La pazienza di W. Morrisey è durata sin troppo tempo e finalmente si è ribellato di fronte al tradimento e alle promesse mancate di Moose. L’ex Big Cass aveva già subito il tradimento nel Call Your Shot Gauntlet Match di Bound For Glory, quando Moose, ai tempi suo socio, l’aveva eliminato con le proprie mani. In quel momento però W. Morrisey non si è ribellato troppo, placato dalle infinite promesse di Moose, sempre rimandate, a proposito di un’opportunità per l’Impact World Title. Quella chance però non è ancora arrivata e giovedì notte, dopo che Moose e W. Morrisey hanno perso contro Eddie Edwards e Matt Cardona, l’ex Big Cass ha colpito con un Big Boot Moose, dichiarando che la pazienza è ufficialmente finita.
Ha avuto subito i suoi frutti però questo fatto, perché è stato annunciato che ad Hard to Kill, il primo evento del 2022 targato Impact, W. Morrisey affronterà Moose per l’Impact World Title. Il match però sarà a 3, data la presenza di Matt Cardona. Sinceramente l’ex Zack Ryder non merita quanto W. Morrisey un’opportunità per il titolo. Proprio questi due si sono sfidati a Turning Point e ha vinto proprio il gigante, seppur con l’aiuto di Moose. Sono convinto sarebbe stato meglio costruire il match singolarmente tra i due lottatori mastodontici: così la presenza di Matt Cardona rischia di far diminuire il sentimento di vendetta che W. Morrisey si tiene dentro da settimane.
Dovrà aspettare ancora invece Josh Alexander. E’ stato messo momentaneamente in panchina a causa delle emozioni che non riesce a gestire, come diceva Christian Cage ai tempi. Ha combattuto e sconfitto Minoru Suzuki e sembrava pronto a riavere la sua chance, invece è arrivato Jonah sulla sua strada, l’ex Bronson Reed. I due si scontreranno probabilmente ad Hard to Kill e sarà anche un match interessante. Resta però il fatto che almeno fino a gennaio 2022 Josh Alexander dovrà rimandare un’altra volta la sua opportunità per il titolo, nonostante sarebbe la persona che se lo merita di più di tutti.
Proprio per questo mi stupisce l’atteggiamento di Scott D’Amore, che si professa paladino della giustizia e che già era intervenuto personalmente sulla questione, ma dopo che Josh Alexander ha sconfitto Minoru Suzuki sembra che l’ex vice presidente esecutivo si sia dimenticato completamente di lui. Probabilmente ci sarà un confronto verbale tra i due nelle prossime settimane. Nell’ultima puntata il canadese non era nemmeno presente ed è pazzesco come fino a Bound For Glory sembrava il volto del presente e del futuro di Impact. Sembra passata una vita da quei tempi, invece non sono passati neanche 2 mesi, e la situazione si è ribaltata completamente.
Altri due lottatori che non sfigurerebbero nel giro titolato sono Ace Austin e Chris Sabin. I due hanno avuto una faida per tutto il mese di novembre, culminata con la vittoria di Chris Sabin a Turning Point, che sinceramente non mi aspettavo. Archiviata questa storyline, al momento non c’è nulla in ballo per loro due. Chris Sabin ha addirittura partecipato a Wrestle House 2 giusto perché aveva un legame col Casinò di Swinger ma sinceramente mi ha fatto un po’ rabbrividire vederlo presente in una puntata interamente Comedy tra jobber. Si merita sicuramente qualcosa in più, così come Ace Austin che resta il giovane più interessante della compagnia. La strada per Hard to Kill però è ancora lunga e probabilmente ci sarà qualche novità anche per loro due, la speranza è che non arrivino all’ultimo a piazzarli in qualche match a caso.