Quante volte ci siamo ritrovati a ragionare sulla sfida tra Undertaker e Sting? Quante su quella tra Bret Hart e Kurt Angle o Daniel Bryan e Shinsuke Nakamura? In questo pezzo di oggi torniamo a ritroso nella storia.

Nel 2005 Triple H fece un discorso eccezionale per Batista. Questi aveva appena vinto la Royal Rumble ed era indeciso su quale campione sfidare. Il suo capo fece un discorso appassionato e da stelle negli occhi in cui il nocciolo era: pensa come potrebbe essere dominante l'Evolution detenendo i titoli dei maggiori show della WWE. Pensa a cosa sarebbe stato se negli anni '80 Arn Anderson fosse stato campione NWA e Ric Flair campione WWE. Oppure pensa a me campione WCW e Shawn Micheals campione WWE. Possiamo fare la storia, rendere reale quello che non è stato. E allora penso: cosa sarebbe successo se…..

Sting vs Shawn Micheals

Sting era ritenuto il futuro del wrestling. Quando si decise di inserirlo al fianco e poi contro .Ric Flair, pareva fosse tutto pronto per il passaggio di consegne verso anni 90 profondamente diversi. Non crederà il buon Borden che per arrivare ad essere l'Icona dovrà aspettare l'esplosione televisiva di Nitro e anni di gregariato dietro il solito Flair e pure Hogan. Sull'onda emotiva del film "Il Corvo", Sting azzecca il facepaint che gli cambia radicalmente la carriera e lo lancia verso l'Iconicità del suo personaggio. Dall'altra parte imperversa una croce e delizia difficile da arginare. Micheals ha raggiunto le zone alte con bravura e forti giochi di potere nel backstage. La WCW gli ansima dietro, Vince McMahon deve fare gli straordinari poiché sarà pure una testa calda ma è un acchiappasoldi come pochi. Inoltre esce alla distanza rispetto al grigio Hart, e non è un caso che decida di lasciar andare il canadese dopo quella serata assurda di Montreal. Se WCW e WWF avessero potuto scontrarsi in uno show, questi due al massimo della loro forma e senza sorrisi perduti avrebbero potuto tirar fuori il main event perfetto e economicamente redditizio per un grande show di wrestling. 

Bret Hart vs The Rock

Quando Rocky Johnson, detto anche Rocky Maivia, prendeva fischi da campione intercontinentale, Bret Hart era al massimo della sua carriera. La Hart Foundation funzionava, il titolo era lì, saldo nelle sue mani. Certo Raw fatica ancora un po' a prendere le misure di Nitro, le perdite sono ingenti e occorre un esubero importante. Si pensa proprio a Bret ma ancora non nelle modalità che conosceremo. Intanto Rocky diventa The Rock, fa il cattivo ed è pronto ad emergere. Hart passa alla WCW, Rock arriva al titolo WWF. Cambia la storia, si rovesciano gli ascolti e le storie. Hart viene messo in quarantena a Nitro, trattato come un mid-uppercarder che tradisce chiunque senza una idea chiara. Rock cresce, diventa una stella, scrive un feudo grandissimo con Austin. Se Hart fosse rimasto a Stamfordmagari non avremo mai visto Rocky a quel top. Ma se vi fosse stata l'opportunità di far sfidare le due rivali, questa sarebbe stata una sfida carica da far impazzire il pubblico e dividerlo. 

Randy Savage vs Steve Austin

Rabbia e promo. Spinte, sfide, risse. Il pubblico in visibilio, la security che riceve un bonus extra per il lavoro da svolgere. Credo che opporre il miglior Savage di tutti i tempi e il miglior Austin di tutti i tempi avrebbe creato la sfida più rabbiosa della storia. Quella perfetta dell'era Attitude. Una sfida solida, forse non bellissima ma carica e coinvolgente. Magari senza squalifiche, giocata nello stage e tra il pubblico, con reazioni e contro-reazioni. Il match da pre-main event per eccellenza, con stretta di mano finale e gli applausi del pubblico. Oooohhh yeah! 

Edge & Christian vs America's Most Wanted

Quando Edge iniziava a crearsi un giro da singolo, Chris Harris e James Storm iniziavano a mettere i mattoncini della loro carriera di team. Una carriera non lunghissima, spezzata sul più bello per puntare su Harris, poi lasciato andare per perdersi definitivamente nell'oblio stamfordiano. Eppure fino a poco tempo prima questi due erano dichiaratamente il miglior tag team americano. Solidi, efficaci, credibili sia da face che da heel. Bravi, bravissimi come campioni. Spettacolari quanto basta per non avere rivali. Eppure, se non si fossero sciolti prima e avessero vissuto nella stessa epoca,il match tra questi due team sarebbe stato l'ideale per aprire uno show. Un opener sentito, incalzante e stupefacente, soprattutto se legato ad una stipula fatta di scale e di voli. 

CM Punk vs AJ Styles

Siamo ai giorni nostri, ad un nuovo modo di intendere il wrestling. Gli atleti non sono grandi e grossi, peccano di centimetri ma compensano con salti, mosse atipiche e ad alto rischio. Sono i main eventer della nuova decade, riscrivono gerarchie assodate. Uno ha appena sconvolto il pubblico con le sue pipebomb, con l'esposizione altamente mediatica e buoni match; l'altro fa parlare il ring, ha vinto il titolo dopo aver rischiato il ritiro (in storyline) e viene trasportato da Vince Russo verso il top della storia del wrestling. La loro sfida sarebbe valsa 5 stelle a occhi chiusi se lasciati lavorare assieme senza interferenze. Venti minuti di spettacolo, un main event eccezionale e in grado di rimanere negli occhi di tutti per anni e anni. La sfida perfetta. 

E per voi quali sono state le sfide "non potute" che avreste voluto vedere? 

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.