Premessa: l’articolo è stato scritto Lunedi prima di RAW.
Ebbene si, Alberto del Rìo è tornato. Dopo aver sparato peste e corna contro la WWE ha abbassato la testa per tornare all’ovile da buon figliol prodigo.
A me ha fatto girare le p***e. Si perché io sono sempre stato una persona orgogliosa, purtroppo?! Per fortuna?! E io non sarei mai tornato in WWE, MAI.
Perché se ti insultano dandoti del giardiniere, per usare un eufemismo, reagisci mollando un ceffone al tuo capo e ti licenziano tu DEVI prendere un’altra strada. Alberto del Rìo ha fatto la figura del Valentino Rossi con Marquez, hanno reagito alle provocazioni e hanno pagato le conseguenze. Naturalmente ci tengo a ribadire che sono stati vittime di debolezze del tutto umane ma comunque SBAGLIATE.
Poi torni a casa, in Messico, e ti aspetta il titolo più prestigioso del paese, quel AAA Mega Campeonato che ti manca ancora nel palmares, ti trattano da re, vai in ROH, vai in Lucha Underground dove sei uno dei protagonisti assoluti e poi? Poi torni da chi ti ha cacciato in malo modo.
Vi linko giusto questo articolo, di cui vi citerò alcune parti:
Del Rìo afferma che le battute razziste erano costanti, da parte di persone importanti. Battute su Latini e Afroamericani, il wrestler ha continuato dicendo che Sin Cara fa 5000$ dollari a match in Messico mentre una nuova superstar in WWE ne prende 500.
I wrestler WWE prendono 2000$ per un tour di 4 giorni in Messico. Del Rìo ha continuato dicendo che in WWE ti tengono in una scatola e non sei libero di avere un tuo stile sul ring.
Vi sembrano della parole belle, ha sputato nel piatto dove ha mangiato?! CM Punk è stato criticato per lo stesso motivo e, AD OGGI, almeno, non è tornato sui suoi passi essendo coerente.
Inoltre torni in WWE da campione di un’altra promotion, che in Messico è LA promotion. Ottimo. Hai fatto la figura del fenomeno. Qualcuno ricorda un campione WWE che è campione in un’altra fed nello stesso momento? AAA Mega Campeòn e US Champion in WWE, è un onore sicuramente, ma finisce lì perché il titolo messicano gli verrà strappato d’ufficio o perderà alla prossima difesa, sicuramente.
E ora io dico, ma che passa in testa alla AAA? I rumor c’erano da sempre, su un probabile ritorno in WWE. Hai il tuo campione in scadenza e non gli togli quel titolo? Certo è comunque un buon ritorno pubblicitario, almeno credo eh.
L’orgoglio messicano che ti fa sbarellare per una battuta, seppur cattiva, dura quanto? 6 mesi? E poi i dollari WWE tornano a riempirti le tasche e ti senti realizzato.
Mi immagino Triple H o chi so io che alza la cornetta e fa: “ehi ti va di tornare? Scusa per la questione del razzismo, siamo adulti… quanto vuoi?”. Perché per fare il tutto esaurito o quasi, in Messico ti devi portare Undertaker, non uno qualunque. Non puntare su Sin Cara e Kalisto, alla fine chissenefrega. Meglio riportare a casa uno che ha parlato male di te fin da quando se n’è andato.
Poi che ritorno gli dai? Lo fai alleare con la sua nemesi, come se Spider-Man e Green Goblin diventassero migliori amici. Oltretutto anche là, sulla questione Colter-Del Rìo, il razzismo era dilagante e Del Rìo si era comunque prestato al gioco. E fino a là amen.
Vincere in 8 minuti contro Cena? Ma perché?! Non ha senso neanche lontanamente. Si poteva fare in mille altri modi. Molti di voi han detto, è uno smacco per tutti quelli che hanno già partecipato alla Open Challenge. Si e no, perché non c’era neanche un ex campione del mondo a sfidare Cena, nessuno aveva comunque uno status come quello di Del Rìo. Perché si, Del Rìo in ottica mark è un campione decisamente credibile e di valore.
In ogni caso direi che tutto quello che abbiamo visto non è nulla di inusuale nel mondo del wrestling. I soldi vincono su tutto, sempre. Bret Hart è tornato dopo 13 anni, ha abbracciato Shawn Michaels ed ha seppellito l’ascia di guerra. Jeff Jarrett è tornato in TNA, “HELL FROZE OVER”, pur di entrare nella Hall of Fame e farsi disperatamente pubblicità. Lesnar è tornato quando ha capito che la sua carriera UFC era ormai finita. I soldi della WWE funzionano sempre.
La chiudo qui, a volte troppe parole sono superflue.
Perché l’orgoglio non conta nulla, conta solo l'oro (in tutti i sensi). Sempre.