Finn Balor è un ex campione NXT: il wrestler irlandese ha vinto il titolo per la prima volta nel 2015, per poi vincerlo una seconda volta nel 2020, nel corso della sua seconda esperienza nel brand giallo. Oltre a vincere il titolo, ha avuto diversi match di alto profilo che gli hanno garantito un posto tra le leggende del terzo roster della WWE. Ad After The Bell, Balor ha voluto però rimarcare le differenze tra il “suo” NXT e quello attuale, sottolineando che molti wrestler hanno sofferto di questo cambiamento di stile voluto negli ultimi mesi.

The Prince of NXT

Balor ha dunque dichiarato:

“Ci sono un sacco di ragazzi arrivati a NXT a cui non è stata data l’esperienza completa di NXT, giusto? Sento di essere stato molto fortunato a lavorare in Giappone per molto tempo. Quando sono arrivato a NXT, mi sono ‘rielaborato’ in uno stile WWE molto diverso dal precedente e poi sono passato a Raw e SmackDown. Dopo il mio salto al main roster, NXT ha sviluppato un proprio stile di wrestling ed è cambiato molto e non stava preparando la gente per Raw o SmackDown.
Proponevano atleti a NXT e poi facevano wrestling, nello stile che definivano indipendente, giapponese, europeo e poi venivano trascinati a Raw o SmackDown. Non avevano però ricevuto informazioni chiave da persone come Matt Bloom o Terry Taylor al Performance Center — sapete, Triple H o Road Dogg. Loro mi hanno spiegato che bisogna dare più peso alle cose che si fanno.”


Il fresco campione degli Stati Uniti ha anche dichiarato che, secondo lui, NXT nel recente passato abbia ostacolato alcuni wrestler:

“Mi sembra come se molti wrestler siano stati ostacolati dal successo di NXT, nel fatto che esso abbia cambiato il loro stile e poi abbia smesso di prepararle per Raw e SmackDown. Forse questa è stata la differenza tra me, Shinsuke (Nakamura), Sami Zayn, Kevin Owens, che eravamo nella prima ondata di atleti di NXT preparati per Raw o SmackDown e stavano davvero cambiando il nostro stile. Io ad esempio sono sceso a compromessi. Poi alla generazione successiva hanno detto: «Ah, vai a fare la tua roba, amico. Questo è quello che vogliamo vedere» e forse non sono stati criticati così tanto, credo abbiano sofferto perché non hanno ricevuto i nostri stessi consigli.