Cari amici del wrestling italiano (e non solo), ritorna dopo qualche settimana di pausa la rubrica che in questi due anni vi ha permesso di conoscere i protagonisti del panorama tricolore e apprezzarli in seguito negli show dal vivo.

Il mio “Giro d’Italia” giunge ad Almenno San Bartolomeo, noto come il luogo dove si svolgono gli show dell’ASCA e della Rising Sun. Ma noto anche come il luogo dove si sviluppa il Dojo diretto da Kyo Kazama e Horus l’Assoluto. Per quale motivo sono qui? Perché oggi vi faccio conoscere tre ragazzi che si sono recentemente avvicinati agli allenamenti e al wrestling lottato, quattro ragazzi che stanno lavorando sodo per poter stampare il proprio nome sugli annali del wrestling italico. Sto parlando di Alessandro Paleari, Carlo Forchini, Daniele Specchiulli, Daniele Saccon: buona lettura!

Chi siete, perché e quando vi siete avvicinati al wrestling?

Pal: Su chi sono… beh mi ritengo una persona come tante altre. Sono un ragazzo di Monza che ha sempre amato gli sport. Ma mentre gli amici sin da bambini giocavano a calcio, basket, pallavolo, pallanuoto….io non ho mai apprezzato particolarmente gli sport di squadra. Ho sempre preferito agire per conto mio. Di fatti poi quando i vari maestri di arti marziali – la mia passione – mi hanno avuto nel dojo mi hanno sempre chiamato “lupetto”. Ho iniziato col karate, ma ho smesso dopo pochi mesi perché passavo le prime lezioni a fare solo capriole e altri esercizi simili. Ero bambino, e vedevo i grandi suonarsele di santa ragione e volevo fare la stessa cosa. Poi è arrivato il Wing Chun Kung Fu grazie a mio padre che lo pratica da Sifu ( = maestro), e dall’età di 9 anni è sempre stato una costante. A 20 ho iniziato judo e tutt’ora continuo. Come mi sono avvicinato al wrestling? Beh quando avevo appena 6 anni in casa trovai alcune VHS delle allora World Wrestling Federation e World Championship Wrestling e chiesi a mio padre di metterle nel videoregistratore. Da una parte vedevo Sting e Vampiro, dall’altra Flair, Savage, Michaels, Undertaker, i Money Inc, i Legion Of Doom…e mi appassionai. All’epoca trasmettevano anche il puroresu su alcune tv locali e fu amore a prima vista.

For: Carlo Forchini è un ragazzo di 16 anni, di Monza, e che segue il wrestling da quando era piccolo. Ho iniziato a guardare questo sport grazie a Italia 1, che mandava in onda SmackDown!, il wrestler che mi ha fatto innamorare di questa disciplina è stato Eddie Guerrero, che rimane tutt’oggi uno dei miei wrestler preferiti. Non ho seguito il wrestling per un anno, da metà 2008, fino a buona parte del 2009, perché i miei genitori ritenevano che il wrestling fosse troppo violento. Dal 2009 in poi, non mi sono più staccato dalla disciplina, è una specie di droga.

Spe: Daniele Specchiulli è un ragazzo Monzese di 24 anni con la passione del wrestling ed il sogno di diventare un pro wrestler. I miei primi ricordi inerenti al wrestling sono un pò vaghi. Ricordo che mio nonno mi faceva vedere degli incontri della WCW quando ero molto piccolo ma mi sono appassionato veramente a questo sport quando Italia 1 iniziò a trasmettere la WWE. Ricordo che fu amore a prima vista e da li a poco iniziai già a sognare di poter praticare questo sport un giorno.

