GIOIE e DOLORI
Cominciamo analizzando i due incontri principali per quanto riguarda la divisione femminile.
Nonostante la Ripley potesse contare su una vittoria di grande prestigio avvenuta proprio a WM quando sconfisse Asuka conquistando il Raw Women’s Title, la vera propria del nove consisteva nello sconfiggere Charlotte Flair, la stessa donna che le portò via il titolo di NXT sottomettendola a centro ring.
A quei tempi Rhea era ancora acerba, invece ora con lo sviluppo del suo character, con la splendida vittoria nel Royal Rumble Match, c’erano tutti i presupposti per prendersi quella rivincita tanto desiderata.
L’australiana è totalmente consapevole delle proprie capacità, del livello raggiunto e di quello che ad oggi rappresenta per la federazione in cui lavora.
Ci aspettavamo un match a 5 stelle e così è stato.
Ci aspettavamo una lunga battaglia e così è stato.
Ci aspettavamo una vittoria via pinfall e così è stato.
Come detto nei mesi precedenti, l’evoluzione di Rhea Ripley è andata in crescendo dal primo giorno in cui si è unita al Judgment Day.
Era solo questione di tempo. A conti fatti è Lei la punta di diamante della stable.
Mami is coming home as Women’s Champion.
A questo punto, come immaginate il suo title reign? E chi vorreste vedere come sua prossima sfidante?
Ma per qualcuno che gioisce c’è qualcuno che invece prova dolore e rammarico.
Impossibile non spendere due parole per quanto è accaduto ad Asuka.
Premettendo che l’affermazione di Bianca Belair non rappresenta in alcun modo un errore, ciò che fa storcere il naso è l’impressionante losing streak della campionessa nipponica in quel di Wrestlemania.
L’errore non va individuato nella prima serata di Los Angeles, ma bensì anni prima.
Bisogna riavvolgere il nastro, fermarsi a Wrestlemania 34 e capire quanto non sia stato lungimirante interrompere la striscia vincente di Asuka, azzardando addirittura una sconfitta per sottomissione.
Qualcosa è andato storto e negli anni successivi questa sorta di maledizione è andata peggiorando accanendosi sulla wrestler giapponese.
Solo sconfitte, per non parlare del titolo che le fu portato via a pochi metri dallo Showcase Of Immortals (favorendo il Triple Threat Match tra Becky/Charlotte/Ronda per un Winner Takes All).
Ritornando alla serata del Primo Aprile, c’erano tutte le carte in tavola affinché Asuka spezzasse questo incantesimo.
Era tornata in grande forma dopo una lunga pausa. Una personalità che richiamava a grande voce il personaggio Kana, oppure l’inizio dell’avventura in quel di NXT.
In tanti ci avevano creduto e sperato eppure la losing streak non è stata interrotta.
I suoi successivi cinguettii criptici ci hanno dato modo di pensare.
Nuova storyline all’orizzonte o un sentito sfogo verso la dirigenza con chiari segnali di una rottura definitiva del rapporto?
Esponete le vostre teorie sulla bad choice da parte dei piani alti e della mancanza di fiducia che potrebbe portare Asuka a prendere una drastica decisione.
Ma sempre massima attenzione!
E se fosse l’inizio di nuova evoluzione del proprio character che ci regalerà una Asuka in versione heel come mai abbiamo visto all’interno della WWE?


LA STORIA CONTINUA
La storyline tra Roman Reigns e Cody Rhodes vedeva quest’ultimo nel tentativo di portare a termine la storia.
Vedeva The American Nightmare all’inseguimento di quel sogno di diventare campione del mondo, di quella cintura di inestimabile valore, per portarla finalmente a casa Rhodes. Un trionfo che avrebbe in qualche modo riconosciuto e ripagato Dusty per tutto il lavoro svolto all’interno della fed, tra cui quello di individuare e plasmare campioni come è accaduto con The Tribal Chief.
L’esito del Main Event è stato visto per cui come un sogno infranto, contro ogni previsione.
Il pinfall decisivo è stato accolto con molta incredulità.
Ma, come recita il titolo del paragrafo, esiste anche un altro modo per inquadrare e riflettere sull’esito del match tra RR e CR, e dati alla mano, Roman Reigns è il campione più imponente degli ultimi 20/30 anni.
Ci si è chiesti se mai ci sarebbe stato qualcuno all’altezza di John Cena per quello che ha rappresentato per la WWE.
Oggi possiamo affermare con certezza che il sostituto è presente ed è l’attuale World Heavyweight Champion.
Perché mai quindi interrompere il sogno, terminare la storia che può portare Roman a ben 1000 giorni di Title Reign?
Per quanto fatto in questi tre anni e per la caratura dell’uomo, wrestler, superstar o come lo volete chiamare, è un atto doveroso.
Una vittoria come quella avvenuta domenica scorsa, va a rimarcare la teoria dell’intoccabilità dell’Head Of The Table.
Teoria che i molteplici avversari hanno potuto toccare con mano dovendo arrendersi alla superiorità della famiglia.
Per la gestione interferenze esterne, missione compiuta. La storia che lega i fratelli Uso ed il duo Owens/Zayn ha giustamente trovato spazio all’interno della battaglia riportando un netto equilibrio alla contesa.
Allo stesso tempo è giusto sottolineare come la figura di Solo Sikoa stia guadagnando punti.
Sebbene qualcuno si sia dimenticato che il terzo fratello più giovane degli Uso sia stato l’uomo che ha impedito a Drew McIntyre di diventare campione nella sua terra, Solo è anche colui che si è vendicato della sconfitta subita nel Raw antecedente al ppv per mano di Cody Rhodes.
Avrà pure perso la sua imbattibilità, ma non quella dell’essere incisivo al momento giusto.
Cody Rhodes avrà sicuramente altre possibilità e, l’aver rimandato la salita al trono, potrà rivelarsi la scelta più  giusta che si sia mai potuta prendere.
E voi…date pieno appoggio al continuo della storia che vedrà Reigns superare i 1000 giorni come campione assoluto o pieno appoggio nell’essere contrariati per la fine della storia di Cody Rhodes?


