Il contratto di CM Punk è scaduto ieri, e questa volta sembra proprio che non vi saranno colpi di scena o scenari da fantawrestling su cui fantasticare ad occhi aperti. Prima o poi vedremo il ritorno di questo amatissimo personaggio? Siamo sicuri che la WWE abbia ancora bisogno di lui e viceversa? Più baldanzoso di un Tedesco a Rio, ecco a voi l’editoriale odierno!

CM Punk mi manca, inutile stare qui a girarci troppo intorno. Mi mancano i suoi promo, mi mancano i suoi match, mi manca quell’innegabile carisma in grado di rendere interessante anche la meno interessante delle faide, in un periodo in cui le tre ore di Raw a volte sembrano una lunga maratona da portare a termine, più che uno show atteso da gustare. Dire che questa WWE mi piace di più o allo stesso modo senza CM Punk sarebbe abbastanza ipocrita, dunque evito di pronunciarmi in tal senso. Ogni mancanza, tuttavia, riesce sempre a creare qualcosa di fantastico e pericoloso: l’attesa.

Tutti noi, dal primo all’ultimo, ci aspettiamo un ritorno di CM Punk, e saremmo contentissimi di essere stati “trollati” per l’ennesima volta da questo eclettico wrestler che ha deciso, al momento, di far calare il sipario sulla sua carriera proprio negli anni in cui avrebbe potuto raccogliere di più, in termini di starpower acquisita e maturazione recitativa ed in ring. Purtroppo, sembra che il Vate di Chicago al momento abbia altri piani, ben lontani da qualsivoglia arena sparsa negli States.

Innanzitutto il 21 Luglio presenterà degli Awards musicali, di sicuro in un futuro prossimo continuerà ad essere ospite in svariate trasmissioni televisive ed infine, così come espresso recentemente su twitter, potrebbe pensare di iniziare un podcast, che so, sotto l’egida di podcastone.com al pari di Stone Cold, Jim Ross e Jericho prima di lui. Di certo, CM Punk sarà stato abbastanza oculato da mettere da parte buona parte del gruzzolone accumulato negli ultimi tre anni di carriera ed avrà una situazione finanziaria ben lungi dall’essere preoccupante da qui ai prossimi 50 anni. Senza contare che il matrimonio con AJ Lee sarà stato organizzato anche alla luce di una serenità futura a cui qualsiasi altro “impiegato” può ambire solo nelle fantasie più sfrenate.

Un podcast di CM Punk farebbe a dir poco furore, così come proficua potrebbe essere l’esperienza come host, alla luce della sua spiccata capacità di improvvisazione e del suo innegabile carisma. Una volta sottolineato tutto questo, ed una volta messo in conto che per il futuro prossimo il nostro caro Phil Brooks avrà il suo ben daffare, credo che prima o poi (più poi che prima) CM Punk potrebbe tornare in WWE.

Più volte il nostro beniamino si è autodefinito non come intrattenitore, ma come WRESTLER. In mille promo danzanti tra il work e lo shoot CM Punk ha sempre sottolineato il fatto che il wrestling è stata la sua genesi e sarà sempre nel suo DNA, a prescindere dalla stanchezza e dalla frustrazione derivante dal ricevere un trattamento ritenuto poco consono alle sue capacità. Proprio in virtù di questo, ed in considerazione del fatto che CM Punk è tutto fuorchè uno stupido, sarà ben conscio del fatto che per lui un posto in WWE c’è e ci sarà sempre in mille vesti diverse: wrestler, parlatore, leggenda ed altro ancora. Punk è si un ribelle ma anche un oculato professionista, e non credo che la rottura con la Federazione sia avvenuta in modo aspro e definitivo, vista l’assenza di comunicazione sia da una parte che dall’altra in merito alla questione.

Poco si è detto in WWE su CM Punk, poco (anzi nulla) Punk ha detto sulla WWE. Tutto ciò lascia presagire ampi margini di riconciliazione di qui a qualche anno, anche alla luce della presenza della neo “Mrs. Punk” in quel di Stamford. Ed in questo periodo storico, oserei dire che in WWE c’è bisogno di tutto lo starpower disponibile in giro.

Con Bryan fuori dai giochi, il peso delle intere tre ore sembra poggiarsi sulle semi odiate spalle di John Cena. Il problema è che non vi sono reali alternative: Reigns è over ma ho l’impressione che il processo per mandarlo nella zona main event stia volgendo pericolosamente dall’organico all’artificiale, Ambrose e Rollins hanno bisogno ancora di un po’ di tempo per essere dei cardini dello show ed Orton è oramai un perenne Campione/Sfidante di transizione, avendo lasciato alle spalle tutti i giorni di gloria passata. Sheamus, Del Rio, Miz sono esperimenti parzialmente falliti, e la necessità di avere il rientrante Jericho ed il giovanissimo esordiente Sting (?) risponde ad un bisogno di volti noti e capaci in grado di trainare la parte dello show che non sia necessariamente la zona main event.

Sul WWE Network è andato in onda il documentario su Punk “Best in The World” (recensione a questo link https://www.zonawrestling.net/index.php?option=com_content&view=article&id=22768:qcm-punk-best-in-the-worldq-dvd-special-review&catid=1:editoriali&Itemid=7), e lo stesso lottatore Straight Edge è stato inserito a ragion veduta nella sezione Alumni della WWE. Questi atti hanno una duplice lettura: una razionale, logica ed una che si aggrappa ad una lontanissima ipotesi da fantawrestling che però buttero giù, giusto per fantasticare un po’ in vista di Battleground. La prima, e di più probabile lettura, è un forte segnale che sta ad indicare una rottura consensuale, serena ma definitiva (almeno per gli anni immediatamente a venire) volta a far mettere l’animo in pace a tutti i fan di Punk, che di sicuro resterà visibile e raggiungibile per tutti in altre piattaforme, che siano Awards musicali, ospitate o podcast che dir si voglia…insomma, un addio con potenzialità da arrivederci, giusto per esser tranquilli. E poi c’è la seconda, decisamente tanto suggestiva quanto inverosimile.

Rottura definitiva dal punto di vista formale, con buona pace di tutti e tweet d’addio annesso. Ritorno di AJ Lee. Tanto CM Punk sul WWE Network, in un periodo in cui c’è bisogno di qualcosa di “forte” in grado di dare un boost alle vendite. Inserimento (troppo) immediato nella sezione Alumni. Paul Heyman approccia l’Authority, dopo una rottura con Cesaro, lasciando intendere una certa opzione “C”, ossia un ritorno di Brock Lesnar. E se tutti questi tasselli si andassero ad intrecciare in un piano più grande? E se l’opzione “C” non fosse altro che l’opzione “C…M Punk”?

Non c’è swerve più bello di quello che non ti aspetti, sempre se abbia senso e se vi siano state piccole briciole lasciate come “indizi” in ogni show. Briciole che potrebbero divenire tanto polvere spazzata via quanto puntini in grado di unirsi in un unico, studiato piano volto a rendere speciale il ritorno di questo specialissimo ed amatissimo wrestler. Fantawrestling, dicevamo…suggestivo, disperato e malinconicamente improbabile. Ma quanto sarebbe bello se la suggestione vincesse sulla logica?

#ThankYouPunk…4 now!

Danilo