Sac: Sono un ragazzo di 21 anni che segue il wrestling praticamente da sempre, da quando avevo 4 anni circa, ricordo ancora quando me lo vedevo con mio padre il sabato mattina (prima che lo trasmettessero su Italia 1 era trasmesso ogni tanto su altre reti di cui non ricordo bene il nome) e giocavamo a lottare…dei momenti indimenticabili! Poi ovviamente cominciai a seguirlo meglio quando lo trasmettevano su Italia 1, con il divertente ma demenziale commento di Recalcati e Valenti, inutile dire che sognavo ad occhi aperti quando vedevo i voli di Rey Mysterio, la forza sovrumana di Brock Lesnar, la tecnica di Chris Benoit, Eddie Guerrero e la misteriosa figura dell’Undertaker! Questa mia iniziazione alla passione per il wrestling la devo anche ad un ragazzo che frequentava la palestra gestita da mio padre, il quale mi procurava dei DVD contenenti svariate edizioni di Wrestlemania, altri Pay Per View di quel periodo e match del passato (anni 80 e 90), anche con qualche match della vecchia New Japan ai tempi dei leggendari Antonio Inoki e Giant Baba (fu proprio grazie a loro che scoprii che non esisteva solo la WWE come federazione di Wrestling!). Verso la prima adolescenza cominciai anche a seguire la CZW su internet grazie a You Tube, fu proprio grazie al web che i miei orizzonti si ampliarono notevolmente, e cominciò a balenarmi in testa l’idea di frequentare dei corsi di wrestling (era un’idea che consideravo utopistica, dato che non ero ancora venuto a conoscenza delle federazioni italiane).

Quando hai iniziato ad allenarti? Con quale spirito e quali influenze?

Pal: Ho iniziato appena ad agosto 2016. All’età di 26 anni. In realtà era dal 2008 che ci stavo pensando, ma non avevo mai veramente conosciuto un trainer che mi mostrasse la via. Grazie a YouTube recuperai alcuni match di XIW Sprint e più avanti della ICW quando ancora lottavano Kaio, Kobra, Drago e alcuni come Lupo, Charlie Kid e colleghi muovevano i primi passi nei giri titolati. Con quale spirito, beh finalmente dopo anni mettevo piede su un ring. Un vero ring! potevo trasformare in realtà il sogno! Potevo finalmente eseguire delle tecniche di pro wrestling su un ring professionale. M’era capitato di organizzare match da backyard sul prato o sulle materassine con gli amici ma sognavo di farlo per davvero. Che influenze? Beh come ovvio ho sempre amato le tecniche di sottomissione e quello che ora chiamiamo strong style. Da piccolo i miei preferiti erano Ted DiBiase Senior, Sergent Slaughter, Mr Perfect Curt Hennig, IRS, Ricky Steamboat. Poi appena ho conosciuto il panorama indy mi sono appassionato a Chris Hero, Nigel McGuinness, il duo tedesco Absolute Andy/Bad Bones, la lucha libre. Ma soprattutto grazie a GXT e vari canali, ho rinnovato l’amore per il catch e scoperto la TNA. Quella vera. Quella del ring a 6 lati. Quella delle faide Styles/Abyss, della tag team war tra i LAX, gli America’s Most Wanted e via dicendo.

For: Ho iniziato ad allenarmi a fine agosto dell’anno scorso. L’ho iniziato a fare per non avere rimpianti in futuro, il mio motto è: “Se andrà bene, ottimo! Se andrà male, almeno ci ho provato”. Sono stato fortunato a conoscere Luca (Kyo Kazama), che mi ha spinto a intraprendere questa strada, è quasi come un secondo padre per me.

