Milano, le 12 di una brulicante giornata. Sono ospite dell'Expo ma anche di uno degli atleti italiani più promettenti degli ultimi anni. Ci troviamo nel padiglione giapponese, per fortuna poche persone attorno. Stretta di mano e si comincia: oggi è con me The Entertrainer.
Atleta forse non molto alto (1.78) o troppo robusto (circa 80 kg), ma decisamente in palla visto come la FCW ha teso a puntar forte su di lui da subito. Quando uno è bravo però, è bravo. E allora ecco la vittoria del titolo assoluto ad appena pochi mesi dal debutto, ecco feud di peso e confronti ad armi pari. Ma è al microfono che ha saputo dar lezioni a tutti facendosi riconoscere per le sue spiccate qualità.
Quando hai iniziato a fare wrestling e da dove sei partito? Chi o cosa ti ha convinto?
Sono sempre stato un grande appassionato di questa disciplina, decisi di abbonarmi a Sky solo ed esclusivamente per poter seguire le puntate di Raw. Guardavo i miei beniamini e speravo un giorno di avere anche io la possibilità di calcare un ring da wrestling per emulare le imprese dei miei lottatori preferiti. Una mattina ero in palestra, ai tempi ero responsabile di una sede 20hours, una mia collega era su ticket one, e siccome non avevo nulla da fare, mi misi a vedere se ci fossero in programma eventi di wrestling. Scoprì che da li a breve ci sarebbe stato a Torino uno show targato NWE con annesso stage. Non conoscevo i wrestlers nominati per la card dello show, ma mi dissi che non avrei più avuto la possibilità di fare uno stage su un ring professionale. Cosi il 18 febbraio 2012 mi presentai al palazzetto dove si svolgeva l’evento e feci il mio primo stage di wrestling. L’head trainer era Stixx, wrestler inglese bravissimo sul ring e persona simpaticissima ed estremamente disponibile. Al suo fianco per aiutarlo durante la lezione, c’era Giuseppe The King Danza, che conoscevo per via delle cronache su gxt. Lasciatemelo dire, un ragazzo di una simpatia incredibile, mi fa pisciare addosso tutte le volte che ho occasione di vederlo. Lo stage fu fantastico, un esperienza meravigliosa che mi gasò tantissimo. Da li andai a Londra per uno show combinato RPW-NWE nel quale era presentato tra i tanti nomi Kevin Nash. Non ci pensai due volte e mi organizzai per andare all evento. Purtroppo l NWE ebbe dei problemi e si tolse dall organizzazione dello show, questo costò la presenza di Nash che fu pero sostituito da Masters e Carlito. Il mio referente a Londra era Sylvano, manager di diversi ex WWE. Feci amicizia con lui e grazie a lui ebbi altre occasioni di conoscere ex WWE, Pro e partecipare a show e stage. Provai anche ad aprire una scuola di wrestling con la sua collaborazione, la Milan Wrestling Academy, organizzammo uno stage con Katie Lea, altra esperienza meravigliosa, purtroppo perà da soli non riuscimmo a sostenere i costi del progetto, bello ma estremamente ambizioso, e quindi accantonammo il tutto. Non feci piu nulla per diverso tempo fino a quando, durante la prima del film Hercules con The Rock, ebbi l’occasione di conoscere TG, Giacomo Giglio. Iniziammo a collaborare a partire da settembre 2014 e se oggi sono qui a rispondere alle tue domande è principalmente merito suo.
– come è stata recepita dalla tua famiglia e dagli amici la tua voglia di cimentarti sul ring?
