Il wrestling è fatto dalle storie che una federazione o una promotion riesce a scrivere. La AEW si è distinta negli anni per aver avuto la capacità di andare in fondo alle storie con una bravura che non si vedeva da tantissimo tempo. Un processo che ha visto un tonfo abbastanza importante nel 2023, con una confusione generale che non ha aiutato la bontà del prodotto. Nel dopo Revolution è come se il booking team si sia svegliato dal torpore, riniziando a scrivere storie. A mio avviso interessanti, magari per altri no. Ce ne sono due in particolare che hanno attirato la mia attenzione.

Swerve vs Christian Cage. Ci si sono messi gli Young Bucks a trovare per il campione un avversario “giusto”. Come ho spiegato una settimana fa, la grande capacità di Christian è quella di star bene dovunque. Anche nel main event. Però la sfida avrebbe avuto bisogno di basi più solide del “ti sfido perché sì”. E qui sale il concetto di hai paura del buio. Perché nell’intenzione del Patriarca c’è quella di levargli tutto ciò che si è conquistato e che ha di caro. Fino alla conquista del titolo mondiale.

Intanto ha perso Prince Nana al primo colpo. Poi ha perso la Embassy, che da Nana dipendevano. Ora si ritrova da solo a dover sfogare tutta la sua violenza contro una montagna. Perché adesso gli avversari iniziano ad essere troppi. E, a meno che non sopraggiunga qualcuno in aiuto (Samoa Joe?), è veramente difficile aver ragione di sei persone tutte assieme. Il dubbio è: negli inferi chi ce lo sta portando? A fare i conti col buio e a dover scavare per risalire. Sono i Bucks? E’ Christian Cage? Oppure lo stesso Prince Nana? Che potrebbe punire l’irriconoscenza del suo protetto verso la sua opera per renderlo over e quindi plausibile per la conquista del titolo.

Adam Copeland vs Malakai Black. E qui il buio lo si sente nelle viscere. Ancora una volta la House Of Black influenza chiunque incontri. L’ex Rated R Superstar sta sentendo quell’influenza nelle carni e nella mente. Adam conosce bene l’oscurità, sa maneggiarla. Non è un caso che negli ultimi due match, certe tendenze heelish si siano viste e non l’abbiano sorpreso più di tanto. Solo merito di Malakai?

Intanto però deve governare quella parte di sé che dal buio tenta di esplodere. Qualcuno non ha capito il perché di una stipula così violenta come il Cage match di Double Or Nothing. Col filo spinato. E invece è pienamente coerente con la storia: in una gabbia Malakai non potrebbe più scappare, evitando ancora quel contatto che tutti si aspettano da diversi mesi. E poi, citando Manuel Agnelli, “è quello che sai che ti uccide o quello che non sai?”. Ecco che il Barbed Wire allora è una ricerca di quello che si sa (le radici di altri match simili) e di quello che non si sa (la reazione di Black a tale violenza).