Spe: Ho iniziato ad allenarmi a novembre 2015. Ricordo che ero eccitato come non mai all’idea di iniziare questo percorso anche se non nascondo che avevo anche una certa paura di scoprirmi totalmente negato e di scoprire che questo sport non facesse per me. Mi ricordo che il mio pensiero principale (che seguo ancora oggi) fu “io ci provo. Lo sogno da una vita. Do tutto me stesso e non mollo fino a che non ho dato veramente tutto. Dovesse andar male ci ho provato

Sac: Ho cominciato ad allenarmi verso la fine di Settembre, era da qualche mese che conoscevo l’ASCA e la Rising Sun, infatti avrei voluto cominciare gli allenamenti verso Maggio-Giugno ma non ho potuto a causa di impegni vari. Il primo allenamento è stata un’emozione unica, ero talmente teso che mi vennero pure 2 crampi!! Per quanto riguarda le influenze, data la mia statura “robusta”, mi ispira molto Michael Elgin, il caro vecchio “Dr Death” Steve Williams, Okabayashi, Ishii e Samoa Joe, tutti dei grandiosi “big” che hanno saputo sfornare dei capolavori durante la loro carriera.

Perché hai scelto di allenarti al dojo di Almenno? Com’è lavorare con Horus e Kyo Kazama? Dammi una descrizione sulle loro personalità da maestri

Pal: Mettiamola cosi. il Dojo di Almenno S. Bartolomeo è praticamente venuto a bussare alla mia porta, metaforicamente parlando. Grazie ai social network – e di persona poi – conobbi Maurizio e Luca, e pochi giorni dopo ebbi la fortuna di conoscerli di persona. Fu Luca a parlarmi del dojo e a invitarmi a provare. Purtroppo dovetti procrastinare la mia prima lezione di diverse settimane per impegni universitari… Kyo Kazama e Horus sono due allenatori fantastici. Sanno creare un ambiente sereno, ma professionale. Mettono sempre in evidenza che non è un gioco. Che un botch dovuto a impreparazione può portare a seri danni sia a chi lo subisce sia a chi lo fa. Ci spiegano sempre l’importanza di una preparazione tecnico/atletica degna di questo nome. Sono due persone molto comprensive, non mettono fretta e sono sempre disposte a chiarire dubbi e rispiegare ciò che non si è capito. Il che è un bene perché sono uno che fa molte domande. Forse troppe.

For: Come ho spiegato prima, Luca è il motivo principale per cui ho scelto il dojo di Almenno, ma anche perchè sembra di stare in famiglia, senza intaccare la professionalità e l’impegno. Lavorare con Luca e Mauri è fantastico, sono la combinazione perfetta di pazienza e serietà, Kyo ha una pazienza incredibile, se non riesci a fare una cosa, lui te la spiega passo per passo, finchè non riesci a farla bene, mentre Horus è più sbrigativo (ciò non vuol dire che non spiega), ed è quello più fisico dei 2, ma sempre in modo professionale e molto safe. A volte, quando Kyo e Horus non possono essere presenti, Aaron Cage prende il loro posto, e devo dire che fa un lavoro egregio, penso onestamente che sia molto sottovalutato.

Spe: Quando finalmente ho avuto la possibilità di iniziare a praticare questo sport ricordo che stavo valutando alcuni poli dove andare ad allenarmi e proprio in quel periodo ho avuto la fortuna di conoscere Kyo ad un evento di wrestling. Gli dissi che avevo intenzione di iniziare ad allenarmi e lui mi disse che allenava e mi parlò del polo di Almenno. Alla fine scelsi di andare ad allenarmi al dojo e sono convinto di aver scelto il posto migliore per me. Nulla da togliere ad altri poli ma ho trovato ad Almenno tutto ciò che speravo di trovare sinceramente. Siamo come una famiglia e si è creato veramente un bel rapporto tra di noi senza però togliere professionalità agli allenamenti. Sia Kyo che Horus sono dei maestri molto pazienti. Sono sempre disposti a rispiegarti le cose e a seguirti al 100% in tutto ciò che riguarda questo sport. Riescono sempre a motivarti a migliorare e a tenere un ambiente perfettamente armonioso e rilassato senza però togliere professionalità e duro lavoro. Alle volte quando Kyo e Horus non riescono ad essere presenti ci allena Aaron Cage ed anche lui posso dire che fa un ottimo lavoro.

