Mi sembra una occasione persa. O un indizio che andrebbe sviluppato velocemente. Perché in questo momento una alleanza potrebbe essere proficua per entrambi e per chiunque possa essere adatto ad un contesto del genere. Non necessariamente dark, come mi faceva notare il buon Milton nel podcast All About Elite di sabato scorso. Ma quel tipo di contesto dove ciascun wrestler può essere libero di sviluppare il proprio Io, senza dover per forza avere una continuità di stile ma bensì una continuità di intenti.

A cosa mi sto rivolgendo col pippone iniziale? Alla challenge di Dante Martin accolta da Malakai Black. Al loro bel match. A come hanno cliccato bene, a come hanno funzionato. E a quello sguardo che il buon Tommy End ha mandato a Dante al termine del loro scontro, come a dire che “ehi, non sei davvero male. Se può servirti, io sono qui”. Per certi versi un procedimento già seguito dalla WWE quando decise di associare Rollins in versione Messiah agli Authors of Pain e a Murphy. Oppure a CM Punk che gestisce la Straight Edge Society, con la differenza dell’avere il comune denominatore di essere straight edge

.

A Dante Martin una associazione del genere servirebbe. Mi pare che Lio Rush al fianco non possa essere una soluzione ideale, per quanto smart. Però è anche troppo leggerina, fragilina, che rischia di far rimanere l’ex Top Flight in un limbo, ovvero non va avanti e non torna indietro. Per dire: cosa gli può dare in più una vittoria su Matt Sydal dopo aver perso bene con Malakai Black? Si tratta del tipico match da midcarder che passa e va, nessuno si ricorderà di questo incontro tra due mesi. Tutti si ricorderebbero invece la presenza in una stable con un capo così carismatico.

A Malakai l’associazione servirebbe. Passi la firma di Brody King che a breve lo raggiungerà. Ma non può creare la sua House Of Black su un filo conduttore simile a quello della Legion in ICW: tutti tatuati, tutti simili fisicamente, tutti mezzi satanisti (in gimmick). Avrebbe bisogno di membri che possano cogliere una opportunità e crescere con lui. Dante Martin, spogliato da esigenze da svolazzone supersonico, può specializzarsi in un contesto proficuo per lui per diventare il “sixth pillar” della compagnia.

Per ora le strade vanno altrove. Malakai ha stretto una impropria alleanza con Andrade, Martin sta con Rush a navigare nel poco interesse. Vedremo se prima o poi quello sguardo porterà ad un confronto tra i due e ad una alleanza. Io l’aspetto.