Un giorno di qualche anno fa mi era stato girato un video con questo ragazzo che aveva appena debuttato in ICW e che volava da una parte all’altro del ring. Pensai: questo atleta dirà la sua nell’ambiente italiano ed internazionale. Il suo nome era ed è Trevis Montana.

Da quel video in poi Trevis ha macinato tanti match, vinto titoli e lottato alcuni match anche negli Stati Uniti. Impegnato nei Party Hard Inc. in ICW e Rising Sun e a capo dei Rebel Souls in MWF, oggi è campione pesi leggeri e la sua crescita non accenna ad arrestarsi.

Come ha inizio la tua passione e la tua carriera nel wrestling? 

La mia passione inizia dal boom degli anni 2000 in Italia, si ferma per qualche anno e ritorna nel 2010 attraverso i videogiochi targati WWE. Da qui cresce esponenzialmente fino al giorno in cui decido di provare.

Chi erano o chi sono i wrestler da cui prendi spunto? 

Tutti i wrestler della ruthless aggression era sono quelli che mi hanno ispirato ed emozionato più di chiunque altro, che ancora oggi rivedendo video del passato mi fanno provare quelle emozioni. Oggi non ho dei wrestler precisi da cui prendo spunto, spesso sono persone con cui mi ci ritrovo a lottare o professionisti che fanno wrestling ad alto livello da 20 anni.

Negli ultimi anni la tua carriera ha avuto una crescita importante. Come è avvenuta? Che sensazione è stata vincere una cintura? 

Sono molto fiero della mia crescita, ho lavorato molto su tutti gli aspetti e credo di avere ancora tanto da imparare e da migliorare. Ma credo di essere giunto ad un certo livello perché ho lavorato tanto di testa, ho studiato la disciplina, ho studiato le mosse, i tempi, il character. Spesso capita che tanti di noi in Italia salgano sul ring senza sapere cosa stanno facendo realmente e questo non è il mio caso, ho sempre riguardato i miei match per capire dove sbagliavo o dove una cosa poteva essere perfezionata e pian piano sono migliorato. Per quanto riguarda vincere una cintura è molto gratificante lo ammetto, ma non è mai il punto di arrivo di un wrestler soprattutto nella nostra penisola. Il punto di arrivo è quando fai gli stessi numeri che ha fatto John Cena nella sua carriera, arrivi al suo livello quello per me è l’arrivo, anche se non è detto.

Hai avuto una esperienza in America. Ti va di raccontarla? 

L’esperienza in America mi ha cambiato la vita, hai cambiato il mio modo di pensare e di intendere il wrestling. È stata un’esperienza fantastica e un sogno che si è realizzato. Sarebbe bello dare l’opportunità ai wrestler italiani di intraprendere lo stesso percorso così da capire molte differenze soprattutto di mentalità e di approccio.

Com’è stato avere a che fare con la pandemia? Immagino sia stato molto difficile non solo allenarsi ma anche riprendere a fare show 

È stata dura ma mi ha dato la possibiltà di riapprezzare un qualcosa che in quel momento non mi soddisfaceva più. Paradossalmente mi ha dato un sacco di stimoli in più che prima non avevo.

Dove ti vedremo nei prossimi show?

Gli show dove mi si potrà vedere per ora sono quelli targati ICW e Rising Sun, dove cercherò di dare il mio contributo alla buona riuscita dello show e dove proverò a spiccare in mezzo ai talenti nostrani.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.