Quando Gunther si è laureato campione del mondo, è sembrato a tutti una scelta felice e giusta. L’austriaco nel corso del suo lunghissimo e storico regno da campione Intercontinentale si è dimostrato un campione solido e ha raggiunto uno status altissimo all’interno del roster. Un heel che combatte però lealmente, con un personaggio antipatico ma che non cerca di imbrogliare per vincere.
Adesso sono passati poco più di tre mesi da quando a Summerslam ha sconfitto Priest diventando campione dei pesi massimi, ma a voi sta piacendo il suo regno? Il mio giudizio non è negativo, ma ammetto che le mie aspettative fossero più alte. Nelle puntate, nonostante sia il campione, non sono le sue rivalità quelle che più mi appassionano, non è sempre il punto centrale di uno show di cui dovrebbe essere il massimo rappresentante. Ho provato a chiedermi il motivo di questa mia delusione.
Credo che innanzitutto essere campione Intercontinentale o del mondo comporti grandi differenze che non riguardano solo il prestigio della cintura. Gunther, lo sappiamo, è bravissimo in ring. Se ripensiamo al suo regno da Intercontinental champion avete più bei ricordi dei suoi match o delle sue rivalità? Sinceramente già allora la faide in sé erano molto basilari, con l’avversario che magari aveva la meglio su Kaiser e Vinci per poi perdere contro Gunther. L’austriaco è stato gestito facendolo lottare spesso, così le qualità in ring hanno parlato al posto suo e le continue affermazioni hanno alimentato il suo status.
Da campione del mondo non basta però il lottato. L’intrattenimento extra ring vale alla pari se non di più e Gunther non ha un personaggio poi così interessante. È forte, sa di esserlo, non considera all’altezza i suoi avversari, ma non c’è grande profondità nei suoi feud, o almeno nella maggior parte di ciò che abbiamo visto finora.
Eppure si è cercato di dare un senso maggiore alle sue rivalità, con risultati non sempre centrati. Contro Priest hanno cercato di dare più sapore al tutto mettendo a confronto il talento assoluto da una parte contro chi arrivava dalla strada dall’altra, contro Orton sul fatto che Randy stesse sprecando il suo potenziale, con Zayn in veste di bestia nera avendolo sconfitto a Wrestlemania, mentre con Cody la tematica era su chi fosse il campione più rappresentativo tra i due.
Uno dei motivi che ritengo più rilevanti per cui questo regno dell’austriaco non mi stia convincendo, consiste negli stessi avversari. Priest è pure lui campione (e maineventer) da poco, non è il rivale ideale per consolidare Gunther nella posizione attuale. Lo sarebbe in teoria Orton, ma da quando è tornato dal lungo infortunio sul ring è molto più limitato e noioso. Zayn avrebbe potuto funzionare non fosse che il suo regno da campione Intercontinentale sia stato un mezzo fiasco, cedendo la cintura in poco tempo. Che credibilità poteva avere presentandosi da Gunther dopo aver subito uno squash da Breakker? Diverso è stato questo mini feud con Cody, se non fosse tutto stato finalizzato a un inutile match tra campioni a Crown Jewel.
Da questa analisi si evidenzia che nel roster WWE oggi non sia grande il numero di senatori in grado di elevare i volti nuovi. A Raw mi vengono in mente Rollins, CM Punk (che giustamente preservano vista la propensione agli infortuni) e McIntyre (un passo indietro agli altri), se e quando uno di loro andrà contro Gunther allora sì che avremmo un feud capace di portare grande interesse verso l’austriaco. A Smackdown come detto ci sarebbe Orton, anche è oggi lo trovo un po’ bollito e ancora di più lo è purtroppo Styles (ce ne siamo accorti dal feud poco avvincente con Cody). Owens da anni non riceve un forte push al punto che ci si rischia di dimenticare sia stato un campione del mondo. C’è Reigns, ma credo che per un bel pezzo ancora rimarrà invischiato negli affari della Bloodline, quindi anche lui non è disponibile.
In definitiva, credo che i problemi che sta avendo il regno di Gunther derivino in parte dall’avere un personaggio ripetitivo e in parte dalla carenza di grandi avversari. Il fatto che ora verrà riproposto contro Priest è un segnale per nulla incoraggiante. Vedremo con l’avvicinarsi della road to Wrestlemania se le cose cambieranno, magari riuscendo a rimettere in piedi quel feud tra lui e Lesnar che in tanti sognavamo già l’anno scorso.
Sergedge – EH4L