Sac: Scelsi di allenarmi ad Almenno dopo aver assistito al primo show ASCA (This Means War), in quanto conobbi il caro Kio Kazama che si dimostrò entusiasto nel poter allenare un nuovo green sul suo Dojo! Durante questi miei pochi ma intensi allenamenti mi sono trovato bene con entrambi, stanno attenti a ogni minimo sbaglio nello svolgimento delle manovre base (dalle capriole fino agli International) correggendo senza mai scomporsi. Kyo è molto incentrato ad allenarci da un punto di vista “tecnico” con prese, reversal ecc, mentre Horus sembra più incentrato sulle manovre di potenza e sull’esecuzione dei colpi

Su cosa si è basato il tuo allenamento finora? In quale direzione vorresti andare?

Pal: Per far capire quanto il pro wrestling sia davvero uno sport e non una “cazzata di intrattenimento” come tanti dicono, la metto cosi. Non ho notato differenze tra un allenamento di pro wrestling e uno di arti marziali come può essere il judo. Per iniziare: corsa, riscaldamento, cardio, pliometria, stretching, cadute di base, ripasso delle basi. E poi si procede gradualmente. Le prime volte mi ricordo che iniziai con lock up, shoulder block, clothesline, armdrag, corsa alle corde, irish whip, esercizi “corner to corner” (corsa da un turnbuckle all’altro) e poi con le settimane a venire, bodyslam, suplex, hiptoss e via dicendo. Tanti pensano che appena salgono su un ring possono fare le trademark moves dei loro beniamini. Beh non in un dojo serio. Se l’allenatore al primo allenamento permettesse di provare senza basi una cutter, una powerslam, una powerbomb o anche una “semplice” submission sarebbe superficiale. Per ora oltre a solidificare le basi, vorrei vedere se e come è possibile inserire ciò che ho imparato nelle arti marziali, nel pro wrestling. Prese di sottomissione, proieizioni/takedown, e lo striking.

For: Il nostro allenamento è un misto di un po’ tutto, con Luca guardiamo più il chain e manovre tecniche, mentre con Mauri ci concentriamo sullo storytelling, mentre con tutti e due impariamo la costruzione di match credibili. Facciamo un riscaldamento pliometrico abbastanza tosto (devo migliorare la mia condizione fisica), drills di base, tanto stretching, e poi l’allenamento vero e proprio, che cambia a seconda di cosa abbiamo bisogno di sapere, comunque la base di allenamento varia dal chain allo striking, con bump e mosse come intermezzo. A fine allenamento, facciamo dei minimatch che non superano i 5 minuti per vedere se abbiamo imparato bene quello che abbiamo fatto. In totale facciamo 3 ore di allenamento, tutti i sabati.

Spe: Il nostro allenamento solitamente è basato su tutti i vari aspetti che può avere questo sport. Solitamente iniziamo con il riscaldamento che va dalla corsa, a vari esercizi pliometrici, allo stretching. Proseguiamo con capriole e bump e poi l’allenamento varia in base a ciò che abbiamo bisogno di imparare che può essere per esempio chain, degli spot o dello striking. La direzione in cui vorrei andare è quello della strong style, è lo stile che vorrei applicare sul ring.

Sac: Prima di allenarmi ad Almenno ho praticato diversi sport: a 7 anni iniziai col nuoto, poi a 8 anni cominciai con gli sport da combattimento partendo dal Judo, che praticai per 1 anno e mezzo. A 12 anni iniziai col Karate (sfortunatamente durò solo 1 anno, fui costretto a smettere a causa di una distorsione al legamento crociato del ginocchio destro, sfortuna vuole che il maestro non fosse neanche molto competente nell’insegnare la disciplina, in quanto mi aveva fatto iniziare troppo presto i Kata, ovvero le dimostrazioni delle manovre del Karate in un ipotetico combattimento) A 15 anni iniziai ad allenarmi nella palestra di mio padre, in quanto volevo diventare forte fisicamente e coordinare meglio i miei movimenti (in quanto sono sempre stato un ragazzino “robusto” con qualche kilo di troppo). Attualmente pratico tutt’ora Powerlifting (allenamento basato sui carichi, in modo da aumentare la forza) alternato da attività aerobica e praticando l’attuale corso di Thai Boxe sempre in palestra (ho ancora qualche kilo da smaltire, inoltre pratico Thai anche in modo da avere controllo con i colpi, cosa fondamentale anche nel wrestling!)

