L’impressione è che la AEW abbia voluto improvvisamente accelerare le operazioni. Nell’ultimo episodio di Dynamite ci sono state in particolare due storyline nelle quali la compagnia ha messo il turbo, non necessariamente convincendo i fan. Forse perché è apparso come un anticipo dei tempi di cui non avevamo bisogno.

Strickland vs Ospreay. Ha stupito molti vedere Will nel Gauntlet, mentre non c’erano dubbi che lo avrebbe vinto nel mare magnum di midcarder presenti. Ma arriva al momento giusto questa title shot? In una chat di gruppo su Telegram, a marzo, dissi questo: Ospreay vince il titolo mondiale a Forbidden Door o almeno avrà un match titolato. E ci siamo. Ci ho visto giusto anche stavolta.

A quel tempo però Will non aveva una cintura indosso, non ci pensava neppure. Avevo previsto una run estiva per il britannico così da arrivare alla difesa a Wembley contro Jon Moxley, portando avanti il discorso imbastito col BCC dalla stable di Callis.

Vedendo oggi la situazione, sembra che abbia corso un po’, in effetti. I due atleti sono in una condizione per cui nessuno può perdere. Sarebbe un delitto uccidere il momentum di Swerve. Will invece è intoccabile. Ecco perché sarebbe più opportuno un pareggio tra i due e un rinvio a Wembley dove ci sarà l’atmosfera giusta per un cambio.

Élite vs Team AEW. Anche qui c’è stata una nota un po’ stonata. E rispetto all’altra storia si è sentita parecchio. La decisione di mettere una controparte ai Jackson può aver senso (Tony Khan decide che Daniels è il suo rappresentante) ma non credo che il timing fosse quello adatto.

Fondamentalmente, a parte i successi personali, gli Evp’s non hanno ancora messo a ferro e fuoco la compagnia. Non sono riusciti a strappare il titolo a Swerve, non hanno decimato il team AEW. E non sono neppure riusciti a dare il titolo TNT a Perry.

Ecco, il titolo TNT a Perry e una gestione controversa dello stesso avrebbe richiesto un intervento di Daniels. Ma più avanti e con uno storico tale da giustificare l’esasperazione che il presidente della AEW sta vivendo. Adesso forse è troppo presto.