Eccoci qui a commentare, in maniera anche un po’ più completa a livello di vedute, l’ennesimo Special mensile su Impact Plus. A caldo, l’evento non ha tradito la tradizione, partendo lentissimo e finendo col botto.

La prima ora è stata disastrosa, in sottofondo ho udito René Ferretti inneggiare alla qualità dello show. Se partire con Larry D vs Tommy Dreamer è stato un azzardo, infilandoci pure John E. Bravo, proseguire con il tag team match tra Sea Stars vs Havok & Nevaeh è stata davvero un’ingiustizia nei confronti di chi ancora crede a Impact Wrestling. Coraggiosamente, dopo aver maldigerito Fallah Bahh vs. Hernandez (in cui vince il secondo, ma anche chissenefrega), si va avanti con il mixed tag team match tra gli Edwards e Tenille & Kaleb (con la K), che è stato trascurabile finché non è arrivato Sami Callihan a distruggere nuovamente Eddie, e attentare alla vita di Alisha. Ben cinque match sotto la sufficienza prima di arrivare ad uno squillo, tiepido eh, ma di squillo si tratta, quando durante il match tra Eric Young e Rhino intervengono i Deaner, con Cody che colpisce il cugino con la maschera di Kryptonite di EY. Un’inaspettata svolta nel personaggio, della quale mi compiaccio. Passiamo ora alla Defeat Rohit Challenge, che viene accettate da, indovinate un po’, da Manik! Primo match decente della serata, conclusosi con un cambio di titolo che, mi auguro, dia una svolta alla X-Division. Mi spiego, a me Rohit piace come campione, ma la X-Division no. La X-Division era il marchio di fabbrica della TNA, ed ora è diventato un titolo secondario indegno di questo nome. Spero in un regno che riporti la cintura non dico ai vecchi fasti, ma a qualche match magari a stipulazione speciale. Detto ciò, trovo assurdo far tornare Manik e sputtanarlo in telecronaca, facendo troppi riferimenti a TJP in una maniera sbagliata. Arrabbiatevi con lui, o gioite per lui, ma se pure Josh Matthews reputa scontata la cosa, il pubblico a casa come la dovrebbe prendere? Almeno a Hard To Kill, che almeno è un ppv, perché magari ‘sto Final Resolution non tutti lo guardano, dato il poco hype. Ma proseguiamo. Lo show da segnali di ripresa, ma comunque si naviga nei pericolosi mari della mediocrità, quando tocca alla Virtuosa, che difende contro Rosemary. Deonna si dimostra il pilastro della divisione, nonostante il match non sia stato nulla di indimenticabile, ma quantomeno difende (sporco), ma prosegue il suo ottimo regno. Si va avanti con Machine Gun Karl Anderson che sconfigge Ethan Page, facendo crollare un altro pezzo di quello che fu un bellissimo affresco, cioè i The North. Lo split sembra ormai inevitabile, ma il dispiacere di non vedere più un team del genere è tanto. Prima del match, è stato l’AEW World Champion Kenny Omega a gasare il suo amico Anderson, timbrando il cartellino anche a Final Resolution. Omega risulta essere troppo più campione di tutti i campioni di Impact. E a proposito di campioni, eccoci finalmente al main event, Rich Swann vs. Chris Bey, che come sempre, nel lottato, è stato ottimo. Ma anche alcuni match di 205 Live erano ottimi, ma perché non li filava nessuno (tranne qualcuno, me compreso)? Perché, signori miei, non c’era starpower. Bellissimo match, davvero, ma non c’è elettricità nell’aria. L’esito era scontato, ok, ma quando a fine incontro, vinto da Swann giustamente, arriva Moose, si capisce di cosa parlo. Infatti il TNA World Champion compare e consegna il titolo di Impact al rivale. Semplice ma eloquente. Il problema purtroppo è sempre il solito, è inutile anche continuare a parlarne, ma sottolineo, ottimo match.

Per concludere, Final Resolution è l’ultimo degli special event disponibili su Impact Plus. Grazie, lo gradisco, ma dovrebbe innanzitutto essere più breve, dato che la prima ora è stata orribile e soporifera, ma poi diamo risalto, al momento Dynamite e NXT ci stanno dando tanto sotto questo punto di vista, perché non prendere un pochino spunto?