Recentemente hai avuto modo di lottare in uno show? Com’è andata secondo te? Che emozioni hai vissuto prima durante e dopo il match?

Pal: Innanzitutto un gigantesco e doveroso GRAZIE a Manuel Bottazzini e a tutta la KOX Mantova Wrestling per l’occasione dataci. Non me la aspettavo. O almeno, non cosi presto. Ci siamo tutti preparati duramente. Abbiamo provato gli spot più volte per essere totalmente “safe” (in sicurezza). Come ho detto prima ogni settimana ad Almenno la preparazione è seria e attenta. A fine lezione disputiamo dei mini-match (3/4 minuti, non di più) per applicare quanto imparato sin lì e testarci da heel/face sotto gli occhi attenti di coloro che il wrestling italiano conosce sotto il nome comune di Arcadia. Prima del match… il giorno stesso… tensione ma anche felicità. Degli altri 3 presenti nel ring, 2 erano miei compagni di allenamento. Mi fidavo e mi fido tutt’ora di loro. Abbiamo ripassato lo script, provato le mosse, provato il selling. Durante il match il cuore mi pompava a mille. Se c’è qualche video full del match, si vede che a un certo punto durante gli ingressi dei contendenti mi metto una mano sul petto per sentire il battito cardiaco e cercare di calmarmi. Dopo il match, adrenalina. Gioia pura. Tornai nel backstage e chiesi feedback a Kyo, Horus, a Bottazzini e agli altri worker della KOX. Da quando li abbiamo conosciuti, a settembre, abbiamo instaurato un ottimo rapporto. Si sono congratulati, ci hanno insomma dato il benvenuto in famiglia. Ma le emozioni più forti sono state quando ho indossato l’attire e in arena è risuonata la theme song. Sapevo che avrei aperto la porta e il pubblico avrebbe visto me. Un’emozione indescrivibile a parole.

For: Si, ho avuto l’occasione di lottare a Breakdown 5, evento della KOX , che ringrazio con tutto il cuore per questa opportunità, è una federazione giovane e con molto talento, che merita di essere tenuta sott’occhio. Abbiamo ricevuto dei feedback positivi, quindi credo sia andata abbastanza bene, miracolosamente non ho dimenticato lo script del match, anche se prorpio prima di entrare non mi ricordavo neanche il mio nome. L’emozione più forte è stata la paura,paura di sbagliare, paura di dimenticarmi qualcosa, paura di fare una figura barbina, ma dopo la fine del match, provavo solo gratitudine, per l’occasione che ho avuto e per la pazienza dei miei trainers. Devo ammettere che, appena tornato nel backstage, ho avuto un fortissimo mal di testa dovuto alle troppe emozioni, e io non sono una persona emotiva. Il fatto di aver ricevuto dei feedback positivi, mi ha alleggerito un po’, e ringrazio tutti quelli che hanno detto la loro su quel match. Ringrazio ancora la KOX, i miei trainers, e ringrazio Daniel (conosciuto come “l’uomo dal pubblico” in Rising Sun), Alessandro Paleari, e Stige Mask per aver accettato di lavorare con me e di avermi dato una mano durante l’incontro. Tutto sommato è stata una giornata divertentissima, e spero di poter viverne altre così in futuro, per ora sono ancora un trainee che deve imparare ancora molte cose (se non tutte).

