Finn Balor è stato intervistato da Al Arabiya English, ed ha parlato di come sia cambiato da quando lavora per la WWE, e del suo iconico facepaint.
Come l’ha cambiato il lavorare per la WWE?
“Ero molto affezionato alla NJPW mentre ci lavoravo, ero completamente investito da ciò che facevo, e tutto quello che facevo era solo per me stesso, non dovevo impressionare nessun altro. Da quando lavoro in WWE cerco di entrare nel cuore e nella testa del WWE Universe. Quando siamo andati a Singapore c’erano una ventina di bambini con il mio facepaint da demone, ed io non ero mai stato a Singapore. Ogni volta che ci spostiamo, quando andiamo in Germania, o una qualsiasi altra nazione, è pieno di bambini che ci guardano, che hanno il mio facepaint, che indossano le nostre t-shirt, che fanno cartelli appositamente per noi.  Il raggio che copre la WWE con la televisione, con i suoi social media, e con il WWE Network, tutti i fan che ho ora sono ciò che mi invogliano ancora di più. Raggiungere tutte queste persone, influenzarle, dargli una motivazione per cui tifare. Mentre prima lottavo per me stesso, ora lotto per gli altri, mi sembra molto più importante.
Quando ha iniziato ad usare il face paint e chi gli ha consigliato di non utilizzarlo?
“La prima volta che il Demon è apparso, e non lo chiamavo ancora Demon, era solo perché volevo utilizzare il face paint. Lo dissi al mio migliore amico, Karl Anderson, che lo stavo per fare. Gli ho spiegato cosa volevo fare e lui mi ha detto: ‘Non farlo, ti rideranno dietro’. Non successe. Tutta la storia del Demon serviva per farmi odiare di più, e per far spaventare i miei avversari. In realtà ho avuto l’effetto contrario,e la gente ora lo adora”.