Continua il mio giro per l’Italia del wrestling. Dopo aver parlato con il buon Fabio Tornaghi, proprietario della Rising Sun, quest’oggi ci ritroviamo con uno dei grandi protagonisti di quella promotion, ma anche della ICW, della SIW e della Dream. Un talento che si è messo in luce anche in America nella Beyond, in Germania nella WXW e che ad oggi è uno dei principali main eventer della scena italiana: Nico Inverardi!

Ad oggi sei a tutti gli effetti uno dei wrestler di punta del wrestling italiano. Che tipo di lavoro hai fatto per crescere così tanto e quanto è stato importante maturare esperienza all’estero? 

Dedico tanto del mio tempo al wrestling, lo studio e cerco sempre di rinnovarmi puntando sempre a fare un match migliore del precedente. Ho una grande passione per questa disciplina e il tour che ho fatto negli Stati Uniti nel 2019 mi ha aiutato a maturare molto.

Ad un certo punto hai cambiato: da Nick Lenders a Nico Inverardi. Perché il cambio di nome e come questo cambio ha influenzato la tua gimmick? 

Ho cambiato il mio nome per un motivo molto semplice, quando sono stato negli Stati Uniti mi hanno chiesto di utilizzare un nome Italiano, perché presente uno proveniente da Brescia (Italia) con il nome Nick Lenders non era molto credibile, quindi ho deciso di utilizzare il mio vero nome. Ho abbandonato il personaggio del calciatore perché mi sono evoluto negli anni, non mi ci trovavo più, allora posso piano ho deciso di cambiare.

Nella tua carriera hai vinto 9 cinture. In particolare con Mirko Mori. Com’è lavorare con lui? Come ti trovi e in cosa ti aiuta? 

Mirko è un matto! Diciamo che caratterialmente è il mio opposto e probabilmente è questo che ci ha fatto funzionare così bene assieme, conosco Mirko a memoria, lavoro con lui come con nessun altro in questo ambiente, molte volte ci capiamo anche solo con uno sguardo. Lui mi aiuta tantissimo dandomi continuamente feedback e cercando di spronarmi sempre a migliorare. Se oggi ho raggiunto gli obbiettivi che ho raggiunto parte del merito è anche suo.

Quanto è stato e quanto è difficile lottare in un momento in cui la pandemia è presente e così anche il rischio di contagio? 

È stato un incubo, ho sofferto molto la situazione pandemica, soprattutto nel primo periodo. Ora la situazione sembra stia migliorando, quindi sono molto più positivo.

C’è un wrestler che vorresti affrontare?

Akira. Avrei dovuto affrontarlo in due occasioni ma purtroppo il suo infortunio non lo ha permesso, spero di poterlo affrontare presto è un vero fenomeno.

Dove ti possiamo veder combattere nell’imminente futuro?

Per ora in Italia, però ora che la pandemia sta migliorando probabilmente tornerò a lottare anche all’estero. Lo spero tanto.

(Foto Credit: Nico Inverardi Facebook Page)