R-TRUTH
Puro intrattenimento. Non c’è termine migliore per descrivere la gag di R-Truth e al diavolo chi non ha provato un minimo di divertimento nel guardare quanto andato in scena. Il wrestling è fatto anche di questi episodi e la comicità è un ingrediente che non può mancare. D’altronde è meglio prendere parte al Royal Rumble match ed essere ricordato per qualcosa, che far parte del gruppo dei 30 uomini senza lasciare il minimo segno. Il Ron Killings dei giorni nostri è questo, colui che ci regala i cosidetti momenti LOL della serata e la gif riportata è il modo migliore per ricordarlo.
RUSEV CRUSHES ROMAN REIGNS
La League of Nations ha messo fuori gioco l’ex campione dei pesi massimi ma un uomo su tutti verrà particolarmente ricordato e il suo nome è Rusev. Non mi riferisco alla sua eliminazione lampo e all’uscita di scena dalla rissa reale ma bensì al big splash inferto a Reigns. Il bruto bulgaro è finalmente tornato in azione e rendersi protagonista di spot di spessore ripercorrendo in parte i primi tempi in cui sotto il comando di Lana, seppelliva ogni singolo avversario. Ma l’episodio clou per cui il nostro caro Rusev merita una menzione in particolare, riguarda il monitor tv che si è portato via come souvenir dal tavolo di commento…New TV Champion!
THE KEVIN OWENS SHOW
Uno dei grandi mattatori dell’intero ppv e in gran parte del Royal Rumble Match. Una partecipazione la sua del tutto speciale sin dall’ingresso mentre si avvicina al ring con una gamba fuori uso. Nonostante sia stato eliminato dopo pochi minuti, è bene riportare come abbia dovuto fare i conti in successione con il futuro (AJ Styles), il presente (Dean Ambrose) e il passato (Sami Zayn). Owens come Bonolis, dopo aver terminato con una superstar, ecco arrivarne un altra. Kevin non è mai banale e anche in questa occasione ha preso la palla al balzo per dare sfoggio della sua verve, come quando ha eliminato AJ non prima di avergli dato a suo modo il benvenuto in federazione o nel tentativo di lanciare Zayn oltre la terza corda non prima di avergli suggerito di tornarsene ad NXT. E come ciliegina sulla torta una bella scazzottata nel bel mezzo del ring con colui che qualche ora prima lo aveva fatto schiantare attraverso due tavoli.
AD UN PASSO DALLA STORIA
Dopo aver sconfitto Owens e aver mantenuto il titolo intercontinentale, la serata per Dean Ambrose poteva terminare nei migliori dei modi entrando a far parte dell’olimpo, luogo riservato ai pochi eletti. L’eliminazione di HHH non lo avrebbe visto solamente come il vincitore della Royal Rumble, ma bensì come double champion detenendo nello stesso momento due titoli, un onore che spettò all’indimenticabile The Ultimate Warrior in occasione della magica serata di Wrestlemania VI. Le possibilità che accadesse una cosa del genere erano basse ma non impossibile in quanto poteva avere un risvolto in termini di storyline, l’insuccesso della Authority e il riscatto della famiglia nella figura di Ambrose che vendica l’amico Reigns. Il pubblico ci ha creduto fino alla fine e in fondo in fondo anche noi. Ancora una volta Ambrose ha sfiorato il titolo dei pesi massimi come accadde alle Survivor Series nel match contro Roman Reigns o durante i molteplici incontri avuti contro Seth Rollins, ma per il top babyface in casa WWE la lunga rincorsa al massimo alloro farà in modo che nel giorno X tutto sarà preparato a puntino per il tripudio generale.
AJ STYLES
Il tam tam mediatico delle ultime settimane ha avuto l’effetto desiderato andando ben oltre le più rosee aspettative. Tutte le varie speculazioni, interviste, news e retroscena sull’arrivo di AJ Styles in WWE non hanno fatto altro che creare un evento dalle grandi proporzioni aumentando a dismisura l’indice di attesa per poi esplodere letteralmente nel momento in cui il sogno, il desiderio proibito, si è tramutato in realtà. Il boato del pubblico nel momento della sua entrata è stata la risposta a tutti coloro che avevano espresso perplessità sulla pigrizia del fan medio della WWE in merito alla conoscenza o meno di AJ. Stando a ciò che le nostre orecchie hanno udito, molto probabilmente non poteva esserci città migliore di Orlando come sede di debutto per The Phenomenal. E giusto per stuzzicarci l’appetito ecco arrivare l’eliminazione per mano di Kevin Owens e una Styles Clash rimasta inesplosa ma l’importante era timbrare il cartellino entrando dalla porta principale. Una serata indimenticabile per il TNA Original che si è potuto godere a pieno il devastante pop che il pubblico gli ha riservato, accompagnandolo fino al rientro nel backstage. Ancora una volta il detto “never say never” ci ha piacevolmente sorpresi…e pensare che ad Ottobre era a Frosinone per lo show della EPW. Chi mai avrebbe pensato che solo dopo 3 mesi sarebbe volato in direzione Royal Rumble?