Per fortuna la mia famiglia mi ha appoggiato fin da subito, mia mamma è sempre un po’ preoccupata che possa farmi male, ma non mi ha mai ostacolato anzi, se ho potuto organizzare lo stage con Katie Lee è merito suo e di mia nonna che mi hanno aiutato economicamente facendo non pochi sacrifici. Per quanto riguarda gli amici, non ho molti amici amanti della disciplina, quindi qualcuno indifferente, qualcuno per “ignoranza” non capisce la scelta perche ritiene il wrestling una pagliacciata e altri invece erano contenti della mia felicità nel fare una cosa che amo e mi appassiona. In generale mi importa poco quello che pensano gli altri, io sono estremamente felice di aver realizzato quello che per me era un sogno, questo mi basta.
– cosa hai sentito/vissuto quando sei salito per la prima volta su un ring per l'allenamento? E cosa ricordi del tuo debutto?
La prima volta fu tutto stranissimo. Fino a pochi secondi prima ero solo un fan che sognava un giorno di poter salire su un ring e pochi secondi dopo ero li di fronte ad un vero ring da wrestling. Mano sulla corda, ginocchio sull’apron, scavalcai la seconda corda passando sotto la terza e mi ritrovai li in piedi al centro del ring. Potevo finalmente provare con mano quello che fino a quel momento avevo solo visto in tv o agli show dal vivo. Fu fantastico, un emozione indescrivibile, quello che era sempre stato un sogno, si era finalmente trasformato in realtà. Due anni e due mesi dopo, dopo poco più di sei mesi di allenamento, ci fu il primo debutto. Ad aprile infatti avemmo la grandissima opportunità di collaborare con il Circo Peppino Medini. In realtà non era previsto che debuttassi, ma una serie di circostanze negative costrinsero Giacomo a chiedermi di lottare contro di lui. Non avevo mai lottato davanti a delle persone, non avevo ancora neanche un personaggio, ma le circostanze vollero così e che mi piacesse o meno era un’occasione da non perdere. Ero più preoccupato che emozionato, ma alla fine mi tranquillizzai pensando che alla fine eravamo al circo, la gente non era li apposta per vedere noi, quindi uscii col microfono in mano e le parole uscirono da sole e ci fu la nascita concreta dell’Entertrainer, che fino a quel momento era solo un idea. Sul ring fu tutto molto facile, parlai del match con Giacomo nella roulotte che ci avevano riservato, per fortuna ho buona memoria quindi ricordavo cosa dovevo fare e poi Giacomo è un vero professionista, basta lasciarsi guidare, poi sarà lui a fare il tutto e credetemi, verrà sicuramente fuori qualcosa di piacevole. Il vero debutto fu tutta un’altra storia. Era l’anniversario della federazione, la gente era li per vedere uno show di wrestling, c’erano più di cento persone, tra cui una trentina di miei amici e parenti. Ero davvero emozionato, dovevo affrontare Ape Atomica, uno dei migliori in Italia, nel pre main event. Venendo da Rimini non avemmo tempo di organizzare nulla, lasciammo tutto all’improvvisazione. Lui era molto tranquillo, io invece ero abbastanza angosciato da tutto. Mi affidai a lui e alla sua esperienza, tecnicamente feci diversi errori ma alla fine grazie soprattutto alle sue capacità venì fuori un buon match.
– in poco tempo sei diventato uno dei perni della FCW, arrivando al titolo ed entusiasmando i presenti nonostante tu sia giunto da poco nel circuito. Come ti senti ad essere recensito molto bene e in cosa credi tu debba migliorare/lavorare?
A dire il vero fino al Best in Italy non ho avuto grandi recensioni, anzi, da alcuni ho avuto attacchi feroci. Mi è stata riconosciuta fin da subito una buona capacità al microfono, ma sul ring sono stato spesso considerato non all’altezza. Non mi sono scoraggiato, anzi, ho accettato le critiche, in parte veritiere, ed ho fatto di tutto per migliorarmi sotto quel punto di vista. Da li sono arrivate le recensioni positive, chi mi criticava ha visto i miglioramenti sul ring e questo mi fa davvero piacere. Avere recensioni positive e ricevere complimenti fa sempre piacere, per me è davvero bello sentirmi apprezzato. Non mi considero un pro-wrestler, ho ancora tantissimo da imparare, ma ricevere complimenti e sapere di piacere mi rende davvero felice, è una grande soddisfazione. Ho ancora tantissime cose su cui migliorare, il mio parco mosse è limitato e per quanto riguarda l’in ring ho ancora moltissimo da imparare e sono contento che sia cosi. Ho sempre bisogno di nuovi stimoli e saper di dover imparare ancora molto tiene accesa in me la fiammella che mi spinge ad andare avanti e migliorare.
