5. SETH ROLLINS vs FINN BALOR
Un match che ha fatto e farà parlare di se. Tanti aspetti epici per la contesa che ci ha consegnati il primo Universal Champion. Possiamo parlare dei cori di chi non ha apprezzato il design della nuova cintura, dello strano scenario con i due wrestler a darsela di santa ragione e con un bella dose di menefreghismo intorno a loro. Possiamo citare della brutta caduta di Balor, del serio infortunio riportato e del match continuato a lottare sino alla fine senza dare segni di cedimento rimanendo impassibile al dolore. Possiamo evidenziare il Pedigree neutralizzato dall’irlandese e dalla multi sequenza finale che lo ha portato alla vittoria e con un match senza rope break e senza squalifiche il che ha letteralmente aperto le nostri menti ipotizzando arrivi esterni e perché no il coinvolgimento di Foley e/o Stephanie. Ma l’epicità numero 1 spetta a Balor che diventa il primo Universal Champion conquistando il primo titolo assoluto appena dopo poche settimane dall’approdo nel main roster.
4. WOMEN’S DIVISION
La categoria femminile continua a convincere. Il binario è quello giusto e la divisione del roster appare come un vantaggio per potersi dedicare con maggiore attenzione e cura nei dettagli sulle storyline e gli incontri che ne susseguono. Charlotte e Sasha sono state epiche sfoderando un ottima prestazione con spot considerevoli all’interno e all’esterno del ring mostrando capacità atletiche e grande varietà nelle esecuzioni di alcune manovre. Ben venduta la caduta della Banks per giustificare l’assenza nelle prossime settimane così come il pin finale ha dalla sua una particolare epicità che vede la figlia di Flair tornare di nuovo sul trono. Per quanto riguarda Smackdown, la presentazione di Eva Marie con la voce fuori campo è di per se epica. Le altre ragazze hanno cominciato a carburare e il ritorno di Nikki Bella aggiunto ai nuovi volti arrivati da NXT, è una ricetta che può funzionare e una prima prova l’avremo nel prossimo ppv, Backlash.
3. JERI-KO
Chris Jericho e Kevin Owens sono due single wrestler ma prima di tutto sono due straordinari personaggi e la speranza è che il duo possa durare più a lungo possibile. Non solo hanno una buona alchimia all’interno del ring (senza dimenticarsi della finisher move combinata) ma anche al di fuori, specie quando vengono sfoderate le loro capacità di intrattenimento. I segmenti con Tom Phillips durante le interviste e l’atteggiamento durante il match contro Amore & Big Cass sono uno spasso. Il proteggersi a vicenda regala ogni qual volta momenti epici. L’abbraccio finale dopo la vittoria ottenuta dove entrambi si scambiano le dolci parole “I love you” non ha prezzo. Alcune coppie nascono per caso e a volte funzionano meglio di alcuni veri tag team. Jericho e Owens hanno un grande potenziale e non usufruirne sarebbe un grande peccato. Se non esistessero, bisognerebbe inventarli.
2. THE BEAST BROCK LESNAR!
Non è un wrestler, non è una superstar.
E’ UNA BESTIA.
Il concetto è chiaro ed è stato ribadito tutte le volte in cui è salito sul ring. Lesnar appare per colui che vuole portare l’avversario a fare un giretto a Suplex City per poi massacrarlo e sconfiggerlo…senza badare al come. Il bagno di sangue di Orton rientra in questa ottica e l’epicità della scena sta nella preparazione di Brock, nella gomitata devastante che ha squarciato la fronte di Randy, nello sgomento successivo, nella atmosfera venutasi a creare, nella preoccupazione di Heyman nel non poter controllare le azioni della sua belva e nella impotenza degli arbitri nel non riuscire a trarre in salvo la preda. Una scena cruenta ma dannatamente superba per rappresentare al meglio ciò che è Brock Lesnar. Quando la vittoria non arriva con le buone, si passa alle cattive. Il tutto è stato giostrato ad hoc, compresa la F5 scatenata su Shane O’Mac.
1. LA VITTORIA DI AJ STYLES
Assistere ad una sconfitta pulita di John Cena è un fatto alquanto raro e lo è ancora di più se ad ottenere il pin è qualcuno nato e cresciuto altrove, ben lontano dal nido WWE. La recente vittoria grazie all’aiuto dei compari Gallows & Anderson aveva lasciato i conti in sospeso, era doveroso chiudere la faida in maniera definitiva con un verdetto inappellabile. Molto probabilmente in caso di disfatta da parte di AJ, in molto avrebbero criticato tale scelta, avrebbero criticato questa macchia indelebile che Styles si sarebbe dovuto portare con se per il resto della carriera in WWE. La scelta dei signori che sono nei piani alti segna un avvenimento che farà storia, a SummerSlam c’è stata la sconfitta del #1 a favore di colui che per anni è stato il portabandiera della TNA. E’ vero che AJ è stato prelevato dalla NJPW e non direttamente dalla fed concorrente ma qualcosa di imponente doveva prima o poi accadere per mettere fine alla teoria che evidenzia come un non “WWE boy” non potrà mai avere gli stessi privilegi di chi è cresciuto nel tetto dei McMahon.
Il match è stato sensazionale e lo sguardo sbalordito di Cena dopo che AJ ha vanificato il pin susseguente alla super AA, ha voluto trasmettere una sorta di resa che mai fino ad ora avevamo visto da parte di John che è sempre riuscito a cavarsela trovando in un modo o nell’altro la chiave per sconfiggere anche il nemico più ostico. Chapeau a Cena per il job concesso che da il via libera alla consacrazione di Styles. Superato il guardiano, nulla più appare insormontabile.