Un titolo che è tutto un programma. Ysmsc alle prese con lo strano fenomeno che ci porta sempre a criticare chi si trova sulla cresta dell'onda.
“Voglio raccontarvi una storia bambini”, esclamò la maestra, sedendosi davanti ad una schiera di infanti, “c'era una volta un bambino che amava lanciare le pipebomb, per questo lo amavano tutti, un bel giorno il bambino diventò talmente popolare da diventare campione del mondo, allora gli altri bambini cominciarono a sminuirlo e ad affermare che, in fondo, la sua impresa e le sue pipebomb non erano poi così grandi. Il bambino se ne andò e al suo posto ne arrivò un altro, che decise di farsi amare dalla gente ribellandosi al potere dei cattivi, tutti lo amarono e lo incitarono affinché riuscisse nel suo intento, ma una volta raggiunto il suo scopo gli altri bambini cominciarono a voltargli le spalle”
Il piccolo Carcarlo (cit.) alzò la mano e domandò “Perché questi bambini hanno smesso di essere amati?”
La maestra rispose
“So un cazzo io!”
E la maestra venne licenziata in tronco.
Quest'oggi Ysmsc, per far sì che nessuna maestra perda mai più il posto di lavoro, tenterà di rispondere a questo amletico dilemma
Il troppo over stanca, ma perché?
L'ho notato leggendo i commenti che la gente posta quotidianamente sul mio canale instagram, che certo non corrisponderà alla verità assoluta ma questo social racchiude in sé diversi esempi di appassionati di wrestling; il verdetto è unanime: Daniel Bryan comincia a stancare.
Quando ho ricominciato a seguire il wrestling, fine primavera del 2012, CM Punk stava già subendo una fase discendente in termini di popolarità, anzi più che di calo di popolarità bisognerebbe parlare di crescita dei critici; sono comunque riuscita, più o meno, a ricostruire le varie fasi di quel periodo: improvviso idolo delle folle a metà del 2011, consacrazione da autentico messia alla vittoria del titolo, nel 2012 già qualcuno cominciava ad affermare che non era poi così grande, che non ha mai sconfitto avversari di grosso calibro, tranne Chris Jericho, da fine 2012 viene definito il campione di transizione in attesa di The Rock, col turn heel si risolleva un po' ma la questione è sempre la stessa, i match poi si abbassano di livello, complice l'atteggiamento da heel e l'accostamento a un fenomeno del ring (cogliete l'ironia, please) del calibro di Ryback, alla perdita del titolo i detrattori affermano che dovrà starsene lontano dal giro titolato per mesi, anni addirittura, basta con CM Punk, ci hai stancato bellimbusto, aria, circolare prego.
Daniel Bryan, con le dovute differenze, per i fan sembra trovarsi in quella fase di dubbio immediatamente successiva al raggiungimento dell'obbiettivo: e adesso? Che fare?
Per dovute differenze intendo come Bryan sembri ancora più over di quanto non fosse Punk e la capacità della faccia da capra di accattivarsi non solo un pubblico di grandicelli, ma anche di infanti, cosa che potrebbe aumentare di molto la longevità della sua popolarità
Eppure, le critiche sono qui, sono sempre le stesse: lo stanno gestendo come John Cena! I suoi promo sono troppo buonisti! Il main event se lo prende l'Evolution! Fa la marchetta ad Hulk Hogan! Guardatelo! Che scandalo!
Se così su due piedi dovessi rispondere alla domanda: perché avviene tutto ciò, risponderei così:
Quando poni un personaggio al centro di una storyline a lungo termine, una storyline in cui il pubblico ha tempo di immedesimarsi completamente in quel personaggio e di desiderare il raggiungimento dell'obbiettivo tanto quanto lui, quando fai tutto questo, nel momento in cui il traguardo viene raggiunto è necessario trovarne immediatamente uno nuovo.
Un nuovo traguardo che sia all'altezza del primo.
Daniel Bryan ha passato quasi un anno, da SummerSlam 2013, ricorrendo il titolo WWE, superando mille ostacoli pur di dimostrare di essere il migliore, di essere degno di farsi chiamare campione. Dopo una storyline del genere, se togli a Bryan (anche se momentaneamente) i suoi nemici principali (ed i nemici sono un punto “vitale” nella costruzione di un eroe), ossia l'Evolution, e gli metti davanti un Kane di passaggio, mi pare quasi ovvio che l'attenzione verso Bryan scemi un po'.
