Sono stati numerosi, in questo tumultuoso 2020, i talenti che si sono allontanati o sono stati licenziati dalla WWE. Due di questi, che hanno però deciso, di propria sponte, di andarsene e distaccarsi dalla federazione di Stamford sono Dax Harwood e Cash Wheeler degli FTR, anche conosciuti nella WWE come i Revival. I due membri del roster della AEW, con alle spalle già un regno titolato nella divisione tag, hanno voluto dire la loro sugli ultimi tempi passati nella WWE e sulle offerte dell’ultima ora in un’intervista con TalkSport.

Le prime parole di Dax Harwood

Dax Harwood (ex Scott Dawson nella WWE) ha esordito parlando subito di Triple H: “Ci sono state delle trattative con noi e Triple H per tornare ad NXT e hanno fatto di tutto per tenerci. Ciò è avvenuto in maniera professionale e rispettosa e noi eravamo molto grati delle offerte avute e nei confronti di Triple H per ciò che faceva per noi; tuttavia, in quel momento, sapevamo che il nostro tempo in WWE era giunto a conclusione. Sapevamo che era ora di andare oltre, e la paga era ottima, per carità, sono stato fortunato nel riuscire a mantenere mia figlia di 6 anni e la mia bellissima moglie grazie al wrestling. Tuttavia, con l’incertezza che in quel momento avevamo per i Revival, rimanendo avremmo fatto un disservizio a noi stessi e al pro-wrestling, qualcosa che non abbiamo mai fatto”.

Cash Wheeler aggiunge dei dettagli

Cash Wheeler (ex Dash Wilder nella WWE) ha, poi, proseguito dicendo la sua: “Una volta che fummo messi fuori dalle date del main roster, cominciò a figurarsi l’opzione NXT e ne parlammo con Hunter a lungo. Sul tavolo c’erano offerte molto provocanti e promettenti perché noi amavamo NXT ed il tempo passato lì, ma alla fine dei conti, come ha detto Dax, sapevamo che in quel momento con la WWE era finita. Non volevamo tornare al passato, piuttosto venire qui [AEW]. Volevamo viaggiare in tutto il mondo. Volevamo realizzare qualcosa che potesse far la differenza e potesse essere d’impatto nel wrestling nel miglior modo possibile. Insomma, eravamo destinati ad essere degli ingranaggi nella macchina”.