– cosa pensi del panorama italiano? Quali i punti di forza e su cosa bisogna lavorare?
I numeri e le potenzialità ci sono. Ci sono molti atleti davvero validi e con grandi potenzialità. Probabilmente è sempre mancata la collaborazione, si è pensato troppo agli individualismi e poco al bene comune e questo è un errore. Adesso le cose sembrano cambiare, le varie federazioni stanno collaborando tra di loro ed il prodotto ne sta traendo forti benefici. Credo che con umiltà e collaborazione, remando tutti per il bene della disciplina, si possano ottenere finalmente grandi risultati.
– qual è la tua gimmick e quali i colpi del tuo moveset?
Sono l’Entertrainer, un mix tra trainer, il mio lavoro, ed intrattenitore. E’ per questo che lotto in tuta, è coerente con il mio personaggio. Sono stato criticato su questo e ammetto che dei miglioramenti si possano e debbano fare, ma l’istruttore lavora in tuta, quindi la tuta ritengo sia assolutamente in linea con il mio personaggio. L’idea dell’Entertrainer in realtà non è proprio mia, un giorno in palestra un cliente mi ha detto: tu non sei un trainer sei un entertainer, trainer – intrattenitore. Questa definizione mi è piaciuta molto, l ho sentita mia e me ne sono appropriato. Il mio moveset comprende poche cose ma che mi riescono bene. Come dice giustamente Giacomo, poco ma fatto bene. Oltre alle basi, quindi suplex e body slam, con varianti in sit down vertical ecc., inserisco quasi sempre le tre clothsline, con l’ultima in tuffo, la spine buster e la mia mossa finale la End Training. Questa mossa nasce ancora prima del mio personaggio, sono un amante di Triple H, quindi volevo fare una mossa simile al suo pedigree. Non volevo pero copiarlo pari apri quindi ho pensato a delle modifiche, partenza a pedigree, sollevamento completo tenendo l’avversario in verticale e caduta frontale sopra l’avversario. Parlando con King ad un evento a Torino, gli parlai di questa mia idea e lui mi fece capire che cosi avrei spezzato le braccia al mio avversario e mi consiglio di cadere seduto facendo cadere il mio avversario in mezzo alle mie gambe. Ascoltai ovviamente il consiglio ed inserì però un mezzo giro tra il caricamento e la caduta per dare più spettacolarità alla mossa. Tempo dopo ho scoperto che in realtà la mossa che credevo di aver inventato esisteva già e veniva eseguita da Daniels in TNA. Agli allenamenti sto imparando cose nuove che mi serviranno pian piano ad ampliare il mio moveset, ad esempio da poco sto provando la swanton, che ho inserito di recente ma che è ancora da migliorare.
– in coppia con Kronos avete fatto da subito grandi cose. Come avete legato e dove volete arrivare?
Con Kronos è stato amore a prima vista. Ci siamo trovati fin da subito, a dire il vero ho un bellissimo rapporto con tutti i ragazzi dell’accademia,con lui però il rapporto si è consolidato maggiormente. Siamo diventati amici, gli sono molto affezionato, lo considero un fratello. Siamo molto in sintonia, ci troviamo molto e c’è molta chimica tra di noi. Anche se è molto più giovane di me siamo molto simili e questa sintonia è stata trasportata naturalmente anche sul ring. Ci completiamo a vicenda, lui ha una grande presenza scenica dovuta alla sua mole e nonostante questo una grandissima agilità che lo rende quasi un flyer, io ho buone capacità al microfono, siamo una bella coppia. Ci piacerebbe fare grandi cose nella categoria tag team, diventare degli specialisti della categoria e arrivare ad essere uno dei migliori tag team italiani di sempre.
