La TNA sta vivendo un periodo in cui gli addii illustri si sprecano, con motivazioni più o meno valide che tuttavia girano attorno ad un unico, importante elemento: il contenimento della spesa. Ma questo “fair play finanziario” non sta mietendo troppe vittime? In questo editoriale parleremo della situazione della TNA in generale, ed in particolare della questione “AJ Styles”…buona lettura!
Breve premessa: visto e considerato che almeno due volte al mese scrivo di TNA, ho ritenuto opportuno estraniarmi da tutti gli spoiler viste le registrazioni effettuate da qui a Ferragosto, al fine di mantenere un minimo di “oggettività valutativa” negli editoriali. Se dovessi scrivere ipotesi più o meno lontane da ciò che accadrà (o che in effetti è già accaduto) vi prego di scusarmi in anticipo, non è mia intenzione sviare o rovinare eventuali sorprese a nessuno.
Come abbiamo avuto modo di scrivere in più di un’occasione, la rinuncia alla dispendiosa vita “On The Road”, assieme ad un periodo di forse eccessivo dispendio economico nel tentativo di acquisire starpower, hanno portato e stanno portando ad un brusco ridimensionamento del roster TNA. Molti degli atleti contrattualizzati a ridosso della “Monday Night War” (anche se definirla tale è forse un eccessivo attestato di stima), a prezzi non propriamente modici stanno via via lasciando la compagnia, in quanto ci si è accorti che, forse, non erano propriamente quei “gamechanger” che ci si aspettava…e sin qui, nulla da eccepire. Molto più stupefacenti sono gli addii di Jarrett (che in TV mancava già da molto tempo, invero), Hardy ed AJ Styles, con gli ultimi due in equilibrio precario tra work e realtà. Ma procediamo con ordine.
Su Jarrett non occorre dilungarsi poi tanto: da fondatore della Federazione a mattatore della stessa, da azionista di minoranza ad esule. Il suo addio dal punto di vista decisionale non cambierà poi tanto, in quanto era già stato messo abbondantemente in disparte, stesso dicasi per il suo apporto sul quadrato da un paio d’anni. Il vero segnale dietro questo addio è che l’aria di cambiamento e di transizione che si respira negli show televisivi evidentemente rispecchia anche l’ambiente backstage, in cui per Jarrett non vi è più un ruolo o uno spazio adeguato: forse proprio queste mancanze hanno spinto il quasi cinquantenne a farsi da parte, per dedicarsi ad altri progetti che, chissà, potrebbero anche stupirci. Vedremo.
L’addio di Hardy è arrivato invece un po’ a sorpresa. Anche qui, come nel caso di Styles di cui a breve parleremo in modo approfondito, il tutto pare essere molto in bilico tra work e realtà dei fatti: il “Charismatic Enigma” è forse, assieme a Kurt Angle, l’ex WWE che ha dato un apporto maggiore alla TNA non solo in termini di starpower, ma in termini di merchandising, visibilità e notorietà. Essendo uno dei babyface maggiormente over della federazione, con particolare presa su una fanbase piuttosto variegata e con la Federazione totalmente alle sue spalle, il suo addio mi risulta abbastanza strano. Il supporto offerto dalla TNA testimoniato dalla pubblicità On Air dei suoi fantastici (!) pezzi musicali, delle sue meravigliose (!!) maglie psichedeliche e delle sue opere d’arte (!!!), oltre all’aver fatto di Hardy il vero volto della federazione con buona pace di AJ Styles nonostante tutti gli errori commessi in passato, mi sembrava un segnale abbastanza chiaro: si può fare a meno di tutti, ma non di lui. Proprio per questo e proprio per la modalità con cui questo addio è maturato, ossia in seguito ad un angle che ha visto coinvolto anche Sting, successivo alla sconfitta di Hardy nella finale del torneo per il TNA World Heavyweight Title, propenderei per un work, considerata anche la “fortuita” casualità che vede questo ritiro coincidere alla perfezione con il tour nel Regno Unito, vista la presenza non gradita di Jeff alla Corte della Regina Elisabetta visto il passato decisamente poco edificante. Un tempismo davvero peculiare.
L’ultimo addio, che come ribadito più volte dal protagonista stesso della storyline non dovrebbe essere un work, è quello di AJ Styles. Come molti di voi sapranno, AJ ha accettato booking sino ad Aprile, comparendo addirittura in Ring Of Honor: solo questo dovrebbe bastare ad escludere totalmente un work dal reame delle possibilità, visti i rapporti di teorica rivalità tra le due Federazioni. Eppure un piccolo dubbio mi rimane. Perché l’intendimento chiaro della TNA è stato quello, sin dall’inizio, di rendere la storyline dell’addio di AJ ciò che la Summer Of Punk in WWE avrebbe potuto essere e non è stato. Alla luce di questo parrebbe logico, in una finzione che emula la realtà, che un talento come AJ a 36 anni possa accettare booking altrove, così come parrebbe logico che ad essere interessata al Phenomenal One possa essere la ROH e non la WWE, poco attratta dall’età avanzata dell’atleta. Se andiamo non troppo indietro con la memoria, ci sono stati casi di “condivisione” tra le due federazioni, ad esempio Daniels per un periodo ha combattuto in contemporanea sia in TNA che in Ring Of Honor: in seguito vi è stato un palese cambiamento di policy da parte della prima, ma avallare questo “doppio impiego” al fine di mandare over una storyline potrebbe essere un ulteriore segnale, indicativo del cambiamento della vecchia policy esclusivista. Certo, il tutto appare abbastanza improbabile ma non credo affatto che possa essere definito come “impossibile”…stupire i fan in questo modo potrebbe essere davvero un bel colpo da parte della TNA, in grado di ridare attenzione ad un prodotto che nell’ultimo periodo sembra dare nuovi segni di vita.
Liberarsi dei pesi morti e di contratti onerosi, se rapportati al reale apporto dato alla causa come Chavo Guerrero, DOC, Hogan e via discorrendo non può che essere vista come una cosa positiva. Anche lasciar andare leggende come Angle e Sting, che di sicuro non lavorano gratuitamente, al fine di potersi ulteriormente “alleggerire” e di permettere a questi ultimi di poter avere un ultimo, remunerativo stint in WWE potrebbe essere più un bene che un male: ripartire da ottimi wrestler un po’ lasciati in disparte come Aries, Storm, Roode potrebbe rivelarsi un’idea vincente, così come il puntare su performer giovani come EC3, in grado di dare vita a personaggi non necessariamente da main event, ma dal sicuro effetto.
NM Punk