Abbiamo raccontato attraverso gli awards di Zona Wrestling quelli che sono stati i wrestler migliori del 2021. Da una parte, la All Elite Wrestling si è imposta come la compagnia in grado di attirare maggiormente l’attenzione sia per quanto riguarda le storie proposte, sia per la enorme quantità di match di alto livello proposti e sia per alcuni momenti di grande impatto emotivo. Sono questi ultimi i punti su cui vorrei concentrarmi questa volta. Andiamoli a vedere assieme.

Britt Baker vs Thunder Rosa scavalca la Women’s Evolution

Momento decisamente importante questo per il 2021. Dopo una serie di critiche sensate sulla gestione della categoria femminile, la AEW mette in scena un match hardcore femminile che scavalca il modo in cui le donne erano state presentate fin lì a livello major. Non solo dure, cazzute, ma anche in grado di “sporcarsi” le mani, di esplorare nuovi territori visti solo nelle indy. È uno spartiacque che non risolve del tutto i problemi ma innalza tantissimo lo status della Baker, fin lì impantanata in una gestione a dir poco mediocre.

MJF si consacra come l’heel dell’anno (a nove mesi dalla chiusura del 2021)

Aveva già fatto tanto il buon Maxwell. C’era seriamente la necessità di fare però il passo definitivo. Il Blood & Guts 2021 è un match durissimo, faticoso anche da accettare, che apre (e non chiude) la storia tra Pinnacle e Inner Circeo. Però alla fine, sul tetto della gabbia, c’è lui. Sanguinante, trionfante, idolo assoluto dei cattivi. Che viòla il patto con Jericho, che si lancia definitivamente verso il gotha del wrestling a soli 25 anni. Tutto quello che arriva dopo è una diretta conseguenza di questo momento.

Eddie Kingston va over contro CM Punk

Certamente il promo contro Punk ha fatto volare alle stelle il 2021 di Eddie Kingston. Che da buon worker ha fatto tutto quello che gli è stato chiesto e ha mantenuto il suo essere over anche contro la stella più grande degli ultimi 10 anni. Ma non arriva per caso quel supporto. Eddie ha cominciato a macinare supporto da parte del pubblico nel momento in cui è stato protagonista del “fattaccio” di Revolution. Improvvisamente, il pubblico AEW non inneggiava a Moxley, quando li vedeva assieme. L’incontro con gli Young Bucks a Double Or Nothing ha confermato questo trend, prolungatosi fino ai giorni nostri.

Adam Page chiude un cerchio e vince il titolo AEW

Ci aveva provato nel 2019, senza successo. Una rincorsa lineare, quasi perfetta, se non fosse che la paternità gli ha tolto la possibilità di chiudere il cerchio ad All Out. Ma forse è stato meglio così. Full Gear è un ppv sulle sue corde, che nasce sotto suo consiglio e che lo consacra come l’unico face ben costruito dai tempi di John Cena. E non era facile, davvero. Bene che il discorso con Kenny Omega sia rimasto intatto e che si sia chiuso in maniera pulita. Ha aspettato due anni, ma ne è valsa la pena.

Il debutto di CM Punk a Rampage

Beh aspettare 7 anni non è poco. Non tutti hanno preso bene il suo ritorno, anzi ancora oggi continuano a tifare perché fallisca. Nonostante i suoi match siano stati buoni e ultimamente abbia accelerato anche sul lato dei promo. Basta fare il gigione e dire quanto è stato felice di tornare. Ora è il momento di far sul serio. Ma aprire Rampage, sentire il pubblico urlare il suo nome dal momento zero e vederlo uscire, con tanto di musica riconoscibile, è stato un momento impagabile. Sia per i fan che per i non fan. Ci sono momenti iconici che si vivono solo una volta. E questa è stata una di quelle.