Prendete un grande nome del wrestling mondiale, un ottimo promoter e scrittore, un produttore televisivo ed una idea vecchia come il mondo ma altrettanto affascinante. Queste sono le basi fondanti della Global Force Wrestling, una promotion che guarda al passato per innovare il futuro.

Quando Jeff Jarrett decise di fondare la TNA, la situazione era intricata. A parte lui e qualche altra superstar, tutti gli altri erano legati alla WWE oppure a vecchi contratti della WCW o ECW. Non era facile reperire talenti e risorse, e nemmeno le condizioni per un passaggio televisivo di alto respiro. La Panda Energy era arrivata giusto in tempo a salvare la compagnia, nel momento in cui tanti contratti scadevano e le condizioni cambiavano. Da qui la lenta crescita del prodotto che andrà a fare un piccolo botto dal 2005 in poi. Ma l'idea di fondo di Jarrett, ovvero produrre in modo alternativo gli show e tenere viva la sostanza del wrestling sovrannazionale, si era spenta in un batter d'occhio. In seguito la TNA si è allontanata dal suo principio innovatore tentando una competizione con la WWE sulla base di idee vecchie come il mondo: prendere Hogan e Bischoff, e sperare bene. Come tutti sapevano fin dall'inizio, questa occasione sarebbe andata fallita.

Qual è stato il problema? Dal 1995 al 2010 erano passati quindici anni. Hogan non era più al massimo della sua notorietà e Bischoff veniva (e viene) ricordato come colui che ha perso contro Vince McMahon. Rappresentavano un modello già fallito. Per competere seriamente, la TNA avrebbe dovuto mettere sotto contratto un grande atleta di questa generazione: John Cena, CM Punk, Randy Orton. Uno che, volente o nolente, avrebbe potuto far svoltare il meccanismo. Ciò non è avvenuto anche perché né Jeff Hardy, né Rob Van Dam, né Val Venis o la nWo riunita rappresentavano personaggi tali da spostare le masse da un canale all'altro. Questo errore è stato l'errore di una fan diventata proprietaria di maggioranza della TNA, che gioco forza non ha mai avuto in mano le reali condizioni di questo business.

Quello che Jarrett aveva pensato nel 2002 era che si dovesse tentare un prodotto diverso da quello WWE. I fans della WCW e della ECW in larga parte o hanno lasciato il wrestling o si sono dirottati sulle promotion indy. E a mano a mano, anche la WWE ha perso quei fan occasionali che si avvicinarono al wrestling solo per il gran trambusto della attitude era. Non molte sono state le alternative in questi anni e spesso di scarsa rilevanza economica. Molte compagnie hanno via via appiattito il proprio prodotto sul passato, mancando gli elementi che le contraddistinguevano. La Chikara ad esempio ha capito che il percorso stava storcendo il suo camminno e si è presa una pausa per poi ritornare più forte che mai. Le altre vivacchiano con discreti risultati, ma facendosi prendere gli atleti dalla WWE senza poter fare nulla.

Oggi Jarrett ha l'occasione di cambiare la storia. Assieme a Scott D'Amore (già promoter della Border City Wrestling e collaboratore creativo in TNA), al produttore creativo della NBC David Broome e a investitori non noti, ha cominciato a pensare ad una federazione che fosse davvero tale. Un conglomerato di collaborazioni in tutto il mondo (NJPW, AAA, WXW, RPW, IPW e altre) per creare una sorta di NWA 2.0 mondiale dove i migliori wrestlers possano sfidarsi tra loro. Jarrett ha spiegato: “In questo anno e mezzo sono stato in giro per il mondo e ho visto show che contenevano almeno tre o quattro match di altissima qualità. Una cosa che nel recente passato non è capitato spesso di vedere. Ho un database di almeno 500 atleti pronti a lottare nella GFW. Non tanti buoni wrestlers, ma i migliori al mondo”.

Sappiamo che il primo membro del roster è AJ Styles. Il secondo rumoreggiato era Kenny Omega, talento puro che guarda caso ha firmato per la NJPW, una delle affiliate della GFW. Altri potrebbero essere Alex Shelley e gli Young Bucks. Un roster unico di 10/12 atleti che produca show per 52 settimane l'anno e che compia dei tour in giro per il mondo. Così un AJ Styles campione della GFW può sfidare El Patron Alberto Del Rio in un ppv targato GFW con alto interesse per i fan del wrestling. E dietro prendono corpo Tommy End, Marty Scurll, Mk Kinnan, Kota Ibushi, Jack Evans, e tanti altri. Il gioco inizierà a funzionare il 4 gennaio, quando la NJPW produrrà Wrestle Kingdom che in America verrà irradiato sotto l'egida della Global Force e che conterrà evidentemente match della neonata compagnia.

Jeff Jarrett ha sviluppato tutto lentamente e fa bene. La TNA venne creata in fretta e furia senza le condizioni giuste. La GFW nasce dopo tanti errori e tante lezioni, per innovare e appassionare il pubblico, vecchio e nuovo. È vero, mancano i contratti televisivi e l'interminabile voglia di sapere di più, molto di più. Jarrett è stato avaro di notizie, e direi che fa bene. Dietro deve esserci molta aspettativa anche se questa potrebbe essere delusa. Bisogna invogliare il pubblico, e bisogna tenerlo sulle spine, come per l'arrivo di un grande film. Poi vedremo se sarà di serie B o un capolavoro. Di certo, si prospettano grandi cose, e se Jeff ha imparato la lezione, questa volta andrà tutto bene.

Giornalista professionista ed esperto di comunicazione, dal dicembre del 2006 è redattore di Zona Wrestling. Negli anni è stato autore di rubriche di successo come il Pick The Speak, Wrestling Superstars, The Corey Side, Giro d'Italia tra le fed italiane, Uno sguardo in Italia, Coppa dei Campioni, Indy City Beatdown e tante altre. Il primo giornalista in Italia ad aver parlato diffusamente di TNA ed AEW su un sito italiano di wrestling.