Quante Stable sono passate per il mondo del Wrestling. Innumerevoli. Alcune storiche e conosciutissime, altre nascoste ma altrettanto importanti, altre ancora fallimenti annunciati che nonostante tutto sono andate avanti per anni. Altre, poi, come spezzettati di vite riuniti a formare un puzzle gigante, fanno giri immensi per perdersi nel nulla, ma lasciando sulla via, nel bel mezzo della strada, qualcosa di importante e che vale la pena di essere ricordato.

Una di queste Stable è quella dei Moondogs.

La maggior parte dei fan di Wrestling conosce questo nome più che altro come Tag Team, o al limite come trio. Tutto però ha una storia più profonda e successivamente più ramificata, che pur non avendo scritto per anni pagine eccezionali, è stata particolare, direi unica, e ha lasciato un segnetto con la penna rossa, di quelli che si notano, nelle pagine di un organo importante come il Pro Wrestling Illustrated.

Tutto nasce nel 1973, quando Lonnie Mayne, ispirato da una cantante americano degli anni 50, Luois Hardin, si presenta sul Ring dell’allora World Wide Wrestling Federation come Moondog. Dura poco, ma porterà la sua Gimmick anche fuori dalla compagnia dei McMahon in parecchie zone degli Stati Uniti, lasciando un’incredibile buona impressione nella grande maggioranza dei fan. Quest’impressione è talmente buona che nel 1980 la WWWF decide di riproporre la stessa Gimmick. Lonnie Mayne era intanto deceduto a causa di un incidente stradale nel 1978, e ad interpretarla, stavolta, è Randy Colley, che per alcuni mesi si farà chiamare Moondog Hawkins, fino a diventare poi, definitivamente, Moondog Rex, uno degli elementi più conosciuti dell’intera Stable.

Se Moondog Hawkins era durato pochi mesi, Moondog Rex dura pochi mesi in singolo, e ben presto il Brand si allarga. Sul carro sale anche Moondog King, interpretato da Edward White, Wrestler che per un anno accompagnerà Rex nelle sue battaglie. Lascerà nel 1981, quando entrerà a far parte del gruppo, sempre più largo, colui che ci resterà anche più a lungo, fino al 1996 e poi ancora durante gli anni 2000. Nasce Moondog Spot, interpretato dall’indimenticabile Larry Booker. Rex e King avevano intanto vinto i titoli di coppia della WWF contro Tony Garea e Rick Martel, ma durante il loro regno King aveva dovuto abdicare in favore proprio di Spot, a causa del fatto che gli Stati Uniti gli avevano negato l’ingresso, lui era canadese.

I due vanno avanti a combattere fino al 1986 nella World Wrestling Federation, fino a quando quest’ultima non decide di mettere da parte il Tag Team e mandare Rex a interpretare Smash dei Demolition. La cosa fu un fallimento. Nel 1987, Moondog Rex e Moondog Spot lasciano la compagnia.

Randy Colley a questo punto, abbandona il gruppo, pur tornando a fare Team con Spot in diverse occasioni. Sul finire del 1987 il suo posto viene preso da Spike, Moondog Spike, interpretato da quello che, con tutta probabilità, era il miglior Wrestler fra i membri più conosciuti. Resterà con Spot fino al 1991 e lo affiancherà anche in qualche occasione nel 1993, dopo che un altro Wrestler, Moondog Cujo, il futuro WWF Cousin Junior, aveva combattuto con Spot dal 1992 e tornerà a farlo dopo il gennaio del 1993.

Moondog Rex, King, Spot, Spike e Cujo, sono i 5 più conosciuti lottatori ad essere stati membri della Stable. In realtà però, per anni e decine di compagnie, forse centinaia, la dinastia dei Moondog è stata sconfinata, da Moondog Baron a Moondog Duke, da Moondog Pongo a Moondog Wenzel. E poi “controfigure” di Moondog Spot, Spike e Rex. In tutto sono 30 i lottatori che hanno interpretato la Gimmick nel corso di 40 anni.

Sono soltanto due, però, coloro che si sono resi protagonisti di uno dei più importanti riconoscimenti di quegl’anni, e non è tanto per il premio in se, consegnato dal Pro Wrestling Illustrated, ma per l’epoca nel quale questo è stato vinto. Moondog Spot e Moondog Cujo, prendono parte a quello che è una delle rivalità più belle degli anni 90. Una rivalità che si combatte contro Jeff Jarrett e Jerry the King Lawler, una rivalità, soprattutto, che si combatte nella United States Wrestling Association.

Per farvi capire l’importanza di questo premio, vi dico soltanto che, dal 1986, anno in cui è stato istituito l’Award, al 2021, soltanto nel 1992 e nel 1995 questo riconoscimento è stato assegnato ad una compagnia indipendente, non Main Stream, non Major. Nel 1995 avrebbero vinto Axel Rotten e Ian Rotten, protagonisti di una rivalità più che altro violenta, seppur eccezionale. Nel 1992 vinsero i Moondogs, insieme a Jeff Jarrett e Jerry the King Lawler.

Non hanno avuto tanto i Moondogs, con tutta probabilità non sono nemmeno stati tanto i Moondogs, però perché non ricordarli in un momento nel quale le Stable, le compagnie indipendenti e “le cose strane”, stanno tornando in voga nel mondo del Wrestling, rompendo nuovamente uno schema fatto di politically correct che per un sacco di tempo è cresciuto fino a diventare troppo asfissiante per noi che, alla fine, vogliamo vedere quegli eccessi perfetti per essere distrutti, vogliamo vedere quelle idee malsane, per vedere poi chi le esprime massacrato. Ecco, i Moondogs ruppero uno schema, furono fra i primi a farlo e bisogna, come sempre, riconoscere anche a loro questo merito, seppur piccolo, seppur quasi insignificante, pur sempre nostro, pur sempre loro.

Direttore di Zona Wrestling. Appassionato di vecchia data, una vita a rincorrere il Pro Wrestling, dal lontano 1990. Studioso della disciplina e della sua storia. Scrive su Zona Wrestling dal 2009, con articoli di ogni genere, storia, Preview, Review, Radio Show, attualità e all'occasione Report e News, dei quali ha fatto incetta nei primi anni su queste pagine. Segue da molti anni Major ed Indy americane e non.