TUTTO È BENE QUEL CHE FINISCE BENE

Titolo che richiama le perplessità scaturite nel post Elimination Chamber.
In tanti si chiesero cosa sarebbe successo dal punto di vista del tifo in ottica Wrestlemania.
Qualcuno ipotizzava che a pagarne le conseguenze sarebbe stato Cody, qualcuno pensava che Sami non avrebbe avuto un ruolo importante a WM perché la dirigenza non lo considerava una top star.
Ovviamente, come accade 9 volte su 10, sparare sentenze non porta benefici ma solo inutili dubbi.
La WWE aveva calcolato il tutto nei minimi dettagli per regalarci un main event con i fiocchi.
Finalmente Owens e Zayn, amici da sempre, fianco a fianco fronteggiando i fratelli Uso.
La fase emotiva, appassionante e surreale del Tag Team Championship Match è stata un’escalation di emozioni e di incredulità.
E’ stato un racconto che ha preso vita, il racconto della fratellanza, di un’amicizia perduta e di come le scelte portano a delle conseguenze.
Cos’altro aggiungere?
A voi la parola!


PADRE E FIGLIO
Scontro generazionale come accadde tra Vince & Shane McMahon a Wrestlemania 17.
Il match tra Rey e Dominick ha ricordato per certi versi quella battaglia tra padre e figlio del 2001.
Circostanze diverse e ruoli differenti ma medesima atmosfera.
Peccato che il match non sia stato collocato all’interno della card tale da permettere a Rhea Ripley di accompagnare Dom.
Mami è stata ed è una parte importante dell’ascesa del figlio di Rey.
Probabilmente e momentaneamente le loro strade si divideranno, immaginando Rhea come unica esponente del Judgement Day a Smackdown.
La parte fondamentale del match è stato lo storytelling, a quello che si è riuscito a raccontare, al coinvolgimento della famiglia.
Lo schiaffo della madre nei confronti del figlio ed il padre che lo prende a frustate sul deretano.
Lodevole come il finale sia stato studiato a tal punto da cominciare a mettere i primi tasselli per il seguito, per Backlash, che recita Puerto Rico e si identifica in Bad Bunny.
Soddisfatti dell’esito e della buona riuscita del match?

DON’T STOP ME NOW!
Il famoso ritornello che Theory e Gunther potrebbero intonare a voce alta nella speranza di continuare la propria ascesa al vertice.
Due importanti affermazioni che attestano la fiducia verso i due campioni.
Austin ha avuto l’onore di sconfiggere John Cena dopo una storyline che magari poteva essere sviluppata in più tranche ma ciò nonostante il loro duello a parole durante un episodio di Raw, ha lasciato il segno.
Vittoria decisamente sporca che è come miele per le api, nutrimento che accresce la popolarità (e l’odio) del campione statunitense.
Il ragazzo è sulla strada giusta ed il suo cammino sta proseguendo senza intoppi.
Stesso discorso per Gunther che si appresta a festeggiare i 365 giorni come IC Champion.
Un regno che, a differenza di Theory, è autoritario.
Successi puliti, una grande dimostrazione di forza contro ogni avversario, dai più atletici ai più possenti.
Anche a Wrestlemania, nonostante il triple threat, nessun aiuto esterno, nessuna vittoria di rapina, ma bensì una dimostrazione di forza.
Secondo voi, quale dovrebbe essere la prossima grande mossa per Theory e Gunther? Il MITB potrebbe essere un’arma a doppio taglio?
E se invece dovesse essere una corona a posarsi su una delle loro teste?

Ora tocca a te… Fà la tua scelta!