A Genova si sta bene nonostante una leggera brezza serale. Aspetto il mio ospite di oggi che è sicuramente una delle personalità più note e più importanti del wrestling italiano.

Marco Conti col personaggio di Darkness ha scritto diverse pagine di storia prima in ICW, quindi in TCW ed infine in PWE, dove dirige il Polo e organizza i vari live della promotion in terra ligure. La sua PWE ha saputo raccogliere grande entusiasmo e ottimi consensi con show dal livello costante grazie ad alcuni stranieri di calibro (Kenzo Richards, Icarus, Ben Dover) e tanti italiani di buona fattura (Red Scorpion, Horus, JT9, Bako, Andrew Winston). Ad oggi si può dire sia la promotion con maggiore risalto in Italia assieme alla FCW.

Chi è Marco Conti, come e quando si avvicina al mondo del wrestling?

Intanto ringrazio Zona Wrestling per lo spazio concessomi e l’accoglienza. Marco Conti è un ex marzialista, insegnante tecnico di judo, ju jutsu, aikido e boxe che quando si è ritirato da queste discipline è stato “ingaggiato” dal wrestling italiano all’incirca agli inizi degli anni 2000 nella ICW dal quale fuoriuscii “sbattendo la porta” per dissensi con la dirigenza dopo qualche anno. Per un lungo periodo tornai al mio vecchio mondo delle arti marziali e del pugilato e del wrestling non ne volli più sapere, fino a che mi convinsero a tornare nella TCW che ringrazio per l’opportunità datami di dimostrare che nonostante l’età avevo ancora delle buone cartucce da sparare, fino al mio ritiro ufficiale.

Sei noto come il wrestler Darkness: perché scelsi questo personaggio e cosa ti ha dato dal punto di vista umano?

Darkness è dovuto all’attire piuttosto tenebrosa e al mistero che accompagnava il personaggio, provenienza sconosciuta, uno stile di lotta che ricordava molto le arti marziali, le MMA e una entrance song cupa e inquietante, da sottolineare l’allineamento heel, salvo un turn face forzato dall’incompetenza di un mio avversario che riuscì durante un match a capovolgere i ruoli senza nessun concordato, in ogni caso, come si dice, non tutto il male vien per nuocere, Darkness funzionava bene anche da tweener.

Sei stato in diverse promotion italiane: sai descrivere in poche parole queste esperienze e quel che ti hanno dato e lasciato?

Posso dire che da ogni promotion ho avuto esperienze sia positive che negative, ogni show era una festa tra amici, si respirava aria di serenità e divertimento, purtroppo la festa spesso veniva poi guastata da personaggi ambigui e con non si sa bene quali mire e intenzioni che riuscivano a seminare discordia e zizzania e, ahinoi, il sottobosco del wrestling italiano è tutt’ora per larga parte abitato da questi subdoli individui. Scrissi qualche mese fa un articolo in proposito a ciò, ma non penso sia stato recepito come doveva.

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In Tcw c’è un atleta chiamato Darkness II, che pensi? Il tuo personaggio rischia di avere una saga stile Tiger Mask

Che ne penso?.. Ti posso dire che per ciò che mi concerne non esiste nessun Darkness II, in quanto non ho mai riconosciuto ufficialmente un mio successore, o meglio si pensò di trasformare un wrestler mascherato, Purple Destroyer o qualcosa di simile non ricordo bene, in Darkness II, ma la cosa non funzionò, tanto che mi ritrovai a dover difendere la cintura di tag team in un handicap match contro Black Orpheus e Dr. Yama e nell’occasione disconoscei il “discepolo”, proprio perché chi doveva diventare Darkness II era stato allontanato dalla federazione. In seguito, uscii dalla TCW e la federazione reintegrò il wrestler di cui sopra con il nome di Darkness II ma, ribadisco, io non riconosco e mai riconoscerò quest’ultimo quale mio successore. Riguardo la saga cui accenni, potrebbe anche nascere, ma credo di poter avere io e soltanto io il diritto di scegliere, allenare e riconoscere un eventuale successore di Darkness.