Spe: Ho avuto modo di lottare in Kox a Breakdown 5 e ringrazio veramente di cuore la Kox per l’opportunità che mi è stata data. Le emozioni che ho vissuto sono state veramente tante. Eccitazione, ansia, felicità. Ricordo che prima del match ero parecchio teso tanto che quasi non mi sentivo le gambe poco prima di entrare. Però la sensazione di entrare sentendo la tua musica d’entrata con pubblico che fa casino è qualcosa di indescrivibile. Ricordo che in quel momento oltre all’ansia è subentrata l’eccitazione e la felicità (che già c’erano insieme all’ansia i giorni prima del match ma i momenti prima di entrare sono veramente terribili per me tra ansia e paura di sbagliare). Durante il match ammetto di non aver pensato molto alle emozioni del momento. Ricordo che c’erano sempre tutte queste emozioni però ero principalmente concentrato sul match. Dopo il match ricordo che avevo paura di non aver fatto una buona prova ma fortunatamente ho ricevuto dei feedback positivi e di questo sono felicissimo. Ringrazio chiunque mi abbia dato dei consigli, Kyo e Horus per averci seguti ed indirizzati e Alessandro Paleari, Carlo Forchini e Stige Mask che hanno preso parte al match con me per la collaborazione e l’aiuto che ci siamo dati, Posso dire in definitiva sul match che come nelle mie precedenti apparizioni sul ring (ringrazio la Rising Sun Wrestling Promotion e la PWE per le opportunità) vivo il momento in modo surreale, ho sognato per così tanto tempo questo momento che mi sembra veramente di vivere un sogno e per me è qualcosa di indescrivibile.

Sac: Per ora non ho lottato in nessuno show, d’altronde non c’è fretta per il debutto! A mio parere è qualcosa che dipende molto dalla rapidità di apprendimento durante gli allenamenti e nel frequentare eventuali seminari con vari wrestler, anche stranieri.

Quali sono i tuoi obiettivi nel wrestling?

Pal: In realtà uno solo. Diventare un wrestler valido tecnicamente e rispettato. Avere il rispetto dei miei futuri colleghi, dei promoters, dei tifosi. I titoli, i trofei, sono cose secondarie. Vero, sono il segno che qualcuno crede in te. Ma mentre una championship belt è passeggera, il rispetto se sincero è eterno. E dura anche dopo che ti sei ritirato. Spero tra qualche anno di poter avere un booking in ASCA, Rising Sun e nelle maggiori promotion italiane e, perché no, anche europee.

For: Il mio obiettivo principale è quello di arrivare a lottare regolarmente in ASCA e Rising Sun, so che è molto difficile, ma lavorerò per far modo che diventi possibile. Mi farebbe piacere lottare il più possibile, e in più federazioni (FCW, KOX ecc.), ma quello, spero, sarà il futuro, per ora penso solo ad allenarmi, e a dare sempre il 110%, se lavori duramente, le occasioni arriveranno. Ovviamente il sogno è quello di lottare all’estero e di vivere di pro wrestling, ma si sa che è molto difficile, ma non impossibile. Io darò sempre tutto me stesso su quel ring per avere dei buoni risultati, poi vedremo in futuro come andrà.

Spe: I miei obiettivi attuali sono di diventare una presenza fissa in italia e di fare dei buoni match. In futuro mi piacerebbe anche lottare all’estero (ho già in mente di andare ad allenarmi fuori dall’italia per migliorarmi). So che però è un percorso lungo e serve tanta dedizione, sacrifico e impegno ed io sono solo un trainee attualmente quindi principalmente per ora mi sto focalizzando sull’imparare e l’allenarmi per migliorare il più possibile.

