L’Intercontinental Championship ha una lunga storia. È stato il titolo che ha fatto da trampolino di lancio per uomini come The Ultimate Warrior, The Rock e Triple H per la conquista dei titoli mondiali. Inoltre, uomini come Tito Santana, The Honky Tonk Man e Don Muraco hanno fatto di quel titolo uno dei vertici della loro carriera, onorandolo nel migliore dei modi.
Nel corso degli anni, però, questa gloriosa cintura ha sofferto di una gestione incoerente tanto da divenire quasi superfluo. Campioni come Shinsuke Nakamaura, Apollo Crews e Ricochet, nonostante il loro notevole talento, non sono stati poi usati per fare qualcosa di rilevante durante i loro regni. In realtà con Ricochet avevano iniziato bene, facendogli difendere il titolo spesso e bene. Poi però improvvisamente si sono stancati e hanno ritirato fuori Ricochet giusto per fargli perdere il titolo. Tutti i precedenti campioni, invece, hanno lottato per il titolo solo quando l’hanno vinto e quando l’hanno perso con in mezzo il nulla. L’esempio più imbarazzante è stato quello di Nakamura, capace di tenere la cintura da settembre a febbraio senza difenderla.
In questo assurdo panorama la vittoria di Gunther di qualche settimana fa potrebbe riaccendere l’interesse dei fan e ridare lustro ad una cintura che ne ha davvero tanto bisogno. Abbiamo provato ad immaginare 7 motivi per i quali questa volta sarà diversa.
Gunther può lottare match epici
Gunther è l’uomo perfetto per ridare prestigio al titolo Intercontinentale. Una delle pietre angolari alla base degli antichi fasti dell’Intercontinental Championship era che si trattava di un titolo attorno al quale venivano costruiti grandi incontri. Soprattutto in epoche in cui il main event era più incentrato sulla spettacolarità e sullo star power che sulla precisione tecnica, quello intercontinentale era il titolo dei migliori worker che magari mancavano ancora dello star power necessario per farsi strada fino al main event.
Ha dato vita a classici assoluti come Randy Savage contro Ricky Steamboat a WrestleMania 3, Bret Hart contro Mr. Perfect o The British Bulldog a SummerSlam o il primo Ladder Match che la WWE abbia mai trasmesso in diretta a WrestleMania 10, tra Shawn Michaels e Razor Ramon. Gunther rappresenta, almeno nel mondo ideale, un’opportunità per tornare a quella tradizione. È un worker raffinato e basta pensare ad i suoi classici di NXT UK contro Butch o Ilja Dragunov per capire il tipo di match che può offrire. Gunther ha accennato a ciò che è in grado di fare quando ha sottratto il titolo a Ricochet. Un match più che dignitoso che sarebbe un piacere rivedere in un’epica rivincita, magari con qualche minuto in più a disposizione.
Gunther sembra aver guadagnato il rispetto della dirigenza
Il motivo per cui Gunther si è guadagnato il rispetto e l’ammirazione della dirigenza pare sia la sua capacità di adattamento. Si dice che non fosse disposto a spostare la sua carriera negli Stati Uniti quando ha firmato per la prima volta con NXT UK. Da allora, però, ha cambiato idea. Inoltre, si dice che la dirigenza gli abbia chiesto di ottenere una forma migliore per prenderlo in considerazione per il main roster. Gunther ha risposto alla grande, come sappiamo, ed i cambiamenti al suo fisico sono stati evidenti. Gunther è un wrestler che riesce a superare i suoi limiti.