Puoi raccontare un aneddoto felice della tua carriera ed uno che ti ha amareggiato?

Mi metti in difficoltà, ti dico quindi, per quello che riguarda i momenti felici solo l’ultimo, ovvero essere stato in grado di portare sul ring un mio allievo su cui nessuno avrebbe scommesso un centesimo e riuscire a fargli fare dei buoni match, sto parlando di Blindo, un ragazzo con una grande passione, una gran voglia di fare e un desiderio incontenibile di riscatto nei confronti di una vita che forse è stata troppo dura nei suoi confronti. Sono riuscito a farlo salire sul ring e a realizzare il suo sogno, questo è il momento più felice che possa mai aver avuto dal wrestling. Invece i momenti di amarezza purtroppo sono stati i più numerosi e preferirei non parlarne, posso dire comunque che vertono tutti su motivi davvero poco virtuosi quali: l’invidia, la ripicca, la calunnia, la menzogna e soprattutto le manie di grandezza di alcuni personaggi del wrestling italiano.

Oggi dirigi la PWE a Genova: qual è lo stato di salute del polo e quali passi avanti sono stati fatti?

La Pro Wrestling Academy o polo PWE di Genova se preferisci così chiamarla gode di ottima salute per diversi motivi: prima di tutto la una grande amicizia che stringe i suoi componenti, la stima e il rispetto, il non curarsi delle chiacchiere e delle critiche fini a sé stesse e non costruttive che proliferano dalle bocche dei personaggi di cui sopra, la dedizione nell’apprendimento, l’umiltà e il migliorarsi di volta in volta.

Quest’anno vi è stato un ritorno mediatico importante sugli show PWE: a che punto sono le storie, pensi sia la direzione giusta per gli show? Qual è il rapporto con gli stranieri?

Il ritorno mediatico è il giusto compenso per esserci, fammela dire alla popolana, “fatti un culo come una capanna” e ottenere appunto questi grandi risultati e qui voglio ringraziare particolarmente l’amico Cristiano Previ col quale grazie alla sua preziosissima collaborazione siamo riusciti ad organizzare, a partire dal PWE LIVE 4 in quel di San Vincenzo (LI) spettacoli di sempre maggiore qualità e carattere e vi ricordo che PWE LIVE 8 si terrà in data 11 giugno a Genova Quinto, che vedrà come main event la disputa della massima cintura detenuta al momento da Joe E. Legend, il suo avversario sarà un noto e bravo wrestler italiano sul qual nome per ora voglio mantenere il riserbo, ma posso anticipare che sarà certamente un match straordinario e consiglio di non perdervelo. Le storyline credo sia state sino ad ora gradite dal pubblico afecionados, alcune si chiuderanno a PWE LIVE 8 e altre prenderanno vita sempre dallo stesso show. I rapporti con gli atleti stranieri è ottimo grazie a rapporti di amicizia anche al di fuori del wrestling, giusto per fare un esempio Kenzo Richards ed io siamo grandi amici da ormai diversi anni, stesso dicasi con molti altri atleti stranieri

Che ne pensi dell’attuale momento del wrestling italiano? Quali i pregi e quali i difetti?

Credo sia in atto una buona evoluzione tesa alla crescita di qualità e resa sia degli spettacoli delle varie promotion che “all’educazione” del pubblico, per educazione intendo il renderlo più partecipe e competente, i pregi, li ho appena detti, i difetti sono quelli di cui lamentavo prima, c’è ancora troppa gente che non sa né parlare né tacere, salvo lasciarsi andare troppo spesso in accessi di “diarrea verbale” che altro non porta che a malumori, sconcerto e ad innescare diatribe che analizzate sono fondate sul nulla.

Ringrazio Marco per esser stato mio ospite quest’oggi e vi invito a partecipare ai prossimi show della PWE: il più vicino è quello dell’11 giugno ai Giardini di Quinto alle ore 21.00 per PWE Live 8, ospite il campione mondiale Joe E. Legend!

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.