Pronti per un nuovo show italiano? Il 25 giugno 2022 a Pero arriva il primo evento della Squash a Jobber, progetto podcast noto da diversi anni nel wrestling web e che ora si tuffa in una opportunità abbastanza grande.

A parlarmene è stato Enea Boscolo, uno dei deus ex machina e conduttore del podcast.

Come hai iniziato a seguire il wrestling e come si è sviluppata la tua passione? 

Lasciando perdere il periodo di boom dei primi anni 2000 ho iniziato a seguire wrestling nel 2014. Per la precisione mi ha incuriosito molto WWE2K14 che oltre la possibilità di creare personaggi aveva una bella story mode. Dopo un primo interessamento alla WWE su GXT e successivamente su Sky ho iniziato a curiosare nelle indy. Prima la ROH, poi PWG, l’EVOLVE e qualche tempo dopo il wrestling giapponese. Ora non sdegno i prodotti americani, anzi ultimamente ho avuto un periodo di recupero della C*4 canadese, ma comunque la mia routine wrestlinghiana privilegia il wrestling giapponese. Oltre alla NJPW seguo AJPW, DDT, TJPW, Dragon Gate e qualcos’altro basandomi sui consigli.

Secondo te in che momento storico è il wrestling? Quali sono le cose buone e quelle meno buone? 

Secondo me ci sono molte cose buone nel wrestling moderno. Sicuramente la frase transitoria che sta avvenendo nel wrestling americano è molto curiosa e il lento ricambio generazionale delle indy americane sta piano piano mettendo in mostra qualcosina d’interessante. Il Giappone nonostante secondo me sia in un periodo di transizione meno divertente di quello americano resta comunque gran produttore di qualità. Diciamo che una cosa meno buona è il wrestling europeo che tra covid e speakingout ancora fatica a ripartire.

Sei arrivato ad un certo punto a creare un podcast, Squash a Jobber. Dove è nata la volontà di metterlo in piedi e fino ad ora che tipo di esperienza è stata? 

Allora, ai tempi ero staffer di WeTheWrestling (sito ormai chiuso) e visto che non trovavo più interesse nello scrivere ho provato a far partire un podcast con Alessandro Tulelli. L’episodio zero, con il nome “beta” orribile di Talkin bout, fu DISASTROSO: 3 ore di puntata con microfono terribile e registrazione di qualità pessima. Fortunatamente non abbiamo mai avuto il coraggio di pubblicarla. Dopo quel primo fallimento e il cambiamento di nome a qualcosa che potesse interessare più chi di wrestling già masticava abbiamo iniziato a fare puntate in diretta su hangout per qualche anno per poi tornare in forma registrata una volta chiuso hangout. 

Nel 2020 ci siamo allontanati da WeTheWrestling per visioni diverse del progetto diventando così un podcast indipendente. Nel fine 2020 abbiamo inaugurato gli award dividendoli in tre sezioni: Giappone, America e Italia. Sono stati ben recepiti e ormai un appuntamento annuale.

Inoltre, abbiamo dato vita a un format di video illustrativi sul puroresu di cui ci occupiamo io e Luca Gieri. Siamo sempre stati un podcast diverso visti gli argomenti trattati e la cadenza molto irregolare ma ultimamente siamo contenti di vedere un allargamento di argomenti da parte di siti e podcast.

A giugno il podcast metterà in piedi uno show a Pero. Quando hai / avete pensato di crearlo? 

È successo tutto molto per caso. Non nascondo di guardare spesso il wrestling italiano, che comunque reputo molto lontano dalla perfezione ma comunque godibile. Una mattina mi scrive un nostro collaboratore occasionale: Andrea Tagliabue di IndyviduiItaliani. Mi dice di voler organizzare un dvd expo sul wrestling e tra gli altri aveva pensato a me come espositore. Una cosa tira l’altra e esce che l’evento sarebbe stato intervallato da incontri di wrestling, al che mi offro come parte dell’organizzazione degli incontri e lui mi dice di potermi pure cedere volentieri quella parte di evento.  Da quel momento lo show, inizialmente pensato come una sorta passerella per il wrestling italiano, è diventato sempre più interessante tanto che Andrea ha preferito posticipare il dvd expo per darci suo completo supporto nella realizzazione. Spero che già solo questo riesca a rendere l’idea della potenzialità di questo evento.

Che tipo di show sarà? Quali sono i wrestler finora annunciati?

Che tipo di show sarà? Direi Indy. Insomma, qualche giorno fa sui social abbiamo annunciato che ci saranno wrestler da 4 continenti. Diciamo che qualcosa d’interessante l’abbiamo sottomano. Al momento i nomi annunciati sono tre e tutti italiani: Nico Inverardi, Adriano e Max Peach. Volenti o nolenti sono dei nomi sicuramente di qualità nel nostro continente. Siamo anche contenti della varietà a livello di provenienza che stiamo cercando di offrire nonostante non sia il nostro focus principale per quanto riguarda la scelta di atleti, però pensateci: Inverardi è più ICW, Adriano è un nome SIW e Peach è un nome che negli ultimi anni si è contraddistinto di più in contesti come IWA o più recentemente nel sud nella Dream Wrestling.

N.B Per scoprire di più su questo show, andate sui profili social di Squash a Jobber e seguite tutti gli aggiornamenti.