme. Poco spazio al wrestling lottato ma bensì ad un regolamento dei conti.
Come vi sono sembrati questi due match differenti ma allo stesso tempo simili? Avreste preferito uno sviluppo ed un epilogo diverso?

THE SHOW MUST GO ON
Lo show deve andare avanti, recitavano i Queen.
La World Wrestling Entertainment avrà più volte pensato a questa frase, in maniera particolare riflettendo se fosse giusto o meno dare vita al ppv #1 di sempre: Wrestlemania. La fortuna volle che la federazione potesse contare sul Performance Center, sull’edificio di proprietà. Ma l’assenza del pubblico, la non possibilità di usufruire di tutti gli effetti speciali e di tutto ciò che concerne l’aspetto scenografico di WM, avrebbe declassato questa edizione come ad un semplice evento speciale. Senza quella magia che si respira nel giorno dello Showcase of Immortals, non ci sarebbe potuto essere una vera Wrestlemania. Però, nonostante quanto si vociferasse, la WWE aveva il compito di portare avanti lo show, così come altre attività stanno facendo. Non va dimenticato che il Wrestling è prima di tutto Intrattenimento. E intrattenere la gente in questo periodo delicato è un’opera di bene. La decisione presa dall’alto non può che essere lodata. La perdita economica è stata senz’altro pesante così come il risultato globale per un ppv del genere, ma il dovere prima di tutto. La WWE non tutela soltanto i propri dipendenti, ma anche il proprio pubblico. Ha dovuto riorganizzarsi, ha dovuto andare a capo e riscrivere il piano. Eppure, sebbene i vari problemi, è riuscita nel trarre il meglio dall’emergenza venutasi a creare, mettendo in piedi una Wrestlemania che volente o nolente, verrà per sempre ricordata. Provate a pensare ai due match tenutosi in luoghi mistici e sconosciuti. Provate a pensare alle battaglie da una stanza all’altra dell’edificio. Pensate ai 19 incontri e all’evento suddiviso in due lunghe serate piene d’emozioni. Una edizione unica e irripetibile.
Tanto di cappello!



Ora tocca a te…Fa’ la tua scelta!

La mia più grande passione? Il wrestling! Nata negli anni 90 con la voce di Dan Peterson e le immagini trasmesse in tv dalla emittente Tele+2! Ho avuto la fortuna di assistere Live a show delle federazioni italiane/europee e show della WWE nel nostro paese in più occasioni. Blogger ed editorialista, ho intervistato alcune superstar (passato e presente) ma ciò che mi piace sottolineare è identificarmi, prima di tutto, come FAN