Si può dire che lo stesso sia successo a CM Punk.
Dopo la sua pipebomb, la questione del suo contratto in scadenza portata in diretta tv, Phil Brooks diventa finalmente campione, riesce miracolosamente a non restare troppo ammaccato dalla sconfitta contro Triple H (vendetta, tremenda vendetta!) e a Survivor Series riconquista il titolo per la gioia dei più. Da lì in poi le sue faide come campione sono state forse al di sotto delle aspettative, John Laurinaitis non è l'Authority e Chris Jericho, con tutto il bene che gli voglio, non è Triple H; lungi da me dire che la faida con Jericho sia stata brutta, personalmente l'ho amata e la considero a tutt'ora una delle migliori faide di Punk in WWE dopo quella con Jeff Hardy. Poi finalmente arriva lo scontro tra Bryan e Punk, il sogno di ogni fan smart, e cosa otteniamo? . . . AJ Lee vestita da arbitro
Io “amo” le storyline che coinvolgono questioni sentimentali, ma un quadrilatero amoroso tra il campione WWE, una faccia da capra che si crede un adone, un bestione mascherato dai capelli unti e una bimbaminchia zompettante no, questo “no”, porca miseria.
In ultimo, Punk non turna heel perché così potrà andare a sfidare John Cena, Phil Brooks affermò una cosa su cui mi trovo molto d'accordo: a WrestleMania 29 avrebbe dovuto esserci CM Punk contro John Cena, il top face della federazione contro il top heel della federazione. Cosa mai potrebbe esistere di più classico nel wrestling?
Invece Punk turna solo perché The Rock è l'idolo delle folle e i suoi feud futuri vengono seguiti col disinteresse di chi si domanda “dai, vediamo come vince sporco questa volta”.
Feud dai quali già si sapeva, o si presupponeva, sarebbe uscito sconfitto, persino quello con Paul Heyman; possiamo interpretare tutto questo come un progressivo ridimensionamento del personaggio di Punk, che ha portato i più critici a cominciare a notarne i difetti invece che i soli pregi, messi così in risalto nella Summer of Punk?
Vi faccio un esempio opposto, ossia quando si riesce a mantenere l'interesse di un character a livello costante: lo Shield.
Partono come scagnozzi di CM Punk, poi diventano il trio che ogni stable face tenta di sconfiggere, dopodiché diventano i mastini di Triple H, in seguito si scontrano con dei beaniamini del pubblico del calibro di Daniel Bryan e Punk stesso, agli inizi di quest'anno la possibilità di un split aleggia sempre più e quello che all'apparenza era un forzato turn face si trasforma nella possibilità di un feud da sogno contro l'Evolution
Costanza, pura e semplice costanza, storyline mai di livello troppo grande da risultare ineguagliabili in futuro ma mai così piccole o insipide da suscitare i primi segni di disinteresse, lo Shield resta l'esempio di come si riesca a mantenere una costante attenzione (ed anche il tifo) su dei personaggi.
In definitiva, se anche voi avete notato come i critici di Daniel Bryan siano spuntati quasi dal nulla, non stupitevi, personalmente credo che, esclusi coloro che amano criticare chi è popolare per pura noia o moda, sia una reazione umana comprensibile: ci si abitua al meglio e quando ci offrono qualcosa che è anche solo lievemente inferiore al meglio non la appreziamo, crediamo che le cose potrebbero andare sempre peggio e quindi vorremmo dare un taglio netto, vorremmo trovare delle soluzioni che ci riportino a quel “meglio” a cui ci avevano abituati. Allora Bryan lo turnate heel? Dai! Sarebbe fantastico! Oppure fategli perdere il titolo! Ma presto! Vi dicono niente queste parole?
Non ci si può far nulla, siamo una massa d'incontentabili
D'altronde, siamo fan di wrestling.
Voi cosa ne pensate? Sono stata troppo precipitosa? È troppo presto parlare di “haters” di Daniel Bryan? La sua popolarità è destinata a durare molto a lungo? Quali credete che siano i motivi che portano la gente a non apprezzare più chi si trova ormai sulla cresta dell'onda? Siamo così incontentabili?
Stretta è la foglia, larga è la via, dite la vostra che ho detto la mia.
Ysmsc.