– quali sono i wrestler italiani e stranieri che vorresti sfidare, e perché?
Ho avuto la fortuna di affrontare alcuni dei migliori atleti italiani, Tg, Ape, Brutus, e di lavorare sul ring con leggende del calibro di Juventud e Joe Legend. A livello italiano vorrei lavorare con Red Scorpion e JT9. Col primo ho avuto modo di lavorare sul ring durante una stage e mi sono trovato davvero bene, il secondo invece è un fenomeno, ha un bellissimo personaggio e grandi qualità atletiche. In generale ho piacere di lavorare con tutti, amo confrontarmi con persone che hanno molta più esperienza di me e dalle quali posso imparare molto. Un giorno vorrei anche sfidare il mio tag team partner, sono convinto che vista la chimica che abbiamo verrebbe fuori qualcosa di bello. Per quanto riguarda gli stranieri sarebbe un piacere lavorare con un Pro a prescindere dal suo nome, avrei solo da imparare. Mi considero un rookie e stare sul ring con un qualsiasi Pro-wrestler per me sarebbe un privilegio.
– sei diventato presto campione. Cosa si prova a detenere la cintura e cosa ricordi del tuo match con Ape?
E’ stata un emozione incredibile. Vincere il match e sollevare la cintura mi ha dato una scarica di adrenalina pazzesca. Ero davvero felice. Non sono fissato con i titoli e le cinture, credo che non sia necessario detenere un titolo per avere delle soddisfazioni. Mi sento appagato se faccio un bel match e coinvolgo e diverto la gente a prescindere dal fatto che vinca o perda. Vincere il titolo però è stata davvero una grandissima soddisfazione. E’ stato un bel gesto da parte di Giacomo, che nonostante la mia poca esperienza, ha voluto premiare il mio impegno con questo regno. Non è il titolo in se, è il sapere di aver lavorato bene e di essersi guadagnato la possibilità di un regno titolato con l impegno e i sacrifici fatti fuori e all’interno del ring. Il match mi è piaciuto molto, è stato semplice ma molto combattuto, ben costruito. il pubblico ha risposto benissimo, ha partecipato attivamente per tutta la durata dell’incontro, nessuno si aspettava l’interferenza di Brutus ed una mia vittoria e le reazioni sono state davvero disparate e sentite. Ringrazio Ape per la sua disponibilità, gli sono davvero grato per questo match, ha messo a disposizione la sua esperienza per rendere il match all’altezza del main event e mi ha regalato il job della vita.
– cosa consigli a chi vuol diventare wrestler?
Se amate questa disciplina e volete praticarla,oggi più che mai ne avete le possibilità, ci sono scuole di wrestling sparse in tutta Italia. Vi consiglio solo di affidarvi ad un trainer professionista, anche se è uno sport di intrattenimento, il wrestling, come qualsiasi disciplina sportiva, richiede serietà e professionalità. Ci vogliono capacità tecniche e atletiche non indifferenti per far tutto in piena sicurezza, senza rischiare di fare o di farsi male. Non pensiate che sia facile o che sia un gioco, ci vuole passione tanto impegno e tanta umiltà, ma se vi affidate ad un professionista e ci mettete volontà ed impegno vi assicuro che i risultati e le soddisfazioni arriveranno, bisogna solo non avere fretta, io ne sono l’esempio.
Volete vedere The Entertrainer sul ring? Segnatevi le date 24 e 25 ottobre: a Pero (Mi), la FCW tornerà con due importanti show tutti da seguire. Per ulteriori info seguite la sezione italia di Zona Wrestling e la pagina facebook ufficiale della FCW.