Cari amici e amiche che ci seguono e ci leggono, bentornati, come di consueto, in questa ultima domenica di Luglio per un nuovo blog e articolo di approfondimento sulla nostra Major League Wrestling! Sono ormai passati mesi sin dalla conclusione delle Super Series, evento che ha chiuso un intero, ed ultimo, ciclo di promozione della compagnia, data l’irruzione della pandemia da Coronavirus che ha dovuto bloccare temporaneamente le attività. Sin da allora, la MLW ha ben pensato di non farci, comunque, mancare nulla, con un rispettabile quantitativo di contenuti tra Pulp Fusion, MLW Anthology e, più di recente, MLW Underground.

L’approccio delle maggiori compagnie

La differenza sostanziale di questo approccio ai tempi del Coronavirus, rispetto a quanto effettuato dalla stragrande maggioranza delle altre federazioni di pro-wrestling, sta nel fatto che compagnie quali la WWE, la AEW, la Impact Wrestling ecc. hanno proseguito in modo attivo, costante e produttivo le loro attività e promozioni, con correlati spostamenti e continuo contatto tra le superstar, i membri dello staff, del backstage ecc. Questo ha inevitabilmente causato un grosso aumento del rischio di propagare e contrarre il virus e, in definitiva, almeno per quanto concerne la federazione di Stamford, lo ha effettivamente diffuso, registrando, come abbiamo potuto constatare, vari casi positivi tra gli atleti e membri dello staff (vedi Renee Young e Kayla Braxton).

L’approccio della MLW

Court Bauer, direttore della compagnia che noi tutti amiamo e seguiamo, la Major League Wrestling, ha deciso invece, con fermezza e decisione (e, a mio parere, con enorme buonsenso e rispetto), di bloccare temporaneamente, almeno fino ad una completa stabilizzazione delle condizioni di salute e di sicurezza negli USA, tutte le attività e promozioni settimanali di Fusion. Gli atleti, dunque, si sono dovuti cimentare in degli sketch periodici, vedi Pulp Fusion, in cui hanno comunque, in maniera efficace, potuto tenere vive le principali rivalità attive. La compagnia ha poi, in maniera estremamente intelligente, fatto rifiorire sezioni e archi della sua storia come federazione con la serie MLW Underground e esaltando alcuni dei più grandi e iconici talenti che, dal 2002, hanno fatto parte del roster della MLW con la serie MLW Anthology.

Court Bauer e la sua importante presa di posizione

Court Bauer ha potuto vedere la nascita della sua federazione nel lontano 2002 con già una carriera importante alle spalle come membro del team creativo della WWE dal 1999, ed è sempre stato a stretto contatto col wrestling anche durante la sua lunga pausa dopo la chiusura nel 2004. Tuttavia, durante la rinascita nel 2017 e col suo ritorno, Bauer ha potuto riprendere attivamente ed effettivamente mano al suo prodotto, potendolo fare suo e potendo costruire una delle più libere, innovative ed organizzate federazioni minori in circolazione. Tutto ciò, tuttavia, non ha mai fatto mancare, nella MLW, quella mentalità umana e rispettosa che contraddistingue un’attività e azienda che si rispetti e che possa durare a lungo.

Questo principio è potuto venire a palese e piena concretezza in questo ultimo periodo e in questi ultimi mesi di lockdown e di rischio collegato al Coronavirus, in cui, per l’appunto, Court Bauer ha voluto, con mano ferma, pensare prima alla salute dei suoi dipendenti e atleti piuttosto che radicarsi alle solite e “forzate” promozioni attive. L’idea di continuare le attività attraverso il mondo virtuale, riuscendo, al contempo, a giustificare il drastico cambio anche in kayfabe con un micidiale attacco hacker/colpo di Stato da parte della CONTRA Unit, è stato qualcosa di imprevedibilmente geniale e, magari, sottovalutato nella mente di molti, perché non abbiamo visto, se ci pensate bene, molti altri esempi di un approccio simile in altre compagnie, anzi.