Sac: Una volta realizzato il debutto, vorrei incominciare con una partenza “moderata”, dando però il meglio di me e mostrando ciò che mi è stato insegnato. Mi piacerebbe inoltre conoscere al meglio le numerose federazioni/promotion presenti sul territorio italiano, in modo da stabilire contatti che potrebbero rivelarsi molto utili in futuro.

Come vedi il panorama italiano? Quali sono le cose buone e quali quelle da migliorare?

Pal: Posso rispondere goliardicamente “una gabbia di matti”? Ahah! Davvero! Ci sono personalità di tutti i tipi. Anche l’heel più odiato può rivelarsi sotto sotto un burlone! Onestamente penso che alcuni dovrebbero smetterla di ritenersi migliori di altri solo perché sono stati allenati dal wrestler XYZ, Uno studente può anche aver frequentato le migliori scuole, ma se prende solo pessimi voti, la cosa non gli fa onore e non lo rende migliore di qualcuno che ottiene ottimi voti ma magari in scuole di minore prestigio. I pro sono che sempre più realtà italiane collaborano. Mi è capitato in ASCA e Rising Sun di vedere atleti RIW, KOX, ICW, BWT, FCW e via dicendo. Dunque mi chiedo: se alcuni ci riescono, perché non possono provarci tutti?

For: Il panorama italiano, secondo me, ha tutte le possibilità per diventare importante a livello europeo, abbiamo un sacco di promotion che hanno una qualità alta (ASCA, Sun, ICW, FCW, KOX, BWT, IWA ecc.), abbiamo una base molto valida di pro wrestlers, e molti giovani prospetti, ma, quasi sempre, un’affluenza di pubblico abbastanza bassa. E questo è un problema, se non siete mai andati ad uno show italiano, andateci e non vi pentirete. Ovviamente ci sono tante cose da migliorare nel panorama italiano, si potrebbe fare anche una lista, ma finchè qualcuno non abbia delle intenzioni serie di eliminare gli elementi marci, rimarremo sempre al punto di partenza. Dico solo che, se avete la possibilità, andate a vedere show italiani, e supportate il movimento.

Spe: Il panorama italiano lo vedo molto bene ed in crescita. Ci sono molte sigle che al giorno d’oggi propongono del wrestling di qualità come ASCA, ICW, SUN, KOX, FCW per citarne alcune. A mio parere ci sono i presupposti per diventare veramente importante in europa e non solo in futuro ed il confronto tra dei nostri atleti contro atleti internazioni ne è una prova così come la qualità di certi show. A mio parere bisognerebbe migliorare molto la mentalità, bisognerebbe essere più collaborativi e meno divisi, ed in certi casi bisognerebbe essere più professionali e non prendere questo sport come un gioco.

Sac: Vedo il wrestling italiano come qualcosa che deve diffondersi ed essere conosciuto al meglio, in quanto è pieno di talenti che sfornano match incredibili durante gli eventi nelle federazioni nostrane e che potrebbero davvero far rivalutare l’Italia all’estero in questo ambito. Non ho una preferenza particolare in quanto a federazioni nelle quali vorrei militare, in fondo Kyo e Horus sono due freelancer che hanno avuto la possibilità di combattere in numerosissime federazioni italiane, ricevendo (giustamente) un booking interessante per il personaggio che devono mantenere; di conseguenza intendo seguire la loro strada.

Ringrazio Alessandro, Carlo e Daniele per la loro franchezza e disponibilità, augurando loro il meglio per la carriera nel wrestling italiano. Come allenarsi con Horus e Kyo?

  • Luogo: Almenno San Bartolomeo, via Piusano 2, Fitness Club
  • Orari: 15-18.30 il sabato, su richiesta la domenica dalle 9 alle 12.30

Inoltre, chiunque voglia, può esser seguito da Kyo Kazama con personal training online (alimentari e sui worker di natura funzionale). Per maggiori contatti, scrivete alla pagina Facebook di Luca Arosio (vero nome di Kyo) oppure alla casella mail larosio@serravalle.it

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.