Questa volta ho deciso di volare. Il wrestler di oggi infatti è appena tornato in Italia da una esperienza fruttuosa in Canada nel dojo di Lance Storm, ovvero l'ex pluridecorato campione di WWE, ECW e WCW. Ovvero uno dei dojo più importanti e seri al mondo, da molti visto come il nuovo Dungeon di stampo canadese dopo i fasti della famiglia Hart. Oggi parliamo di e con ANDREW WINSTON!
Il periodo trascorso è stato di tre mesi. Non tantissimo direte voi, ma abbastanza lungo per imparare e lottare non solo a stare sul ring ma anche come comportarsi ad uno show di wrestling. Con lui un altro italiano: Colonello Manganello, già conosciuto per esser stato negli scorsi mesi uno dei pilastri della WIVA. Andrew da Osimo, peso leggero di 1.83 per 84 kg, ha così deciso di raccontare e raccontarsi, trovando sagge parole nei confronti di Lance Storm, a conferma delle note positive già lette ed ascoltate nei siti oltreoceanici.
Quando hai iniziato a fare wrestling e da dove sei partito? Chi o cosa ti ha convinto?
Ho iniziato ad allenarmi nel 2010 nell' unica accademia marchigiana da sempre guidata da Tyler Blaze, mio primo mentore. Non c'è stato nessuno che mi ha convinto, solo la tanta voglia di provare qualche allenamento di questa disciplina di cui ero e sono molto appassionato
Il primo impatto col ring com'è stato? Cosa ti ha detto il tuo allenatore?
Il primo impatto sul ring e' stato molto duro: il mio allenatore mi incoraggiava a stringere i denti e provare. Diceva che era normale, che all'inizio era dura, ma che vedeva in me un certo potenziale,in quanto riuscivo ad apprendere abbastanza in fretta
Qual è il tuo ruolo, la tua gimmick e il tuo moveset?
Personalmente non voglio avere un ruolo, o una gimmick, o un moveset in quanto mi sono allenato per fare quello che il promoter mi chiede. Ad esempio nel mio periodo in Canada, a parte una volta, mi hanno chiesto sempre di fare altre cose rispetto a quelle che facevo in Italia. Se mi fossi concentrato solo su una cosa mi sarei trovato male. Ovviamente ho uno stile che preferisco, delle mosse che preferisco fare, ma credo che bisogna essere completi in tutto per rendere grande il nostro lavoro in qualsiasi contesto
Racconta il tuo debutto
Il mio debutto e' stato davvero elettrizzante. Avevo paura sinceramente, era il 2011 nello show AWL Super 8 Cup, match di apertura, e primo ad essere chiamato per l'entrata. Praticamente se avessi sbagliato qualcosa avrei dato una brutta presentazione allo spettacolo, ma grazie a Dio è andato tutto bene. Ho vinto il mio primo match contro Anatema, prendendomi gli applausi del pubblico presente e il rispetto dagli altri lottatori nel backstage che mi avevano aiutato molto a livello psicologico.
Come è stato recepita questa tua scelta in famiglia e dai tuoi amici? Ti hanno supportato o ostacolato?
Questa mia scelta è stata molto derisa inizialmente, anche perché quando iniziai pesavo a malapena 65 kg ed ero altro 178 cm, tipo una tavola di legno. La gente diceva le solite cose del tipo “perché vai a far finta di menarti? E' una buffonata ecc". Da parte della mia famiglia non ho avuto mai nessuno ostacolo, mi hanno lasciato libero di scegliere quale sport fare.
Come lavori per prepararti ad un match? Chi vorresti sfidare tra gli atleti italiani e stranieri che conosci?
Per prepararmi ad un match mi alleno molto, soprattutto sul piano psicologico. Mi piacerebbe sfidare qualsiasi grande nome, per avere più visibilità a livello europeo o addirittura mondiale e per testare il mio livello, capire ciò che va bene e ciò che ancora devo migliorare. Ogni match ha una sua storia e una sua psicologia, quindi non ho delle preferenze..
Meglio essere heel o face?
Preferisco essere un babyface. Faccio di tutto, sia chiaro, ma preferisco essere face.
Come ritieni il panorama attuale italiano? Cosa dovrebbe migliorare e in cosa ritieni stia andando bene?
Il panorama italiano attuale è sicuramente in crescita, molti atleti stanno facendo esperienze di valore all' estero e molte federazioni stanno lavorando nel modo giusto. Si dovrebbero migliorare ancora alcune cose: i fan dovrebbero venire agli show; alcuni trainer devono saper fare wrestling dato che dovrebbero anche loro ripartire ad allenarsi dai primi bump e portano sul ring gente non pronta che può far male ad altri atleti; e i lottatori devono venir pagati per il loro lavoro.
Quali sono i tuoi obiettivi futuri?
I miei obbiettivi futuri sono senza dubbio tornarmene all'estero, molto probabilmente non so se in America per problemi col visto oppure in Inghilterra, dove il wrestling è arrivato ad alti livelli. Sto aspettando di migliorare alcune cose, poi penso che partirò di nuovo
Com'è stato lavorare in Canada? Cosa ti hanno fatto fare e cosa ti hanno insegnato?
Lavorare in Canada è stato eccezionale: ho visto come funzionano le indy americane, il suo interno e la sua organizzazione; Ho lavorato per due federazioni, una era organizzata davvero bene, livello di professionalità altissima, l' altra un po' meno in quanto il promoter era riconosciuto da tutti come una "testa di ca**o". Ho lavorato molto in tag team con il mio compagno Stefano (Colonnello Manganello) dove formavano un team italiano.
Com'è Lance Storm come allenatore? Cosa ti ha detto? Qual è il suo modo di lavorare, e cosa insegna in più rispetto a quel che avresti potuto imparare in Italia?
Lance Storm penso sia una delle persone più brave che abbia conosciuto nel mondo del wrestling. Fuori e dentro il ring è eccezionale. Cosa insegna in più? È come se metti a paragone uno laureato alla Bocconi di Milano e uno che ha fatto un corso serale di 12 ore e mezza a parlare dello stesso argomento.
Puoi raccontare qualche aneddoto di questa esperienza?
Avrei molti aneddoti da raccontare. A livello sportivo mi sono preso una grande soddisfazione combattendo un tag team match contro l'ex TNA Jesse Neal. Ho avuto anche il piacere di fare due match contro Lance Storm (Academy match, non in veri show), ho avuto il piacere di farci trattare con rispetto anche essendo italiani (molti non sapevano neanche ci fosse il wrestling in italia). Il bello è stato aver viaggiato in svariati tour nel Canada e dedicare tutta la giornata all'allenamento e allo sport che amo. È stato davvero il periodo più bello della mia vita. A livello umano, se partite per l'America assicuratevi che la vostra carta di credito sia valida ovunque, o rischierete di dovervi fare 5-6 km post serata a piedi in quanto impossibilitati a pagare un taxi. Ah, e le ragazze sono di tutti i tipi e colori, noi italiani abbiamo tenuto la bandiera alta (in tutti i sensi).
Con questo finale implacabile, ci congediamo da Winston e vi invitiamo a seguirlo su facebook e negli show italiani a cui prenderà parte. Tra i quali lo show "Best In Italy" dell'ASCA del 20 giugno a Milano (Palaidea, via Brivio 1) dove sarà impegnato in un match ancora tutto da scoprire!