Le dichiarazioni di Court Bauer per Entrepreneur Europe

In una recente intervista per Entrepreneur Europe, sito dedito ad articoli e pezzi sull’imprenditoria in Europa e tutto il mondo, Court Bauer ha potuto avere la possibilità di dare ulteriori informazioni e dettagli sulla scelta da lui effettuata in questi tempi burrascosi. Bauer ci ha detto che un semplice messaggio è stato lanciato agli atleti: “Health comes first”. Un messaggio del genere può essere recepito in diversi modi, in base a quanto un wrestler può essere, eventualmente, più o meno dipendente dalla sua voglia di lottare nel ring, ma in quel della MLW la risposta è stata univoca: una risposta fatta di rispetto e lealtà. Ma come si è, effettivamente, risolto con la mancanza del wrestling vero e proprio e degli sponsor?

Bauer ha dichiarato che i wrestler, per ovviare al problema di creare assembramenti in un’unica location, si sono addirittura offerti di competere in alcuni match uno contro uno nel DESERTO con tanto di arbitro, oltre che proporsi di propria sponte ai test di sicurezza. Bauer ha naturalmente rigettato l’offerta (seppur apprezzando la grande iniziativa dei propri talenti), ma la risposta è sempre la stessa: il non volere mettere a rischio nessuno. L’assenza di sponsor e di wrestling – secondo le parole di Bauer – è stata comunque compensata dall’immensa e calorosa lealtà dei fan che hanno appoggiato economicamente la compagnia, col pensiero di aiutare i ragazzi del roster, con grossi acquisti del merchandise targato MLW. Inoltre, le risorse che sono a disposizione di base della federazione non sono da sottovalutare; quindi, al momento, tutto va secondo i piani senza nessuna problematica, col pregio, al tempo stesso, di proteggere in maniera esemplare tutti, in quanto non solo dipendenti, ma anche persone ed esseri umani, con annesse famiglie.

Ultime istanze

L’aggettivo che Court Bauer ha utilizzato per descrivere il modus operandi attuato dalle principali federazioni di pro-wrestling nel voler proseguire con le attività pre-registrate o meno, in arene vuote di pubblico ma, di fatto, non proprio vuote, sapete qual è stato? GROTTESCO. Trovare grottesca una mentalità attraverso cui metti in costante pericolo e rischio i tuoi dipendenti non è, d’altronde, poi un atto così trascendentale e lontano dalla realtà.

Io, personalmente, trovo ragguardevole l’idea di pensare ai tuoi atleti e dipendenti prima come persone piuttosto che come (quasi) “numeri”, quindi sto dalla parte di Bauer in questa presa di posizione. Seppur sia un grande fan del wrestling nella sua dimensione sportiva oltre che quella dell’intrattenimento, potendo quindi trovare comprensibile e, in parte, apprezzabile il continuare a vedere del lottato in questi mesi di triste quarantena come fonte di distrazione per i fan, ritengo, al tempo stesso, pauroso ed insensato farlo a discapito degli atleti e delle loro condizioni di salute, e come abbiamo visto ciò è successo altrove, con tanto di numerosi casi positivi. Perché, dunque, non rinunciare a del wrestling per un po’, avendo cura e pensiero per la salute dei wrestler che tanto amiamo e seguiamo? Ebbene sì, anche secondo me “health comes first”, e sempre.

Queste sono state le dichiarazioni espresse dal direttore della MLW Court Bauer, dichiarazioni riguardanti un modus operandi diverso, innovativo e sicuro sulle attività di una federazione di pro-wrestling in questi tempi difficili e debilitanti. Ho sempre apprezzato, come già menzionato, un’inclinazione umana e di buonsenso quando si parla di un business e, nello specifico, della gestione di una compagnia sportiva, dunque era anche mio volere esprimere totale rispetto e la giusta considerazione ad una scelta del genere. Detto ciò, cari lettori di Zona Wrestling, do a voi la parola, curiosissimo di sapere, quindi, la vostra opinione sulla presa di posizione da parte di Court Bauer e questa mia digressione in merito: pensate, dunque, che la MLW abbia avuto un’appropriata reazione, se non la più idonea, alla pandemia e ai rischi ad essa correlati? Commentate pure, mi raccomando!

Mauro Cambus