Gunther è già un personaggio
La solita storia. Non mancano i talenti che hanno fatto bene ad NXT ma che hanno fallito quando sono arrivati nel roster principale. Sulla carta, Gunther è esattamente il tipo di talento più a rischio di subire un destino simile, dato il suo pedigree indie e internazionale, con un’attenzione particolare all’attacco e alla tecnica piuttosto che all’interpretazione di un personaggio. Tuttavia, Walter è stato fin da subito un’eccezione a questa regola, dato che si presentava già con una connotazione abbastanza particolare, con la sua uniforme da generale e la sua flemma da militare. Finora è stato presentato come una forza dominante ed è stridente il confronto nell’utilizzo con un wrestler “promosso” come lui da poco tempo come Tommaso Ciampa e già praticamente dimenticato. E’ evidente che la dirigenza veda qualcosa in lui. Di storie da scrivere ce ne sarebbero tantissime, con l’inflessibile Gunther che ha già fatto sapere che il titolo non tornerà mai più in mano ad un wrestler americano. Come si fa non amarlo?
E’ un personaggio “vergine”
Sebbene i fan più accaniti seguano Gunther da tempo, è stato ufficialmente chiamato nel main roster della WWE solo lo scorso aprile. Sebbene abbia un lungo passato in WWE, fatto di grandi match ma anche qualche recente sconfitta, agli occhi dei fan più occasionali il suo record rimane per lo più intatto. Inoltre non avendo lottato molto nell’NXT americano, risulta una novità anche agli appassionati che seguono lo show del martedì sera. Dunque l’ex Walter rappresenta per molti un wrestler tutto da scoprire. Se del personaggio del “Generale” del ring ci si può stancare, di certo non si tratta ancora di un personaggio sovraesposto e c’è ancora spazio per questo crudele generale austriaco.
Ludwig è un valore aggiunto
Avere Ludwig Kaiser al suo angolo gli offre una spalla credibile con cui giustificare eventuali vittorie senza demolire troppo l’avversario. L’ex Marcel Barthel, inoltre, è il perfetto partner per le sfide tag team che a SmackDown non mancano mai. La loro chimica è perfetta già dai tempi dell’Imperium e ancora prima da quando componevano il Ringkampf.
Certo in passato anche altri campioni secondari come Apollo hanno avuto un partner ed il loro regno non è stato comunque particolarmente interessante, eppure di certo rappresenta una soluzione creativa in più che farà sicuramente comodo ai creativi della WWE quando dovranno stabilire l’esito dei suoi match.
La cintura di Gunther è l’unica “vincibile”
In questo momento storico in WWE ci sono molte cinture ma pochi campioni. Con Roman Reigns che difende il titolo solo in poche isolate occasioni, la cintura di Gunther può tornare rilevante. Anche le poche cinture che vengono difese più regolarmente sono in mano a campioni davvero tosti da battere, quasi fuori categoria. Abbiamo Ronda che è sostanzialmente un omologo di Lesnar e Reigns e non c’è mai nessuna speranza che perda, abbiamo gli Usos per avere dei rivali credibili devono andare a Raw. Se si giocassero bene queste carte, potrebbero fare del titolo intercontinentale il titolo intorno a cui gira SmackDown, trattandolo con i dovuti tempi e modi.
I rivali ci sono
Se si volesse provare a creare delle rivalità per il titolo intercontinentale che siano realmente sentite ed interessanti, ci sarebbe una discreta scelta. C’è ancora Ricochet che deve prendersi la sua rivincita, c’è Sheamus che si è già candidato sebbene sia heel, ci sono gli ex campioni Sami Zayn e Nakamura che potrebbero farsi sotto. Tra gli altri papabili per una sfida futura ci sono Kofi e Xavier del New Day. In rampa di lancio ci sarebbe anche Madcap Moss che dopo aver archiviato (si spera) la pratica Corbin cercherà una nuova collocazione. Forse questa candidatura può risultare un po’ prematura ma di certo prima o poi arriverà anche il suo momento. In fine, se questi nomi possono a prima vista sembrare limitati, va detto che la WWE sta preparando un nuovo draft ed è possibile che nel giro di qualche mese si possano rimescolare le carte del roster con nuovi nomi e call up da NXT.